Rocca d’Olgisio
Nel mio incessante peregrinare tra luoghi storici molte mie giornate sono dedicate alle visite di rocche e castelli: che siano del Piemonte, emiliani o lombardi la sostanza non cambia poichรจ tutti si rivelano sempre estremamente interessanti. In questo articolo vi parlo dunque di un castello davvero unico, situato nel cuore del Piacentino: Rocca d’Olgisio.
Storia della Rocca d’Olgisio
La Rocca d’Olgisio รจ un complesso fortificato posto sulla sommitร di una rupe a cavallo della Val Tidone e della Val Chiarone, nel Comune di Pianello Val Tidone. Il complesso sorge in una zona abitata fin dall’etร del bronzo e del ferro ed รจ, secondo molto studiosi, il piรน antico della Provincia di Piacenza. Non ci sono notizie certe circa la costruzione del castello, ma sembra che il complesso sia stato eretto nel VI secolo d.C. da un certo Giovannato Miles, padre delle future Santa Faustina e Santa Liberata da Como. La prima menzione dell’esistenza del Castrum Olzisij risalgono al 1037 quando la proprietร venne ceduta ai monaci di San Savino di Piacenza. I passaggi di mano furono numerosi fino al 1352 quando divenne parte della proprietร di Bernabรฒ Visconti.
Il nome di una casata in particolare รจ legato a questo castello, quello dei Dal Verme.

Rocca d’Olgisio
Chi mastica un po’ di storia pavese o ha letto qualche articolo sui castelli dell’Oltrepรฒ sa che i Dal Verme furono grandi condottieri, Signori di Voghera, Bobbio e della Val Tidone. Il primo Dal Verme legato a doppio filo a Rocca d’Olgisio fu Jacopo (lo stesso del Castello di Zavattarello, ricordate?), il quale fu il primo feudatario del territorio grazie alla concessione di Gian Galeazzo Visconti (anche lui molto noto nelle vicende pavesi). I Dal Verme furono poi sempre legati al forte, nonostante alcune vicende storiche contrarie al destino di questa famiglia: l’avvelenamento, probabilmente per mano di Ludovico il Moro, di Pietro nel 1485, l’occupazione francese e il rientro della famiglia nel 1521 fino all’estinzione del casato avvenuta durante la metร del XIX secolo. Con la fine dei Dal Verme il castello entrรฒ lentamente in rovina, un destino comune ai due: gli arredi originari andarono perduti e il castello passรฒ piรน volte di mano perdendo progressivamente di valore e importanza.
Lo ritroviamo perรฒ nelle cronache del XX secolo, durante la resistenza partigiana. Rocca d’Olgisio fu infatti sede di un comando della II divisione partigiana di Piacenza e a causa di ciรฒ venne attaccato due volte dalle truppe naziste: la prima volta la rocca resistette mentre la seconda le difese furono sfondate e i tedeschi la occuparono causando ingenti danni, tra cui il crollo di alcune parti della muratura.
Con la fine della Seconda Guerra Mondiale il castello passรฒ di nuovo di mano in mano fino all’acquisto, nel 1979, da parte della famiglia Bengalli (gli attuali proprietari) che ridiede nuova luce alla rocca con interventi di restauro e ristrutturazione: oggi Rocca d’Olgisio รจ piรน bella che mai.
Struttura di Rocca d’Olgisio
Rocca d’Olgisio si trova in posizione sopraelevata ed รจ caratterizzata da una pianta di forma irregolare. Tutto il complesso รจ delimitato da sei ordini di cinte murarie che ben proteggevano il castello e all’interno delle cinte รจ possibile osservare numerose costruzioni e varie cortine. L’ingresso risulta decisamente suggestivo dato che sullo stipite รจ possibile ammirare il motto latino Arx Impavida che, letteralmente, significa “fortezza impavida”, cioรจ che nulla teme.
Originariamente un ponte levatoio collegava gli interni dagli esterni; ulteriore punto d’interesse e folcrore un pozzo decorato profondo circa 50 metri presente nel cortile che, secondo la leggenda, fungeva da via di fuga nel caso di assedio. Numerosi sono inoltre i corpi di fabbrica, tra cui l’oratorio dedicato alle Sante Faustina e Liberata e l’imponente mastio su cui si innesta la torre campanaria.
