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Fumone

Da Nord a Sud del nostro Bel Paese Donna Vagabonda è sempre alla ricerca di borghi suggestivi e luoghi dalla bellezza discreta o prorompente: durante il mio viaggio alla scoperta di Toscana e Lazio dell’Estate 2023 sono riuscita a visitare moltissimi piccoli incantevoli paesini dalla storia antica e dalle architetture suggestive. Protagonista di questo articolo è proprio uno di questi angoli sospesi tra passato e presente: Fumone! Pronti a scoprirlo con me?

Per orientarsi

Cosa fare: esplorate il centro storico e perdetevi nei suoi vicoli stretti, visitate il Castello Longhi
Cosa mangiare: le Sagne pelose

Scoprite l’articolo dedicato al Vagabondiary del mio viaggio in Maremma, Tuscia e Ciociaria!

Maremma, Tuscia e Ciociaria 2023

Fumone è un piccolissimo comune della Ciociaria, in Provincia di Frosinone, in Lazio. Il borgo è noto già in tempi storici per essere stato il luogo di prigionia del Papa Celestino V, il “Papa del Gran Rifiuto” di Dante, qui rinchiuso dopo aver rinunciato al pontificato. Il centro storico è situato in posizione sopraelevata, su di un colle con caratteristica forma di cono, incastonato tra i Monti Ernici e i Monti Lepini.

Fumone

Fumone

Siamo nelle terre del Papato: qui lo Stato Pontificio ha regnato per secoli e moltissimi borghi sono caratterizzati da storie e vicende legate ai Papi, come Fumone e Celestino V.

Secondo la leggenda le origini di Fumone risalirebbero all’epoca di Tarquinio il Superbo, nel V secolo a.C.: lo stesso re si sarebbe qui rifugiato dopo essere stato cacciato (e dal soprannome a lui riservato non tarderete a capire il perché di questo rifiuto da parte del popolo romano).

Durante la dominazione degli Ernici fu uno dei centri maggiori e dalla sua fondazione funge da postazione di controllo del territorio: in particolare, nel Medioevo, grazie alla sua posizione dominante il colle di Fumone veniva impiegato per inviare messaggi con segnali di fumo a Roma, in caso di incursioni nemiche. Ciò era facilmente osservabile anche dai paesi circostanti, motivo per cui tale caratteristica diede il nome al borgo e portò a coniare il detto:

Si Fumo fumat, tota Campania tremat!
Se Fumone fuma, tutta la Campagna trema!

Fin dalla sua costruzione, il Castello fu un fortilizio militare e proprio qui venne rinchiuso Papa Celestino V, all’interno di una strettissima e angusta cella ancora oggi visitabile: qui l’ex Papa morì secondo alcuni assassinato per volere del suo successore e più acerrimo nemico, Bonifacio VIII.

I vicoli di Fumone

I vicoli di Fumone

Alla fine del Cinquecento il Castello passò nelle mani dei marchesi Longhi che tuttora ne sono proprietari e da cui prende anche il nome.

Fumone oggi

Il piccolo e sornione borgo di Fumone è sempre stato influenzato dalla sua posizione, isolata e prominente: oggi è una meta turistica nota a livello locale e la sua fama si sta iniziando a diffondere tanto da attirare anche turisti stranieri. Le ridotte dimensioni fanno sì che il piccolo paese possa essere visitato in mezza giornata e che venga scelto dai romani e dai ciociari come meta per un fine settimana fuori porta: grazie alla sua vicinanza con Alatri e Fiuggi è poi una meta davvero da non perdere!

Il turismo qui è lento e responsabile e il borgo risulta tranquillo e accogliente: nonostante la presenza di qualche salita e dell’antico ciottolato è ben raggiungibile anche da passeggini e carrozzine. I Marchesi Longhi, inoltre, offrono la possibilità di visitare il loro castello e di scoprirne la storia grazie alle visite guidate organizzate: da sottolineare a tal proposito come dal giardino pensile si possa godere di una vista eccezionale sul borgo e sulle sue architetture.

