Il Castello ed il Borgo di Grazzano Visconti
Come sapete, mi trovo spesso a gironzolare tra castelli e borghi medievali. Il territorio pavese e quello piacentino offrono parecchi luoghi interessanti e curiosi che valgono sicuramente una visita almeno una volta nella vita. Più di una volta ho visitato un borgo a me molto caro: quello di Grazzano Visconti, in Provincia di Piacenza.

Veduta del centro di Grazzano Visconti
Grazzano Visconti è un fortilizio situato nel comune di Vigolzone, in provincia di Piacenza. Fu costruito nel 1395 da Giovanni Anguissola per risiedervi con la moglie Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti. Rimase proprietà della famiglia Anguissola fino alla morte senza eredi del conte Filippo nel 1870 per passare alla moglie Fanny nata Visconti di Modrone, che ne sono gli attuali proprietari. Il borgo è stato ristrutturato nei primi anni del 900 ma mantiene le caratteristiche medievali di un tempo, conservandone il suo fascino davvero unico. Gli unici edifici ancora storici sono il castello e la Chiesetta di Sant’Anna risalente al XVII secolo.

Veduta della Corte Antica
Oltre al borgo si trovano il castello ed il parco, che sono beni privati.
Il castello ha una pianta quadrangolare con quattro torri sui quattro angoli ed è edificato in pietra e laterizio. L’ingrezzo era consentito da un ponte levatoio di cui oggi rimangono solo le tracce. Il fossato invece è ancora presente.
Il grande parco circonda il maniero e misura circa 150.000 m2: aperto solo in determinati periodi dell’anno, ospita la chiesetta, lo studio del Duca, il belvedere, un giardino all’italiana e il labirinto (non può di certo mancare in una residenza nobiliare!). Inoltre, degni di nota, sono i numerosi alberi secolari che vi dimorano, bellezze tutte da preservare e da ammirare con immenso rispetto.
Ogni anno, il borgo di Grazzano Visconti ospita eventi legati al cosplay, come il Narsilion Fantasy Festival, rievocazioni storiche, mercatini di vario genere (come quello di Natale) e molti altri eventi.
All’interno del borgo ci sono numerose botteghe artigiane, locande e ristoranti che servono piatti tipici della cucina piacentina (immancabile lo gnocco fritto e la squisita coppa di queste zone). Si possono dunque acquistare oggetti battuti in ferro, giocattoli, gadget e souvenir legati alla storia e alle tradizioni di questo fortificato piacentino. Oltre a tutti questi divertimenti, da vedere assolutamente è il museo degli attrezzi agricoli, sotto il porticato della corte vecchia: trattori, aratri e strumenti agricoli raccontano passo passo la storia di un territorio ancora fortemente legato all’agricoltura.
Visitarlo mi mette sempre di buon uomore ed è sempre l’occasione per scoprire qualche suo nuovo angolo nascosto, tra le molte viuzze che lo caratterizzano. Un tuffo nel passato, tra draghi e streghette che non dispiace mai.

La statua di Aloisa, la mascotte di Grazzano Visconti
Curiosa è la leggenda di Aloisa, il fantasma di una dama che qui si dice vagare: questa gentil dama fu tradita dal marito, un capitano di milizia, e quando lo scoprì morì di gelosia e di dolore. Da quel momento il suo spettro vaga a Grazzano Visconti e la disperata dama è oggi la protettrice degli innamorati che alla sua statua donano fiori e piccoli cadeau.
Pingback: Un’escursione in giornata: Bobbio | Donna vagabonda
Pingback: Un'escursione in giornata: Bobbio | Donna Vagabonda
usalavaligia
Mamma mia che bello! C’è proprio tutto ciò che mi piace. Grazie per questa bellissima descrizione… Solo che adesso mi è venuta una voglia matta di visitarlo😍😢😉
Donna Vagabonda
Quando salirai per Pavia ti ci puoi fermare, vale veramente la pena! 😀
Valentina
Sulla A1 per raggiungere Milano vedo sempre le indicazioni per questo borgo, ma non ho ancora avuto l’occasione di visitarlo. Spero tanto di riuscirci la prossima primavera. Amo poi i borghi ricchi di storia e di leggende… sono sicura che Grazzano Visconti mi piacerà moltissimo. Intanto ti ringrazio per questo post 🙂
Donna Vagabonda
Secondo me ti piacerà tantissimo! Non è originale del 1200 ma una ricostruzione fedele e accurata del 1800, in ogni caso storica 😄
Pingback: Castell’Arquato | Donna Vagabonda