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I castelli italiani più suggestivi secondo le Travel Blogger Italiane

In questo mese di aprile 2022 ho deciso di portarvi alla scoperta dei castelli più interessanti in Europa e in Italia: il primo articolo, proprio sui manieri europei, è stato già pubblicato, ora tocca ai castelli italiani più suggestivi secondo le Travel Blogger Italiane!

Queste blogger girovaghe e innamorate della storia hanno voluto raccontare, attraverso i loro contributi, la loro esperienza di visita a questi incredibili luoghi storici: un viaggio attraverso il Bel Paese, alla scoperta dei suoi castelli più interessanti, luoghi simbolo della nostra splendida Italia. Siete pronti a scoprire quali sono quelli che più le hanno colpite?

 

Alessandra

Itinerari Low Cost

Rocca Calascio

Abruzzo

Uno dei castelli più scenografici per eccellenza è sicuramente Rocca Calascio, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, in Abruzzo. Usata come location per numerosi film di successo, tra cui “Lady Hawke” del 1985, negli ultimi anni si è distinta come uno dei 15 castelli più belli al mondo, secondo il National Geographic.

Rocca Calascio, seppur parzialmente distrutta, è un paradiso per gli amanti della montagna e della fotografia per la sua posizione spettacolare sulle cime circostanti. La rocca venne costruita proprio come baluardo difensivo e torre di avvistamento attorno al 1140. Attorno al castello c’era un piccolo borgo ma, a causa di un forte terremoto avvenuto nel 1703, venne abbandonato. I pochi abitanti preferirono trasferirsi nel sottostante borgo di Calascio dove ancora oggi abitano circa duecento persone.

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Rocca Calascio può essere raggiunta da Calascio attraverso una breve passeggiata. Un modo diverso però per raggiungerla è partire a piedi dallo splendido borgo di Santo Stefano di Sessanio, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Dal borgo parte un tratto del celebre Tratturo Magno, il principale dei tratturi che un tempo i pastori percorrevano con le greggi e che collegavano i vari punti della penisola. Oggi è un sentiero turistico e, partendo da Santo Stefano di Sessanio (che vi consigliamo di visitare) in circa un’oretta di cammino raggiungerete Rocca Calascio. Un altro modo per apprezzare al meglio la magia di Rocca Calascio è quella di pernottare nel borgo ai piedi della rocca. Per un anniversario di matrimonio abbiamo deciso di trascorrere un weekend pernottando in una delle camere ricavate nell’antico borgo: è stata un’esperienza super romantica! Svegliarsi la mattina e godere di una vista che spazia a 360 gradi dal Mare Adriatico fino alle principali vette dell’Appennino Centrale non ha prezzo. Siamo certi che ne resterete affascinati! Se possiamo darvi un consiglio, evitate di visitare Rocca Calascio nei giorni festivi più affollati così da godere al meglio dell’atmosfera magica che si respira tra le sue mura.

Castel Savoia

Valle d’Aosta

Se c’è un castello che unisce l’eleganza estetica alla praticità degli ambienti, è proprio Castel Savoia, nella Valle di Gressoney, in Valle d’Aosta.
Fu Re Umberto I di Savoia a commissionare la costruzione di Castel Savoia come residenza estiva della moglie Margherita.

La regina Margherita era una vera amante della montagna e dell’escursionismo in quota per cui era solita trascorrere le vacanze estive a Gressoney Saint Jean ospite del barone Luigi Beck Peccoz. Alla morte del barone il re decise di regalare alla moglie un castello affinché potesse continuare a frequentare la vallata e nel 1899 fu posata la prima pietra. Castel Savoia venne completato in soli cinque anni, ma purtroppo Re Umberto I non poté vederne la conclusione perché mori assassinato nel 1900. La regina Margherita, invece, ebbe il piacere di alloggiare a Castel Savoia per parecchi anni: fino al 1925.

