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Trekking a Punta Chiappa

Se avete voglia di fare una bella gita fuori porta, anche in inverno, potete partire per la Liguria direzione Camogli e raggiungere a piedi il promontorio di Punta Chiappa: un trekking avvincente che vi permetterà di osservare la splendida natura, e non solo, di questa zona!

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Regione: Liguria
Zona: Parco Naturale Regionale di Portofino
Comune: Camogli (Ge)
Difficoltà escursionistica: T
Dislivello: m 200 circa
Abbigliamento: scarpe da trekking, maglia di ricambio (soprattutto in estate), occhiali da sole e crema solare

Ho effettuato questa escursione come momento conclusivo del corso sul Geoturismo ed è quindi stata, almeno per me, un’escursione prettamente geologica e naturalistica. A distanza di anni ancora ricordo il blu intenso del mare e la mia emozione nell’osservare le varie successioni stratigrafiche, ben visibili anche a occhi poco allenati.

Da Camogli a Punta Chiappa passando da San Rocco

Prima di partire per questo breve ma affascinante trekking scopriamo insieme la geologia di questi luoghi: le formazioni geologiche vere e proprie sono due, i Calcari del Monte Antola, e i Conglomerati di Portofino, molto più recenti.

Da Camogli iniziamo il nostro cammino verso il paese di San Rocco, attraverso un sentiero ben segnalato e a una strada a gradini. Il dislivello è di circa 200 metri, e il percorso è mediamente impegnativo, soprattutto per la presenza di gradini alti. La durata del trekking è di circa un’ora.

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Il Paese di Camogli

Giunti in prossimità della frazione di S. Rocco ha inizio una scalinata che termina di fronte all’ingresso della chiesa parrocchiale, San Nicolò di Capodimonte. La costruzione fu eretta a partire dal 1863 nel luogo in cui sorgeva una cappella dedicata al santo, e si trova su un poggio panoramico da cui si osservano il golfo Paradiso, Genova e la Riviera Ligure di Ponente.

Arrivati alla Chiesa di San Nicolò, oltre all’indubbia rilevanza storica e artistica dell’edificio, possiamo notare il tipo di ciottolato utilizzato per la pavimentazione della piazza, costituito da piccoli clasti arrotondati di colore nero: questi clasti venivano ricercati nelle cave di ardesia fin dal Medioevo e dovevano essere tutti della stessa grandezza e dello stesso colore. L’escursione poi procede fino a Porto Pidocchio, quasi tutta in discesa.

Raggiunto Porto Pidocchio possiamo notare la sua importante valenza geologica, grazie a uno dei cartelli illustrativi che spiegano ai visitatori la geologia del territorio, ponendo l’accento anche alla maestosa piega di strati di calcari marnosi visibile in battello di Punta Cannetta.

Particolare è anche la presenza della gradazione inversa del Conglomerato data dalla diversa deposizione dei clasti nel substrato fangoso: avendo un’energia più elevata, questi clasti più grandi si sono scontrati e si sono dispersi più in alto nello strato.

Ancora una piccola salita e giungiamo a Punta Chiappa, la meta del nostro viaggio. L’arrivo è segnalato da un cartello esplicativo che ci descrive il Percorso 1 delle Vie del Conglomerato, un piccolo percorso che si può effettuare sul promontorio, dove sono visibili peculiarità geologiche contraddistinte da un cartellino.

All’interno dei numerosi clasti dei conglomerati possiamo infatti notare alcune singolarità, come la presenza dei boulders, cioè clasti di notevoli dimensioni rispetto agli altri. Ancora, si può notare la presenza di alcuni fossili di Crinoidi immersi nella matrice arenacea, spesso sfuggevoli anche ad un occhio allenato, a causa delle piccole dimensioni. Non manca una faglia ben visibile grazie alla sua azione esercitata sui alcuni clasti, che risultano in questo modo “tagliati”.

Il panorama è eccezionale, e i conglomerati sono imponenti. Dopo un pranzo rinfrescato dalla brezza marina, è ora di tornare a Camogli, grazie al battello di Porto Pidocchio. Da lontano possiamo osservare la zona di contatto tra calcare e conglomerati, in corrispondenza di San Nicolò e Scogli Grossi. Il panorama geologico non smette tuttavia di stupirci, regalandoci la vista della spettacolare piega di Punta Cannetta.

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Commenti

  • 20 Giugno 2021

    Ci sono stata anni fa, arrancando sui gradini. Ma è uno dei punti più caratteristici del promontorio di Portofino. Da vedere una volta nella vita. Assolutamente!

    Rispondi
  • 14 Marzo 2023

    Non si può nascondere che sono stata attirata per il nome del luogo 😆
    Però deve essere un luogo davvero suggestivo, grazie!

    Rispondi

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