Golferenzo
Vagabonda di qua, vagabonda di là, fatto sta che torno sempre a casa e, in particolare, mi piace scoprire luoghi autentici della Provincia di Pavia, la mia Provincia, così vasta e a tratti sconosciuta. Con questo articolo vi porto proprio a scoprire un borgo particolare dell’Oltrepò Pavese: Golferenzo. Pronti?
Per orientarsi
Cosa fare: scoprite Golferenzo a piedi o in bicicletta, osservate i suoi piccoli angoli lentamente
Cosa mangiare: i salumi tipici dell’Oltrepò come il Salame di Varzi e i vini della Val Versa come il Pinot Grigio
Cosa acquistare: sostenete la colonia felina con un acquisto presso la Bottega del Lino
A spasso per l’Oltrepò Pavese
Tutto l’anno
Golferenzo, Gulfrèns detto in dialetto oltrepadano, è un piccolo comune abitato da circa 175 persone della Provincia di Pavia, situato sulle colline dell’Oltrepò Pavese, in alta Val Versa. Conosciuto per la bellezza del suo centro storico, fa parte dell’Associazione de I Borghi più Belli d’Italia.

Il borgo di Golferenzo
Golferenzo ha origini che si perdono nelle pieghe del tempo: è menzionato tra le terre dell’Imperatore Federico I e, successivamente, ha seguito il destino di Montecalvo Versiggia diventando feudo dei Beccaria.
Con l’estinzione della famiglia, nel 1629, il feudo venne acquistato dai Dal Pozzo che poi lo rivendettero ai Belcredi che lo mantennero fino al 1797, anno in cui venne abolito il feudalesimo. Questa famiglia, tuttavia, mantenne il possesso di gran parte del territorio comunale, spesso coltivato a mezzadria.
Golferenzo oggi
Rilanciato grazie ad alcuni interventi di restauro e a una sapiente campagna di promozione, Golferenzo è totalmente rinato negli ultimi anni e oggi ospita attività ricettive e ristoranti. Inoltre qui si organizzano numerose iniziative come i mercatini di Natale e Convivium, incentrato sulla valorizzazione dei vini locali.

Angoli di Golferenzo
Non lontano dal confine con l’Emilia Romagna è una vera tappa obbligata per chi vuole scoprire l’Oltrepò Pavese e, in particolare, la Val Versa, territorio ricco di bellezze che può vantare la produzione di vini davvero pregiati e apprezzati non solo localmente ma in tutto il mondo. Sono infatti molte le attività che qui si dedicano alla tutela del territorio grazie anche alla viticultura, settore economico molto importante dell’Oltrepò e della Provincia Pavese.
Cosa fare a Golferenzo
Camminando tra i vicoli di Golferenzo non potrete non notare la presenza di alcuni gatti, molti dei quali abbastanza confidenti: per la maggioranza di loro si tratta dei Gatti di Laura, facenti parte di una regolare colonia felina registrata nel 1991. Laura oggi non c’è più ma qui vivono ancora moltissimi gatti, coccolati e amati dagli abitanti e non solo.
I nostri amici a quattro zampe sono le vere star del paese tanto da far guadagnare a Golferenzo l’appellativo di “Borgo dei Gatti“: forse questo soprannome può sembrarvi banale ma qui l’amore per i felini è davvero smisurato e chi si prende cura oggi dei micetti ci tiene affinché il borgo venga vissuto lentamente, senza disturbarli anche attraverso piccoli accorgimenti. Si richiede infatti, soprattutto in prossimità del punto nevralgico dove si riuniscono i gatti per dormire e mangiare, di procedere a passo d’uomo con le automobili, di non procurare rumori molesti e di tenere i cagnolini al guinzaglio.
Inoltre è possibile sostenere la colonia felina acquistando gadget dedicati o il libro di fiabe “I Gatti di Cimafredda” di Massimo Podenzani presso la Bottega del Lino, oltre che prodotti tipici delle aziende agricole del territorio (e credete forse che io mi sia fatta scappare questa occasione?).