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Castel Savoia, con le sue torri cilindriche e i tetti a punta, ha un aspetto davvero fiabesco, ma, in realtà, la regina Margherita ne studiò bene il progetto rendendolo anche comodo e pratico. Ad esempio, all’interno del castello si poteva usufruire della corrente elettrica generata da una piccola centrale idroelettrica di proprietà dei Savoia. Tutto il maniero era ben riscaldato da termosifoni alimentati da una caldaia a legna tuttora funzionante. Castel Savoia era dotato anche di linea telefonica e di cucina separata così da impedire agli odori di raggiungere le sale del castello. Ancora oggi il castello è perfettamente conservato in tutte le sue parti. Castel Savoia oggi è di proprietà della Regione Autonoma Valle d’Aosta ed è visitabile attraverso visita guidata. I biglietti sono acquistabili online sul sito midaticket.it a un prezzo più che ragionevole.

Si entra ogni mezz’ora ed è possibile fare fotografie (ma non filmare) all’interno del castello. Per orari e costo biglietti visitate il sito ufficiale.

Laura

Viaggiando in Click

Castello di Issogne

Valle d’Aosta

Il Castello di Issogne è uno dei castelli medioevali più conosciuti e frequentati della Valle d’Aosta.

Si distingue dagli altri castelli della Regione in quanto esternamente non è merlato ma appare più come una dimora signorile rinascimentale. Quando si varca il portone però si possono ammirare affreschi, ambienti e arredi ancora in parte originali, che fanno del castello una meta da non perdere quando ci si reca in Valle d’Aosta.

I fasti del castello d’Issogne risalgono alla fine del XIV secolo quando la famiglia Challant, divenuta proprietaria, lo trasformò nell’attuale dimora signorile, dandogli la forma a ferro di cavallo, con un ampio cortile e un giardino all’italiana. Anche il porticato e gli ambienti interni furono decorati con affreschi e con stemmi araldici.

Il Castello di Issogne

Dopo il periodo d’oro del Cinquecento il castello andò incontro a un lento declino fino al 1872 quando fu acquistato da Vittorio Avondo, il quale lo restaurò e nelle stanze interne ricollocò i mobili originari o copie dei mobili d’epoca.  È dal quel periodo che il castello d’Issogne è stato soprannominato il “Castello dei sogni“.

Oggi il Castello appartiene alla Regione Autonoma Valle d’Aosta ed è visitabile su prenotazione e con visita guidata. La durata della visita è di circa 45 minuti.

Il castello comprende in tutto circa cinquanta stanze ma oggi solo una decina di queste sono visitabili durante la visita guidata. Il tour inizia dal cortile, ai tempi fulcro della vita pubblica. Al centro è collocata la bellissima fontana del melograno, simbolo del castello. È una fontana in pietra a forma ottagonale da dove si erge un albero di melograno in ferro battuto, segno di prosperità. Il giro prosegue poi con la visita della sala da pranzo e della cucina al pianterreno e delle camere e della cappella al primo piano. Infine le ultime stanze visitabili sono la sala delle armi e la sala di giustizia.

Una delle caratteristiche tipiche del castello d’Issogne è la presenza di numerosi graffiti lasciati nei secoli dagli ospiti o dai servitori del castello. Sono presenti sulle pareti di tutto il castello e le scritte sono prevalentemente in francese, latino o italiano.

Castel Thun

Trentino Alto Adige

Per bellezza e importanza è sicuramente uno dei castelli più visitati del Trentino e della Val di Non.

Castel Thun si trova a Vigo di Ton in provincia di Trento. Sorge su una collina ed è circondato da ampie coltivazioni di mele, elemento caratteristico di questa zona del Trentino.

E’ un elegante castello medioevale ed è stato abitato per secoli da una nobile famiglia della Val di Non, la famiglia Thun. Di proprietà della famiglia fin dal XIII secolo ha raggiunto l’aspetto attuale a seguito dei lavori intrapresi nel corso del Cinquecento per migliorarne il sistema difensivo. Durante quel periodo, infatti, il castello fu ampliato e furono costruite torri, bastioni, mura, cammino di ronda e fossato con ponte levatoio. E’ di quegli anni anche la Porta Spagnola che conduce all’interno del castello.

Alla morte dell’ultimo discendente, in tempi recenti, la proprietà del castello è passata alla Provincia autonoma di Trento e, a seguito di interventi di restauro, dal 2010 è stato aperto al pubblico.

Interni del Castel Thun

Il castello è in perfetto stato di conservazione sia esternamente che internamente. Le stanze sono quasi tutte visitabili e sono riccamente arredate con mobili e arredo originali. Troviamo salotti e stanze da letto arredate con tessuti d’epoca, cucine e sale da pranzo con numerose collezioni di porcellane, sale d’armi.