Molti elementi decorativi risalgono agli ultimi anni del XVI secolo, quando furono eseguite alcune opere d’ingentilimento per volontร del cardinale Jacopo Dal Verme III.
All’interno del castello vi sono numerose sale affrescate e una in particolare colpisce l’attenzione del visitatore: all’interno sono difatti presenti affreschi raffiguranti il territorio circostante e una serie di graffiti lasciati dagli ospiti delle varie epoche del castello.
All’esterno del complesso si trovano numerose grotte interessanti: in una di esse sono addirittura state rinvenute testimonianze d’insediamenti preistorici, mentre in un’altra delle tracce riconducibili alla vita delle due Sante che la utilizzavano come luogo di preghiera.
L’area circostante รจ poi di grande interesse naturalistico grazie alla presenza del sito SIC ZSC delle rupi di Rocca d’Olgisio, una zona diversa da ogni luogo a livello provinciale grazie alla presenza del terreno arenaceo molto suscettibile all’erosione e l’esposizione verso sud che hanno reso la zona piuttosti acida favorendo la presenza di specie vegetali termofile particolari (cioรจ piante abituate ad un clima caldo) come il fico d’India nano, lo zafferanastro giallo, oltre a specie tipicamente mediterranee come la ballerina e il corbezzolo, oltre a essenze diffuse sull’alto Appennino come l’aquilegia scura, l’Armeria arenaria e la Saxifraga paniculata.
La mia visita a Rocca d’Olgisio
Ho visitato Rocca d’Olgisio nel mese di maggio del 2021: nell’ambito del mio tour alla scoperta dei Castelli del Ducato di Piacenza, Parma e Pontremoli (iniziato lo scorso anno e purtroppo non ancora terminato) ho avuto modo di visitare molte rocche interessanti e pittoresche (tra le quali il Castello di Gropparello, la Rocca di Castell’Arquato o la Rocca di Sala Baganza).
In una giornata calda e con cielo velato io e il Pirata abbiamo quindi deciso di partire per una gita fuori porta proprio verso Rocca d’Olgisio, non distante da Pavia: il Piacentino รจ una meta frequente dei nostri spostamenti data la sua vicinanza e i molti luoghi storici da visitare (senza dimenticare un aspetto molto importante, quello enogastronomico).
E cosรฌ, insieme all’inseparabile Puffa, siamo giunti a Rocca d’Olgisio: la strada per arrivarci รจ abbastanza comoda se non per… L’ultimo tratto! Un po’ scosceso e ripido, ma con la mitica Puffa nessuno ci puรฒ fermare! Lasciata l’auto ai piedi del castello ci siamo inerpicati lungo una strada fino all’ingresso: procedete con calma perchรฉ la strada e in salita e rischiate di arrivare all’ingresso con il fiatone.
Grazie al possesso del Passaporto dei Castelli del Ducato io ho potuto accedere con un piccolo sconto sul biglietto intero d’entrata: mi piace molto collezionare timbri e passaporti e anche grazie a questo posso tenere nota di tutti i castelli e delle rocche facenti parte del circuito.
La visita alla rocca รจ guidata e dura circa 2 ore in cui scoprirete ogni angolo del castello: dal cortile alle stanze da letto, dall’oratorio alle mura. Io e il Pirata siamo stati accompagnati da Eugenio, giovane e sprizzante guida che ci ha fatto innamorare del castello: grazie ai suoi aneddoti e alla sua brillante parlantina la visita รจ stata piacevole e divertente! Il complesso รจ davvero immenso e programmate almeno una mezza giornata fuori per visitarla con tutta calma.
Le grandi stanze da letto sono ciรฒ che mi ha colpito maggiormente: alcune recano delle decorazioni insolite, le pareti sono colorate con colori brillanti che a tratti “cozzano” con l’anima antica del maniero. Quando ancora non si restaurava secondo un principio conservativo le pareti sono state dipinte con colori decisamente accesi e, alla fine, sono rimaste cosรฌ: del resto anche quest’ultime fanno ormai parte della bellezza e della peculiaritร di Rocca d’Olgisio!