La reception de Il Borgo dei Gatti
A Golferenzo si può anche dormire grazie al progetto di albergo diffuso denominato proprio “Borgo dei Gatti“: grazie alla ristrutturazione di antiche case in pietra è infatti possibile soggiornare presso queste autentiche strutture sparse per il paese, incentivando l’economia del territorio e aiutando la colonia (i responsabili dei gatti sono gli stessi che si occupano dell’ospitalità).
Insomma, a Golferenzo ci sanno proprio fare e hanno scommesso sul turismo migliore, quello lento e sostenibile!
La mia visita a Golferenzo
Appena tornata dal mio consueto mese di ritiro in Valsassina (fine Agosto 2023, NdR) sono stata invitata insieme a Uomo Moribondo e alla mia famiglia dai miei zii per una tranquilla “pizzata” di fine estate. Questa cena si è tenuta a Golferenzo, borgo che io non avevo ancora avuto modo di visitare fino ad allora. Ne sono rimasta talmente colpita da volerci ritornare proprio la settimana seguente: qui infatti abbiamo deciso di festeggiare l’anniversario del giorno in cui io e Uomo Moribondo ci siamo conosciuti, il 3 Settembre del 2017.

Donna Vagabonda a Golferenzo
Una piacevole gita fuori porta a circa 45 minuti da casa, dove abbiamo potuto ammirare, ancora una volta, la bellezza incommensurabile delle “nostre” colline e (ri)scoprire un borgo davvero eccezionale: nonostante le sue ridotte dimensioni è molto conosciuto sia fuori che dentro alla Provincia e sono tante le persone che abbiamo trovato qui, sia intente a passeggiare, come noi, sia ospiti dei vari locali che qui hanno ridato vita al borgo.
É così che, come noi, potrete osservare l’Olmo di Napoleone, dove, secondo la leggenda, il condottiero si riposò tra una battaglia e l’altra (come pure a Tarvisio, vi ricordate del suo Tiglio? Ve ne ho parlato qui), farvi ispirare dalla cucina legata al territorio de La Corte del Lupo e ammirare lo splendido panorama dal sagrato della Chiesa di San Nicola.

Panorama dell’Oltrepò Pavese da Golferenzo
Passeggiando per Via Roma non è difficile incrociare i meravigliosi gattini, alcuni dei quali molto confidenti, pronti a “scroccarvi” qualche coccola in cambio di fusa e leccatine: in fondo, cosa posso desiderare di più, da gattara ormai senza speranze?
Se però li vedete impauriti o diffidenti non forzateli: ricordiamoci sempre che sono loro i veri padroni di casa qui e che noi siamo solo ospiti di un luogo davvero magico.

Golferenzo e uno dei felini della colonia
Passeggiare tra le vie di Golferenzo è un piacere: in ogni momento c’è qualcosa da immortalare con una macchina fotografica, qualche dolce scorcio o ancora le suggestive casette in pietra che sembrano “sbucare” da un mondo magico e fatato. Questo borgo è, in ogni suo angolo, autentico.
Lisa Trevaligie-Travelblog
Ma quello scorcio fatto di tavolini, porte e armadi antichi? Lo adoro!!! Ho notato subito il coniglietto su uno dei due tavoli colorati. Cedo questo posticino faccia proprio al caso mio sai? Devo andarci!
Teresa
Questo borgo è bellissimo, davvero molto suggestivo! Hai fatto bene a visitarlo, a volte giriamo il mondo ma non conosciamo le bellezze che abbiamo proprio dietro casa!
Bru
Hai detto proprio bene Eliana, è bello girare il mondo e conoscere luoghi e realtà molto diverse dalla nostra ma non dobbiamo mai scordare di guardare con i giusti occhi anche quello che abbiamo sotto casa.
Vi do il tiro - Travel blog
Attraverso i tuoi articoli scopriamo luoghi ancora autentici, come questo borgo, da visitare a “passo lento”.