L’esplorazione del castello deve comprendere un giro nei meravigliosi giardini che circondano la struttura e fino al 2025 è possibile visitare anche la collezione di carrozze e slitte della famiglia Thun. E’ una collezione importante che comprende ben undici esemplari di carrozze e quattro slitte.

Per la visita al castello è necessaria la prenotazione. Assieme al biglietto è possibile acquistare un’audio guida che vi farà scoprire la storia del castello raccontata da un immaginario Conte Thun. Assieme a lui visiterete le varie stanze e scoprirete aneddoti e leggende su questo meraviglioso castello.

Rossella

Famiglia EsploraMondo

Rocca di Fontanellato

Emilia Romagna

Se ami storia e leggende, non puoi perderti una visita della Rocca di Fontanellato, simbolo del borgo situato in provincia di Parma, Emilia-Romagna.

La Rocca è situata proprio nel centro del paese, circondata sui quattro lati da un fossato, che le conferisce un aspetto imponente e austero.

Donata al Comune di Piacenza da Oberto Pallavicino nel XII secolo, venne ristrutturata nel 1400 da Giberto, proprietario dell’epoca che, oltre al fossato, ne volle la merlatura e le torri angolari. Solo nel 1556 da rocca fortificata venne trasformata nella residenza privata della famiglia Sanvitale.

La Rocca subì negli anni diverse trasformazioni, tra cui la creazione nel 1600 di un ponte in muratura, in sostituzione del preesistente ponte levatoio, e di finestre con balconcino nel 1700, atte a rendere maggiormente armoniosa la facciata.

Nel 1948 l’ultimo proprietario, il conte Giovanni Sanvitale, decise di vendere la Rocca al Comune di Fontanellato, che da allora la gestisce.

La splendida Rocca di Fontanellato

Visita della Rocca di Fontanellato

La Rocca di Fontanellato può essere visitata esclusivamente prendendo parte ad una visita guidata.

Grazie alle spiegazioni della guida, si ha così modo di conoscere meglio la sua storia, le vicende storiche che si sono susseguite intorno ad essa e di attraversare le sale arredate del castello, a cui si accede dal cortile interno.

Dopo aver esplorato l’appartamento nobile situato al primo piano, arredato con decorazioni dei secoli XVI e XIX, si entra nella splendida Sala delle Armi, si percorre la Sala del Ricevimento con il suo incantevole soffitto e si giunge alla Camera Nuziale prima di percorrere la Galleria degli Antenati, così denominata per i 74 ritratti di famiglia.

La visita prosegue poi al piano terra, dove si trova una notevole collezione di quadri e una raccolta di carte geografiche rappresentanti i possedimenti di famiglia.

Uno sguardo particolare colto da Rossella

I bambini restano invece sempre sorpresi dall’antico teatrino, gioco e passione dei figli della Duchessa Maria Luigia d’Austria.

Quello che colpisce tuttavia maggiormente il visitatore è la Sala di Diana e Atteone, affrescata dal Parmigianino che, nelle tredici lunette, rappresenta la vicenda di Atteone, trasformato in un cervo e sbranato dai propri cani dopo aver sorpreso Diana al bagno con le ninfee. Si pensa che la raffigurazione di Diana sia ispirata a Paola Gonzaga.

Piacevole il giardino, che si affaccia sul fossato e dove è situata la Camera Ottica. A piccoli gruppi si accede al suo interno per osservare, grazie ad un gioco di specchi e non visti, l’antistante piazza.

Leggende e fantasmi della Rocca di Fontanellato

Secondo la leggenda, la Rocca sarebbe abitata da due fantasmi, quello di Barbara Sanseverino e quello di Maria Sanvitale, morta a soli cinque anni.

La prima, giustiziata per aver congiurato contro il duca Ranuccio I Farnese, sembra si aggiri ancora al piano nobile del castello con la propria testa tra le mani, mentre la seconda pare si trovi nella cappella di famiglia, accanto alla sua lapide.

Prenotare la visita

La visita guidata della rocca può essere prenotata sul sito di VivaTicket, cercando “Rocca Sanvitale Fontanellato”.

