Trekking alla Gola del Bottaccione
Con questo articolo voglio portarvi alla scoperta di un trekking panoramico e adatto a tutti nel cuore dell’Umbria: il trekking alla Gola del Bottaccione, alle porte di Gubbio! Un percorso semplice, naturalistico e storico che permette di apprezzare la splendida cittร dall’alto e di osservare alcune formazioni geologiche straordinarie. Pronti a partire con me?
Regione: Umbria
Zona: Gola del Bottaccione – territorio eugubino
Comune: Gubbio
Difficoltร escursionistica: E
Dislivello: sentiero 251 CAI Gubbio salita m 68 discesa m 9 (e con una salita finale di M 6)
Abbigliamento: scarpe da trekking leggere o scarpe da tennis (tipo Skechers), cappellino e crema solare d’estate (parte del percorso รจ al sole)
La scelta di visitare Gubbio e di stabilirvi la nostra base per gli spostamenti non รจ stata casuale: oltre a essere una cittร splendida e ricca di storia รจ anche un ottimo punto di partenza per scoprire la natura della Gola del Bottaccione e del Parco del Monte Cucco, due zone naturalistiche davvero straordinarie.
La Gola del Bottaccione
La Gola del Bottaccione รจ una profonda valle fluviale (creata per l’azione erosiva del torrente Camignano) situata tra i comuni di Gubbio e Scheggia e tra il Monte Ingino e il Monte Foce: si tratta di un luogo naturale estremamente affascinante e un sito scientifico di rilevanza mondiale grazie alla presenza di alcune formazioni geologiche fondamentali per lo studio della Terra e non solo.
La gola costituisce una sequenza stratigrafica completa, originale e ordinata e appartiene alla porzione medio-alta della successione umbro-marchigiana (databile dalla fine del Giurassico, 145 milioni di anni fa, a gran parte del Terziario, 13 milioni di anni fa). La sequenza รจ formata da rocce sedimentarie calcaree ricche di fossili derivati dagli esseri viventi che abitavano la Tetide, un vasto oceano che copriva gran parte dell’Europa odierna e che, ritirandosi, ha lasciato come sua testimonianza i bacini del Mediterraneo, il Mar Nero, il Mar Caspio e numerose catene montuose tra cui le Alpi e gli Appennini. La zona si presta dunque a un alto interesse paleontologico dato che qui si sono scoperti alcuni fossili di foraminiferi (protozoi provvisti di guscio come Globigerina eugubina, qui scoperto) che ha permesso d’individuare con precisione le ere geologiche e i vari periodi della storia della Terra (non per niente vengono anche indicati come “fossili guida”).

La Gola del Bottaccione
L’importanza della Gola del Bottaccione รจ dunque indubbia e molti sono ancora gli scienziati che oggi “attingono” a questo “grande archivio” per scopi di ricerca. Non a caso in pochi altri luoghi in Italia รจ possibile osservare due eventi anossici a cielo aperto: si tratta di fenomeni totalmente fuori dal comune durante i quali nell’area si รจ abbassato drasticamente il livello di ossigeno (o addirittura questo gas รจ totalmente scomparso) impedendo alla vita di proliferare e sopravvivere. Questi eventi sono ben distinguibili all’interno delle serie rocciose e spesso vengono evidenziati come un’assenza di sedimentazione da parte di quegli organismi marini che utilizzano il calcare come materiale per costruire il proprio guscio.

Il sentiero (sulla sinistra) e il panorama
All’interno della Gola del Bottaccione si trovano dunque due eventi di questo tipo: il Livello Bonarelli e il Limite K-T a Iridio. In questo articolo vi parlerรฒ approfonditamente del secondo, facilmente raggiungibile e ben visibile anche dalla strada che da Scheggia porta a Gubbio.