Il panorama dal giardino pensile del Castello di Fumone

Il panorama dal giardino pensile del Castello di Fumone

La mia visita a Fumone

Ho deciso di inserire Fumone all’interno del mio itinerario dopo aver scoperto la sua esistenza grazie all’articolo scritto in proposito da Annalisa Spinosa, blogger che stimo molto e che seguo sempre con grande gioia: notando come questa cittadina si sarebbe incastrata perfettamente nel mio tour alla scoperta della Ciociaria, perché non inserirla?

Detto, fatto! 

E poi ormai mi conoscete, se ci sono borghi storici e con aneddoti particolari non posso farmeli sfuggire: da grande amante della “Commedia” (più che Divina per me), potevo farmi scappare mica la visita del luogo di prigionia di Celestino V? Assolutamente no e quindi… Andiamo a Fumone!

Il tempo sembra essersi fermato a Fumone

Il tempo sembra essersi fermato a Fumone

Il nostro arrivo in Ciociaria non è stato dei migliori dato che scendeva una pioggia scrosciante che non ci avrebbe mai del tutto abbandonati: infatti anche per la giornata dedicata all'”Olimpo della Ciociaria” (come l’ha definita lo scrittore Curcio Malaparte) e ad Alatri era prevista pioggia intensa. Solo la visita a Fumone si salvò da questa intensa perturbazione e ci ha permesso, per qualche ora, di godere della visita a questo borgo: approfittando quindi degli sprazzi che il sole ci regalava abbiamo deciso di dedicarci prima a una passeggiata tra le sue vie e poi alla visita al Castello Longhi.

Il silenzio “quasi assordante” delle viottole, le case in pietra e il lastricato in ciottoli ci hanno traghettato nel Medioevo: immaginiamo dunque un piccolo centro urbano abbastanza isolato dagli altri, ma in posizione davvero strategica per osservare tutto ciò che vi accade intorno. Tra un tentativo di invasione e un’altra, tra un falò e l’altro, il fumo imperversava in questi vicoli e rendeva tutto così fluido, così misterioso. Ecco, questo mistero si percepisce ancora nettamente osservando i timidi scorci di Fumone: un paese ancora racchiuso nella sua riservatezza ma comunque accogliente e pieno di spirito.

Angoli suggestivi di Fumone

Angoli suggestivi di Fumone

Ogni tanto si incontrano le persone che qui abitano: non è mai mancato, come per Fiuggi, il saluto, sempre elargito con un sorriso sincero e forse con un po’ di stupore vedendo la mia pesante macchina fotografica e le attrezzature della GoPro. Già, chissà cosa avranno pensato di questa strana ragazza che sembrava dovesse dirigere un film tra fotografie e riprese video! Eppure il bello del viaggiare è anche questo: cogliere sempre l’occasione per chiedere consigli (qui ampiamente elargiti) su cosa vedere, cosa visitare e dove mangiare.

E così, tra uno scatto e l’altro, ci siamo diretti al Castello Longhi dove abbiamo conosciuto la bizzarra storia dei Marchesi Longhi e il loro rapporto con la vita e con la morte: all’inizio dell’Ottocento la famiglia si trovava infatti di fronte a un problema: quello dell’eredità. Dopo sette figlie femmine che non potevano ereditare alcunché (sta Legge Salica e l’idea della superiorità del “Maschio” continuavano a imperare nell’Italia Ottocentesca!) finalmente venne alla luce il benedetto erede maschio, Francesco Longhi.

Potete immaginare come si sentissero le sorelle, che fino ad allora avevano comunque tentato di arrogarsi un diritto negato soltanto per via del loro sesso, motivo per cui Francesco quindi non nacque “sotto i giusti auspici”. Nonostante questa presunta antipatia delle sorelle verso il fratello tutto filava liscio fino a quando…

Se siete facilmente impressionabili vi sconsiglio di proseguire nella lettura.