Domenica

Spunti di Viaggio

Castello Ducale di Corigliano Calabro

Calabria

Fra  i molti Castelli che ho avuto modo di visitare in questi ultimi anni, voglio parlarvi di uno ancora poco conosciuto, ma che ha meritato l’inserimento, da  parte  delle riviste specializzate, “fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell’Italia meridionale”: vi porto alla scoperta del Castello Ducale di Corigliano Calabro – Rossano, ubicato sul versante ionico della provincia di Cosenza.

L’origine del primo nucleo del maniero, coincidente con la realizzazione della Torre del Mastio, risale al lontano 1073, su probabile ordine del condottiero normanno Roberto il Giuscardo. Ovvio il suo principale fine difensivo, vista la posizione strategica in cui fu collocato, a dominare dall’alto della Collina del Serratore e la sottostante Piana di Sibari.

Il Castello assunse le forme dell’architettura aragonese nel XIV secolo, divenendo la residenza del Conte di Corigliano.

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Fra alterne vicende naturali, storiche e cambi di proprietà, nel 1979, il castello fu acquistato dall’Amministrazione Comunale di Corigliano Calabro, che ne curò il completo restauro – avvenuto fra  il 1988 e il 2002 – rendendolo fruibile al pubblico.

La visita al Castello Ducale vi farà conoscere uno spaccato della vita dei nobili in questa parte della Calabria e nel contempo, vi darà modo di rimanere affascinati dai panorami a 360° sulla Sibaritide!

Gli ambienti del Rivellino vi daranno il benvenuto prima di accedere al Piano Terra, dove era ubicato lo Studio del Barone; il primo piano accoglieva le prigioni del maniero, ma anche i locali adibiti alla raccolta delle acque piovane e le dispense mentre al secondo piano potrete ammirare le vecchie ottocentesche e la Santabarbara del Castello.

Ma è al Piano Nobile, dislocato al terzo piano, che troverete le sale più belle del castello Ducale, come il Corridoio delle Armi, la Sala del Trono, la decorata Sala da Pranzo e l’affascinante Salone degli Specchi: quest’ultimo salone si contraddistingue per gli splendidi e raffinati arredi, i sontuosi lampadari in cristallo di Boemia e, come già il nome evoca, da grandi specchi orlati da stucchi e broccati a dorati. Uno scintillio unico che richiama lo stile del barocco veneziano e che trova il suo trionfo nelle scene decorate sul soffitto, da dove paiono affacciarsi, come osservatori, uomini e donne della Corigliano del tempo.

Se il Salone degli Specchi vi avrà affascinati, la visita alla Torre Mastio saprà stupirvi con i suoi cinque livelli, di cui alcuni ancora completamente affrescati con scene mitologiche, delle crociate e di araldica, dipinte dal pittore Girolamo Varna. E che dire della scala a chiocciola, che vi permetterà di raggiungere la sommità della Torre ed ammirare all’esterno i panorami su cui si affaccia?
Non vi resta che andarci e constatare di persona!

Daniela

Noi con le valigie

Castello del Buonconsiglio

Trentino Alto Adige

A Trento, poco lontano dal centro storico si trova il Castello del Buonconsiglio, una fortezza costruita tra il 1239 e il 1255 e ancora oggi perfettamente conservata.

Situato su un rilievo roccioso in città, è il più importante monumento di carattere non religioso della provincia. Un tempo fu residenza dei principi vescovi di Trento, che lo arricchirono e gli diedero l’aspetto che ora è giunto fino a noi; oggi il castello è sede di musei e mostre temporanee.

Racchiuso da un’imponente cinta muraria cinquecentesca, il Castello del Buonconsiglio si compone di edifici risalenti a periodi storici diversi: Castelvecchio è la parte più antica, risalente al Duecento, il Magno Palazzo è un’area aggiunta nel Cinquecento e la Giunta Albertiana, in stile barocco, è seicentesca. L’intera costruzione è circondata da un affascinante giardino all’italiana.

Il Castello del Buonconsiglio

Il castello è aperto al pubblico, con possibilità di visita autonoma o guidata, partendo dall’area di Castelvecchio e dal suo cortile con un porticato sormontato da loggiati su tre livelli, dove spicca la Loggia Veneziana, con otto colonne in pietra rosa, da cui si ha una vista privilegiata sulla città, con un bel panorama sul centro storico e sui suoi monumenti principali.