I proprietari stanno portando avanti un impegnativo lavoro di restauro: grazie alla loro opera oggi il castello ha saputo reinventarsi nuovamente, tramutandosi in una location per eventi e matrimoni oltre che in luogo di villeggiatura. Rocca d’Olgisio รจ infatti anche un Bed and Breakfast molto suggestivo che fa immergere gli ospiti in un’atmosfera antica e ricercata.
Rocca d’Olgisio รจ piaciuta particolarmente al Pirata: sarร stata la bravura della guida, le stanze decorate, la storia che ancora si respira in questo luogo, fatto sta che piรน di una volta mi ha parlato di come gli sia piaciuto giungere alla scoperta di questo luogo storico del piacentino. Mi fa molto piacere avere un feedback di riscontro da parte sua: i viaggi che facciamo insieme non sono moltissimi a causa del fatto che spesso uno dei due lavora e non sempre รจ possibile far coincidere le ferie, ma quando ci muoviamo insieme cerchiamo di visitare luoghi poco conosciuti e non convenzionali, come i castelli del Piacentino o le meraviglie piรน nascoste dell’Emilia Romagna.
Se siete appassionati di storia e avete un debole per i castelli (come la sottoscritta, ormai lo avete capito) dovete assolutamente visitare Rocca d’Olgisio e gli altri manieri del circuito de “I Castelli del Ducato”!
Informazioni utili
La Rocca d’Olgisio si trova a Pianello Val Tidone (Provincia di Piacenza) presso l’omonima localitร .
ร aperta per visite guidate da marzo a ottobre il sabato dalle 15 alle 16 e la domenica e i festivi dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.45 (alle 17.45 parte l’ultima visita guidata).
Per informazioni ulteriori visitate il sito ufficiale.
Lisa Trevaligie Travelblog
Credo sia um castello davvero stupendo e il fatto che sia anche alloggio turistico mi alletta moltissimo. le tue foto rendono benissimo l’idea degli interni e di quello che una visita in questa struttura puรฒ offrire. Me la segno immediatamente.
Donna Vagabonda
Sono contenta che tu l’abbia apprezzata, รจ davvero una splendida dimora storica!
partyepartenze
Ho letto con piacere, perchรฉ anche a me piace girovagare per castelli. Ho visitato moltissimi castelli del Ducato, anche nei territori Matildici, ma questo mi manca. Andrรฒ a visitarlo appena possibile.
Donna Vagabonda
A me di Piacenza ne mancano solo due e non vedo l’ora di scoprirli! Sono proprio uno piรน bello dell’altro!
Teresa
Sai che anche io, come te, sono appassionata di castelli, e sono sempre alla ricerca di posti nuovi da visitare. Tu sei sempre sul pezzo e mi fai scoprire sempre luoghi nuovi; per questo devo ringraziarti, sei la mia “musa ispiratrice”! ๐
Donna Vagabonda
Teresa sei proprio gentile, troppo! Grazie del tuo dolce commento, spero sempre di offrire spunti interessanti e far conoscere luoghi poco conosciuti ๐
Vi do il tiro
Anch’io sono appassionata di castelli. Non sapevo dell’esistenza del passaporto anche per i castelli, mi sai dire come fare ad averlo?
Donna Vagabonda
Ciao! Semplicemente lo puoi acquistare presso uno dei castelli convenzionati e poi richiedi il timbro ogni volta che visiti uno di questi luoghi ๐
Libera
Il castello, dalle foto e da come lo hai descritto, sembra fantastico. E che vista! Un’altra chicca da segnare.
Donna Vagabonda
Sรฌ รจ veramente una meraviglia e vale la pena visitarlo!
Alessandra
Che bello questo castello! Sono contenta che, nonostante i danni causati dalla guerra, la famiglia che lโha acquistato sia riuscita a dargli nuovo splendore๐๐
Donna Vagabonda
Sรฌ i risultati sono ben visibili e la rocca รจ davvero uno splendore!
Marina
I castelli hanno un fascino irresistibile ed รจ sempre affascinante visitarli e conoscere tutta la storia millenaria che รจ a loro legata. Quanto mi piacerebbe passare una notte nel b&b!
Donna Vagabonda
Anche a me e soprattutto di godere di quella splendida vista mentre nuoto nella loro piscina!
Trottole In Viaggio
Grazie Eliana per avermi fatto scoprire anche questa rocca! Anche io rimango sempre molto affascinata da questi luoghi