Il Limite K-T a Iridio
Oltre a essere un luogo di eccezionale valenza scientifica la Gola del Bottaccione ospita anche testimonianze storico-culturali di grande rilevanza: Bottaccione significa infatti “grande bottaccio”, ossia grande diga. E’ difatti qui presente un ampio bacino artificiale di raccolta delle acque, realizzato in contemporanea all’antico acquedotto che corre lungo la gola, databile al Medioevo (1200-1300) e opera del maestro eugubino Matteo Gattaponi. Grazie a un’importante opera di ristrutturazione e messa in sicurezza del camminamento รจ possibile oggi osservare e fotografare l’antico acquedotto, riconosciuto nel 1914 come monumento nazionale.
Ma non c’รจ solo l’acquedotto medioevale da vedere: dal sentiero si scorge facilmente una struttura che domina totalmente la gola e la cittร di Gubbio, il Monastero di Sant’Ambrogio.
Il Limite K-T a Iridio
Presso la localitร Bottaccio, a pochi metri da dove parte la versione ridotta di questo trekking, si trova il Livello K-T a iridio, un livello ricco dell’elemento chimico iridio, molto raro sul nostro pianeta ma estremante abbondante nei meteoriti. Come ci รจ finito tutto questo iridio nella Gola del Bottaccione? Negli anni Settanta il geologo statunitense Walter รlvarez, suo padre Luis e altri collaboratori scoprirono attraverso dei campionamenti che lo strato di roccia in questione possedeva una quantitร d’iridio ben 30 volte superiore al normale, il che ha portato alla formulazione dell’ipotesi, nel 1979, di un grosso meteorite caduto circa 65 milioni presso l’attuale penisola dello Yucatan: il meteorite fu effettivamente rinvenuto negli anni 90 e ha provocato, con la sua caduta, un cratere di circa 180 chilometri di diametro e un’emissione senza precedenti d’iridio in atmosfera, innescando la grande estinzione di massa e ponendo la fine dell’era Mesozoica (quella dei dinosauri). Il limite tra le due ere, quella Mesozoica e Cenozoica, รจ ben evidenziato da una “spaccatura” tra gli strati visibile a occhio nudo. Tale “spaccatura” rappresenta la mancanza di sedimentazione dovuta all’estinzione di massa: oltre a ciรฒ l’evidenza รจ data dallo studio dei microfossili presenti nei calcari sopra e sotto allo strato-limite.

Donna Vagabonda e il Limite K-T a Iridio
L’ipotesi di รlvarez รจ ancora oggi oggetto di dibattito: probabilmente non fu soltanto l’impatto con il meteorite a scatenare la grande estinzione di massa e ci furono certamente altre concause che portarono alla scomparsa dei mastodontici rettili e di moltissime altre specie presenti all’epoca sul nostro pianeta.
Il Trekking alla Gola del Bottaccione
Con queste premesse non potevo mica farmi sfuggire uno dei trekking piรน suggestivi di tutto il nostro Bel Paese! Lasciata l’automobile presso il parcheggio del Teatro Romano io e il Pirata abbiamo deciso di risalire verso il Limite K-T (ben visibile sulla strada) e iniziare il nostro trekking proprio dal cuore di Gubbio. Ecco quindi che da Porta Metauro affrontiamo una salita su marciapiede seguendo la SR298: dopo circa 15 minuti ecco dunque comparire ben segnalato il Limite, l’incisione negli strati che testimonia la caduta del meteorite e la fine dei grandi rettili. Per me รจ stata emozione pura: da mineralogista e studiosa delle scienze naturali รจ stato davvero eccezionale poter vedere dal vivo questo strato, la “Mecca” dei paleontologi e il luogo che prima di altri ha testimoniato il catastrofico evento. Osservarlo e fotografarlo รจ stata un’esperienza unica e irripetibile: puรฒ sembrarvi strano ma davvero questo รจ il luogo “della fine e dell’inizio”, ciรฒ che ha testimoniato la fine di un’era e l’inizio di quella che ha portato, in milioni di anni, alla nascita anche della nostra specie.