Gli interni del castello sono arricchiti con decorazioni che vanno dal periodo tardo-medioevale a quello rinascimentale. Da non perdere la cinquecentesca Loggia del Romanino. Nelle varie stanze vengono custodite pregiate collezioni d’arte con dipinti, sculture, medaglie, bronzetti, oltre a reperti archeologici che raccontano la storia del territorio di Trento.

Veduta dal Castello del Buonconsiglio

Il Castello del Buonconsiglio è anche legato alla storia di Cesare Battisti, patriota, politico e irredentista italiano, che qui venne imprigionato, condannato a morte e fucilato il 12 luglio 1916 nella Fossa della Cervara, sul retro del castello. Una parte della visita è dedicata a questo personaggio e alle prigioni che lo hanno ospitato.

Castello di Pandino

Lombardia

Nelle campagne vicino alla città di Crema si trova un piccolo castello con una storia lunga e articolata, fatta di intrighi, colpi di scena, storie famigliari: il Castello di Pandino.

Costruito a metà del Trecento dal signore di Milano Bernabò Visconti e dalla moglie, Regina della Scala, con lo scopo di utilizzare la dimora come residenza di campagna per la caccia, grande passione del signore.

Dopo un periodo nelle mani dei Visconti, il castello e l’intero Ducato di Milano passarono nelle mani di Francesco Sforza nel 1450. Pandino divenne contea per uno dei figli dello Sforza, Ludovico il Moro, che vi governò nella seconda metà del Quattrocento. In seguito, castello e feudo andarono nelle mani della famiglia dei Sanseverino prima e poi dei D’Adda, i cui eredi mantennero questa proprietà fino al 1947, anno della vendita del castello al Comune di Pandino, che iniziò un’opera di recupero della struttura e trasformò una parte dei locali in sede degli uffici municipali.

Il Castello di Pandino immortalato da Daniela

Il Castello di Pandino dispone di due ingressi che permettono di entrare in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La costruzione ha la forma tipica dei castelli dell’epoca, con una pianta quadrata con quattro torri angolari, un cortile interno con porticato caratterizzato da archi acuti e loggiato superiore. Nel tempo il castello ha subito dei cambiamenti, perdendo due delle quattro torri ed è stata realizzata la chiusura del piano inferiore, inizialmente era aperto in un secondo porticato adibito a salone dei banchetti estivo.

In tutta la fortezza non mancano numerose pitture alle pareti, giunte fino a noi mostrandoci svariate forme geometriche, tarsie a imitazione del marmo e alcune figure umane. Sono presenti anche gli stemmi della famiglia, che sono ripetuti ovunque: il biscione visconteo e la scala, simbolo dei signori di Verona.

All’interno del Castello di Pandino ha sede la mostra permanente dedicata a Marius Stoppa, urbanista, grafico, inventore, nato nel 1880 e definito da qualcuno il “Leonardo” di Pandino. In alcune stanze sono state raccolte le sue opere, come dipinti, grafiche e realizzazioni di macchine tecniche, tra le quali il prototipo della macchina del moto perpetuo.

Il Castello Visconteo di Pandino è visitabile nel weekend e nei giorni festivi attraverso una visita guidata con prenotazione obbligatoria con almeno 24 ore di anticipo.

Elisa
Un Viaggio In Mente

Castello di Rocchetta Mattei

Emilia Romagna

Molti non sanno che a breve distanza da Bologna, si trova un bizzarro castello, dove torrette, giardini e stanze inconsuete si susseguono in un percorso davvero interessante. Tra i castelli d’Italia, quello di Roccetta Mattei non è sicuramente tra i più famosi, ma è certamente uno dei più insoliti. Il proprietario che diede il nome alla Rocca, fu in Conte Cesare Mattei, che grazie al suo amore per la scenografia e l’illusione, fece realizzare nel castello stanze uniche e stravaganti. Infatti, in questo castello tutto è diverso da come appare, i materiali più semplici sono modellati per sembrare tutt’altro e le stanze riproducono parti di famosi palazzi, sparse per il mondo.

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La vista a Rocchetta Mattei può avvenire solo su prenotazione e seguendo una visita guidata. Durante la visita, che dura circa un’ora, oltre a visitare le stanze una più unica dell’altra, si scoprono anche la storia del Conte Cesare Mattei e del castello.

Le sale del castello

Tra le sale più belle che si possono ammirare durante questa visita ci sono sicuramente:

  • La Cappella Privata del Conte: entrando in questa piccola sala si nota subito la somiglianza con la famosa Cattedrale di Cordoba, anche se qui le colonne sono bianche e nere. La sala davvero piccola è resa apparentemente più ampia grazie a finti archi in legno posti sul soffitto. In più, i numerosi mosaici presenti alle pareti non sono altro che dipinti molto realistici.
  • Il Cortile dei Leoni: l’amore del Conte per l’arte moresca si respira in questo chiostro che riproduce una piccola parte dell’Alambra di Granada. Il cortile oggi appare bianco, ma un tempo tutte le piastrelle e i muri erano colorati di: giallo, rosso e blu.
  • La sala dei novanta: questa piccola sala di forma circolare è legata ad una leggenda. Si dice infatti che il conte avrebbe voluto festeggiare qui i suoi novant’anni, assieme a ottantanove novantenni.

Il Conte Cesare Mattei

Molte altre sono le sale visitabili che aumentano man mano che proseguono i restauri della rocca. Ma chi era il Conte Cesare Mattei, ideatore di questo insolito castello? Il conte fu l’inventore dell’Elettromeopatia, una medicina alternativa basata sull’abbinamento di granuli medicati e liquidi detti “fluidi elettrici” per ristabilire le cariche elettriche del corpo e curare così le parti malate.

L’Elettromeopatia fu la medicina alternativa più praticata al mondo in un lasso di tempo che possiamo definire dal 1870 al 1930 circa.

Il Conte Cesare Mattei ha espresso tutta la sua creatività e il suo estro in questo castello dove, con l’aiuto di scenografia ed illusione ha creato un luogo unico da visitare.

Marina
Maraina in viaggio

Castello di Giulio II

Lazio

Molti conoscono Ostia antica per l’area archeologica della città romana di Ostia, che sorgeva alla foce del Tevere e che fu la prima colonia di Roma, una città antica perfettamente conservata, con i suoi edifici, le sue strade, i suoi mosaici…

Pochi sanno che appena fuori dalla città romana sorge un piccolissimo borgo, il borgo di Ostia antica. Questo borgo racchiuso entro solide mura è probabilmente il centro storico più piccolo e più pittoresco d’Italia. Ma soprattutto è dominato da un castello imponente: il Castello di Giulio II.

Questa fortezza risale a un’epoca in cui il corso del Tevere lambiva il borgo con un’ampia ansa: in questo punto era posta una dogana, per cui era al tempo stesso punto di riscossione dei dazi sul trasporto di merci verso Roma e luogo delicato, a rischio di assalti, soprattutto durante il Medioevo. La costruzione di una rocca, e il suo successivo ampliamento nel corso del Cinquecento furono necessari per assicurare a Ostia antica, ma soprattutto a Roma, sostentamento e sopravvivenza.

Lo splendido Castello di Giulio II

Ah, una cosa importante: Ostia Lido all’epoca non esisteva.

La linea di costa era decisamente arretrata. Essa cominciò ad avanzare solo dopo che, nel 1557, una piena del Tevere senza precedenti cambiò per sempre il corso del fiume. Il borgo di Ostia antica e il castello persero così il loro approdo sul Tevere. Il castello fu pian piano abbandonato e lasciato agli usi più impropri (anche come stalla).

Il Castello di Giulio II oggi, dopo un restauro all’inizio del Novecento che gli ha restituito la dignità di fortezza e di luogo di cultura, è aperto al pubblico nei week-end.

Il percorso di visita introduce in un piccolo cortile interno al piano terra. Da qui si diparte un camminamento militare nelle casematte, attraverso il quale si comprende il sistema di difesa a saracinesche, a feritoie, a cannoncini… A questo livello si trova un forno, ma anche una vasca, perché l’acqua, in caso di assedio, è fondamentale.

Uno dei maestosi torrioni

Dal cortile si prende poi la scalinata che sale ai piani nobili del Castello. Lo scalone è una meraviglia affrescata da Baldassarre Peruzzi e dalla sua bottega, un interessante esempio di pittura rinascimentale con grottesche e quadretti a tema mitologico. Nelle salette laterali alcune vetrine e pannelli raccontano la storia del Castello, con l’esposizione di alcuni piatti e oggetti in ceramica medievale e rinascimentale prodotta in varie parti d’Italia.