Dopo avergli dedicato almeno sessanta scatti diversi (sfruttando anche angolazioni piuttosto bizzarre) era proprio il momento di ripartire (altrimenti altro che trekking, mi sarei accampata lรฌ in contemplazione per un tempo indefinito). Non molto distante da questa prima tappa, proseguendo lungo la statale, si trova l’inizio del trekking su sentiero: volendo si puรฒ dare inizio alla propria passeggiata direttamente da qui, parcheggiando l’automobile presso il parcheggio sterrato dirimpetto. Un cartello vicino ad alcuni tavolini da pic-nic indica il punto di partenza del percorso: da qui la strada รจ sterrata e quasi tutta in piano. In questa zona durante l’estate non รจ difficile scorgere la fauna locale, soprattutto farfalle: in un momento di relax prima di tornare al trekking ho voluto esplorare i dintorni dell’area pic-nic e sono finita all’interno del greto del Camignano, completamente asciutto a causa della siccitร imperante, e qui ho potuto fotografare tantissime esemplari di farfalla Pafia (Argynnis paphia) per nulla indispettite dalla mia presenza. Vi consiglio di avventurarvi qui solo se il greto รจ asciutto e se non sono previste piogge: una piena improvvisa potrebbe risultare molto pericolosa, ma non vi preoccupate dato che potrete godere della vista di moltissime farfalle anche lungo lo sterrato che conduce a Gubbio.
Dopo la sosta fotografica abbiamo ripreso il nostro cammino: il panorama รจ semplicemente eccezionale e permette di spaziare la vista fin oltre Gubbio e la sua piana oltre che godere dello spettacolo della Gola del Bottaccione. Strati bianchi e rossi che si alternano e che mostrano una storia antica e controversa, una natura prorompente e primordiale in grado di emozionare davvero chiunque, dall’appassionato di trekking a chi “le montagne le ha viste solo in fotografia”: la facilitร del trekking permette davvero di poter organizzare un’escursione tranquilla e lenta, adatta anche ai bimbi e a chi non รจ pratico di passeggiate in montagna. Nessuno poi vi obbliga ad affrontare tutto l’anello! Potete infatti suddividere la vostra escursione in piรน tappe a seconda del vostro grado di allenamento. Dal punto di partenza della strada sterrata รจ inoltre possibile osservare l’antico Acquedotto Medioevale.

La Gola del Bottaccione, Gubbio e il Monastero di Sant’Ambrogio
Man mano che ci avviciniamo a Gubbio ci rendiamo conto che questo trekking รจ piรน frequentato dai locali che non dai turisti: sono molti infatti gli eugubini che qui portano a spasso il proprio amico a quattro zampe o che scelgono questo percorso come passeggiata rilassante senza allontanarsi troppo dal centro storico. Il panorama si fa sempre piรน ampio e permette di riconoscere gli edifici piรน alti della cittร , ma anche le sue interessanti vie strette e tortuose che evidenziano come Gubbio sia proprio una cittร medioevale. Nell’ultimo tratto del trekking si costeggiano inoltre le antiche mura della cittร e il percorso diventa quasi del tutto ombreggiato e in salita: alcune scale e piccoli avvallamenti rendono qui la passeggiata leggermente piรน impegnativa (niente di impossibile, ma sicuramente i gradini sono poco adatti ad aventuali passeggini).

L’acquedotto medioevale e la stratificazione della gola
Quest’ultimo tratto รจ sicuramente quello meno battuto: qui, con nostro grande rammarico, abbiamo infatti trovato alcuni rifiuti e provato la sensazione che la zona non venisse pulita da qualche tempo. Per fortuna tale sensazione รจ sparita immediatamente non appena abbiamo fatto capolino alla Porta Sant’Ubaldo, rientrando di fatto in cittร : il sentiero termina proprio in prossimitร della porta, su una stretta via laterale poco battuta. Volendo da qui avremmo potuto proseguire per la Basilica di Sant’Ubaldo oppure optare per scendere in cittร : noi abbiamo scelto la seconda opzione dato che la Basilica rappresentava una meta programmata per quel pomeriggio che contavamo di raggiungere tramite la particolare funivia del Monte Eletto.
Il trekking alla Gola del Bottaccione รจ un’esperienza naturalistica che sono sicura vi farร palpitare il cuore: un’esperienza davvero arricchente che vi farร innamorare ancora di piรน del territorio eugubino.