Il bello deve ancora venire: e arriva quando, arrivati sul camminamento di ronda, possiamo davvero camminare rasente le merlature e guardare da lì il panorama, novelle guardie a difesa del territorio.

In realtà le merlature sono un’invenzione del restauro novecentesco: il cammino di ronda del castello infatti presentava in origine un parapetto continuo. Le merlature furono realizzate per conferirgli un aspetto più “da castello”. Questa trovata ha raggiunto il suo scopo: se qualcuno di voi ricorda il francobollo della serie dei Castelli d’Italia da 170 Lire, è proprio il Castello di Giulio II a Ostia antica ad esservi raffigurato.

Claudia
ArtWanderlust

Castello di Bracciano

Lazio

Il Castello di Bracciano è l’ideale per chi ama le fortezze storiche con vista panoramica. Affacciato sul Lago di Bracciano, nel Lazio, la possente mole del Castello domina il piccolo borgo medievale.

Sorto in un punto strategico del territorio appartenuto agli Orsini fin dai primi anni del Quattrocento, il Castello è stato voluto da Napoleone Orsini, sul finire del XV secolo. La sua possenza e il suo splendore sono dovuti soprattutto a due membri della nobile famiglia: Gentil Virginio e Paolo Giordano.

Entrambi hanno contribuito a rendere l’edificio tecnicamente e militarmente efficiente contro gli attacchi nemici. Contemporaneamente hanno abbellito gli spazi interni con affreschi e opere d’arte. La bella vista sul lago attira l’attenzione appena si varca il monumentale portale d’ingresso, ma raggiunge l’apice quando si sale sul camminamento di ronda e sulla torre panoramica. Da qui la vista spazia dalla vicino duomo di Santo Stefano, fino al blu profondo dello specchio lacustre.

La corte d’onore è il cuore del castello. Qui si affiacca l’elegante loggia del piano nobile e, al piano terra, le antiche cucine.

Non è difficile immaginare il gran via vai di camerieri e domestici in questo cortile quando, nel 1553, vennero strette le trattative di matrimonio tra Paolo Giordano e Isabella de’ Medici. Le nozze si celebreranno a Firenze, ma questa unione permise di elevare Bracciano a capitale di un ducato, allo stesso livello di Urbino o Ferrara.

Nel 1698 il Castello passò dagli Orsini agli Odescalchi, i cui discendenti ancora alloggiano in un’ala privata del castello.

La parte storica del piano nobile, però, può essere visitata. Percorrendo le sale ci si immerge nell’epoca rinascimentale e nella vita privata degli abitanti del Castello.

È nota una leggenda, secondo la quale Isabella de’ Medici riceveva nella sua stanza da letto i suoi numerosi amanti, per poi ucciderli gettandoli in un pozzo. Per vendicarsi dei tradimenti Paolo Giordano avrebbe ucciso la sua consorte.

In realtà, questa leggenda è stata sfatata quando venne rinvenuto un carteggio tra i due, dal quale emerge un rapporto amorevole, rispettoso e profondamente sentito.

Il cortile interno

Raggiungere il Castello di Bracciano è molto semplice: appena un’ora di auto da Roma, oppure in treno. La stazione di Bracciano è a pochi minuti a piedi dal Castello!

Un viaggio unico alla scoperta dei luoghi storici, dei castelli e delle rocche più incredibili della nostra bella Italia!

Ringrazio di cuore tutte le blogger intervenute in questo articolo che hanno raccontato la bellezza dell’Italia attraverso i suoi castelli! 

Curiosi di scoprire altri castelli? Scopritene in questi articoli!

Commenti

  • Alessandra
    22 Aprile 2022

    Grazie x l’opportunità che mi hai offerto di partecipare a questo bel post. Mi sono segnata alcuni castelli che non ho ancora visitato come quello di Fontanellato e Rocchetta Mattei solo come esempio!

    Rispondi
  • 22 Aprile 2022

    Contenta di aver partecipato per fare conoscere un castello forse non così noto in Italia, ma decisamente suggestivo! Grazie per avermi coinvolto!
    E complimenti alle altre colleghe che hanno fornito ottimi spunti di viaggio!

    Rispondi
  • 22 Aprile 2022

    Grazie mille carissima Eliana, per avermi coinvolta in questo post collettivo sui.piu interessanti castelli italiani!