Scoprite le bellezze dell’Umbria con il video da me realizzato!
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Lisa Trevaligie Travelblog
Noi andiamo spesso in Umbria per fare rafting. Ora che mi hai fatto conoscere le gole del Bottaccione devo assolutamente programmare una passeggiata alla loro scoperta! Credo sia una regione talmente bella e ricca di scorci meravigliosi che non basterebbe una vita per vederla tutta.
Donna Vagabonda
Ah sรฌ l’Umbria รจ adatta davvero a tutti i i viaggiatori, soprattutto agli amanti della natura!
Teresa
Sai giร che non sono tipo da trekking perchรจ sono assolutamente fuori forma e ho qualche piccolo problema di salute; ma leggendo il tuo articolo, per una volta, questa cosa mi ha infastidita perchรจ l’escursione al Bottaccione deve essere sensazionale!
Donna Vagabonda
Penso che non ci voglia chissร che forma fisica, ho visto persone affrontare la passeggiata in ciabatte; se poi inizi dall’Acquedotto รจ praticamente tutta in piano ๐
Mimรฌ
Un bellissimo trekking, sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico.
Una tappa importante in una regione che ha tanto da dire anche dal punto di culturale. Completamente ideale quindi, di un itinerario in Umbria
Donna Vagabonda
Sรฌ l’Umbria รจ davvero splendida e perfetta per chi ama la natura!
Paola
Che bello questo trekking! Ci sono degli scorsi davvero meravigliosi! Peccato non avere mai avuto lโoccasione di visitare queste zone dโItalia!
Donna Vagabonda
L’Umbria merita davvero una visita, pensaci magari per la prossima estate, non te ne pentirai ๐
Marina F.
Che luogo incredibile mi ha fatto scoprire! Per fortuna non รจ troppo lontano da casa per cui dovrรฒ assolutamente programmare un trekking in zona. Non so se mi รจ sfuggito, ma quanto รจ lungo il percorso?
Donna Vagabonda
Sai che non l’ho misurato con esattezza? Essendo una parte di sentiero non so dirtelo con precisione ma non credo piรน di 5 km.
Libera
Questo percorso di trekking mi sembra davvero entusiasmante oltre che paesaggisticamente alquanto interessante. Grazie dello spunto!
Donna Vagabonda
A te di aver letto l’articolo!
Bru
Questo รจ un trekking che farei tanto volentieri e forse visto che non รจ tanto lontano dalla mia casa italiana ci potrei riuscire, da annotare e fare !
Donna Vagabonda
Allora non ti resta che organizzarti e imboccare il sentiero, ti innamorerai della vista!
Sara - Slovely.eu
I trekking con poco dislivello mi piacciono sempre! ๐ E poi da amante della geologia trovo questi luoghi davvero affascinanti. Non avevo mai sentito parlare delle gole del Bottaccione, me le segno!
Donna Vagabonda
Allora devi proprio visitare la Gola del Bottaccione, รจ un luogo davvero fondamentale per lo studio della geologia!
Tamara
Amo davvero tanto fare trekking e questo percorso รจ davvero molto interessante! Potrebbe essere una buona occasione per andare finalmente in Umbria
Donna Vagabonda
Vedrai che non te ne pentirai assolutamente! Trekking e Umbria sono un connubio perfetto!
Teresa Scarselli
Articolo interessante, mi appassionano i trekking di questo tipo. Ho una domanda: quindi l’alto livello di iridio trovato nella gola non รจ dovuto alla caduta in quel punto di un asteroide, ma alla precipitazione dell’iridio in atmosfera dopo la caduta in YUcatan? Ho capito bene? Grazie per la risposta, ciao!
Donna Vagabonda
Esatto, l’asteroide non รจ caduto qui ma qui nell’attuale Golfo del Messico. Quando l’asteroide ha colpito la Terra, l’esplosione che ne รจ derivata ha polverizzato il masso e le particelle di detriti terrestri sono state proiettate in atmosfera, cosรฌ come le particelle di asteroide ricche di iridio che si sono depositate in punti particolari come questo alla Gola del Bottaccione. Spero di essere stata chiara ๐
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