    Bravissime tutte le colleghe TBI…
    Prendo appunti per visitare qualcuno.di quelli di cui si è scritto e visitarli Amia volta!

    Alla prossima.

    Mimì

    Rispondi
  • 22 Aprile 2022

    Molti dei castelli descritti in questo interessante articolo non li conoscevo. Dopo aver letto le descrizioni, mi pento di non aver visitato Castel Thun quando ne ho avuta l’occasione, ma a volte la stanchezza ha il sopravvento! Se ne avrò di nuovo l’occasione correrò a visitarlo. Questo articolo mi sarà utilissimo per organizzare le prossime vacanze.

    Rispondi
  • 22 Aprile 2022

    Bellissima selezione di castelli lungo tutta la penisola e sono molto contenta di aver contribuito anche io! Spero di riuscire piano piano a visitare anche quelli che ancora mi mancano

    Rispondi
  • antomaio65
    22 Aprile 2022

    incredibile come ogni nostro piccolo borgo abbia il suo castello con la sua storia e i suoi misteri. Sono tutti bellissimi quelli del tuo post, la maggior parte devo dire a me sconosciuti e leggendo delle loro caratteristiche a volte così diverse mi sono detta ancora una volta che la nostra Italia è davvero magnifica proprio per le sue infinite diversità

    Rispondi
  • 23 Aprile 2022

    Ricordo con piacere il castello del Buonconsiglio di Trento. Avevo colto l’occasione per visitarlo durante la mia gita ai mercatini di Natale alcuni anni fa. E ho ricordi piuttosto vaghi della rocca di Fontanellato visitata in gita scolastica alle medie… parecchi anni fa!

    Rispondi
  • 24 Aprile 2022

    Purtroppo ho visitato solo due di questi posti meravigliosi, e dire che quando viaggio non manco mai di visitare un castello, luoghi così suggestivi capaci di riportarmi indietro nel tempo con l’immaginazione. Spero di avere presto l’opportunità di vedere tutti i luoghi consigliati!

    Rispondi
  • 24 Aprile 2022

    Ho scoperto un sacco di dimore storiche grazie a te ed adesso anche grazie alle Travel Blogger Italiane. Avevo sentito solo il castello di Rocca Calascio quindi è stato molto interessante notare come la nostra bella penisola sia piena di questi palazzi con tanta storia.

    Rispondi
  • 29 Aprile 2022

    Anche a me piace molto visitare i castelli. Qualche anno fa feci il tour dei castelli della Loira ma beccai 4 giorni di diluvio e nebbia fantozziana …
    Mi piacerebbe tanto cenare in un castello (dormire forse mi metterebbe un po’ di ansia…)

    Rispondi
  • Bru
    30 Aprile 2022

    I castelli hanno sempre un alone di mistero che affascina, molti di questi non li conoscevo affatto ma sono davvero tutti bellissimi , brave come sempre le ragazze TBI

    Rispondi
  • 2 Maggio 2022

    Quanti bellissimi castelli! Ad ora ho visitato solo quello del Buonconsiglio di Trento e la Rocchetta Mattei (meravigliosa!), ma mi piacerebbe proprio vedere anche tutti gli altri! Fra un paio di giorni sarò in Abruzzo, e andrò sicuramente a vedere Rocca Calascio!

    Rispondi
  • 3 Maggio 2022

    Che meraviglia! Quanti bei castelli abbiamo in Italia. Ti confesso che alcuni non li conoscevo proprio, non li avevo neanche sentiti nominare. Ma a giudicare dalle foto sono tutti bellissimi e molto intriganti, una vera tentazione per una come me che adora i castelli!

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  • 4 Maggio 2022

    Che bella ida che hai avuto Eliana raccogliere i più bei castelli italiani, devo dirti che molti non li conoscevo e possono essere nuovi spunti per future visite

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  • Libera
    6 Maggio 2022

    Avete realizzato davvero un ottimo lavoro di gruppo! In effetti il nostro Paese è davvero ricco di castelli, rocche e fortezze. Uno più bello dell’altro, complimenti.

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  • 14 Maggio 2022

    Trovo che i castelli siano veramente affascinanti, proprio un paio di settimane fa ho visitato Rocca Calascio, stupenda! Grazie per averveme fatti scoprire diversi che non conoscevo

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