Un giorno Francesco, dopo il pasto, iniziò a soffrire di dolori lancinanti allo stomaco e a vomitare sangue. La morte sopraggiunse dopo pochissimo tempo e le speranze dei genitori di veder crescere un figlio sano e robusto svanirono con il piccolo Marchesino. La madre, la Duchessa Emilia Caetani, la quale nutriva un affetto smodato per il suo unico maschietto, impazzì letteralmente dal dolore e non si diede mai pace.

Come è morto Francesco? Probabilmente è stato avvelenato ma, a causa delle scarse conoscenze scientifiche dell’epoca in fatto di medicina legale, non sapremo mai veramente di cosa è deceduto. Resta il fatto che da allora (o probabilmente anche da prima dato che qui venne ucciso anche Celestino V) l’ombra della Morte ha avvolto questo maniero e tale lugubre aura permane ancora oggi: bisogna infatti puntualizzare che Emilia Caetani non riuscì ad accettare la morte dal figlio, motivo per cui non lo fece seppellire ma… Imbalsamare!

Il suo corpicino è ancora oggi visibile all’interno di un secretaire e viene mostrato durante la visita guidata: il piccolo Francesco, vestito di tutto punto e attorniato dai suoi giocattoli preferiti, è rimasto qui quasi come una reliquia e ancora oggi la sua storia attira visitatori provenienti da ogni dove, incuriositi forse da questo sfortunato bambino.

Ammetto che non mi sarei mai aspettata di vedere un bambino imbalsamato durante la visita guidata di un castello ma, ormai, sono abituata a tutto (ricordate la storia della donna murata viva in un castello in Scozia?).

Il panorama della Piana di Fiuggi da Fumone

Il panorama della Piana di Fiuggi da Fumone

La nostra visita a Fumone non si poteva dunque concludere senza questa bizzarra esperienza all’interno del Castello che vale la pena di essere visitato per la sua altissima valenza storica: un luogo misterioso e suggestivo che merita di essere inserito all’interno di un itinerario alla scoperta della Ciociaria e dei luoghi del Papato.

Fumone è un borgo enigmatico dal fascino indiscutibile, traboccante di storia e ricco di misteri: un borgo che non si può non visitare!

Vi è piaciuto questo articolo? Scoprite il video dedicato alla Ciociaria!

Lasciatevi ispirare da questi articoli sul Lazio!

Commenti

  • 12 Marzo 2024

    Sicuramente la vista della salma imbalsamata del piccolo marchese potrebbe farmi un po’ impressione, ma allo stesso tempo questi luoghi misteriosi e un po’ lugubri mi attirano. Non conoscevo questo borgo: grazie ancora una volta per averne parlato e avermelo fatto scoprire!

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  • 12 Marzo 2024

    Mi fa piacere che tu sia riuscita a vivere queste esperienza extra sensoriale a Fumone! Io mi sono innamorata delle sue leggende e del suo folklore, così autentico!! Ti ringrazio della stima accordatami e ti chiedo: sei riuscita a pranzare alla Taverna del Barone?? Credo Sia stata una delle esperienza più rustiche della mia vita.

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  • Libera
    14 Marzo 2024

    Il borgo di Fumone è davvero caratteristico, sembra quasi la parte integrante di un presepe. Inoltre è perfettamente inserito in un contesto naturalistico che toglie il fiato.

    Rispondi
  • Marina
    14 Marzo 2024

    Ho visitato Fumone durante una breve vacanza a Fiuggi, è davvero delizioso! Peccato solo non essere riuscita a vedere il castello che quel giorno era chiuso: anni fa però l’ho visto durante una trasmissione televisiva con il marchese e il figlio ottimi padroni di casa.

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  • 15 Marzo 2024

    Un borgo sicuramente molto suggestivo quasi trascendentale! Sicuramente la tua esperienza del borgo è stata impressionante! Non so se riuscirei a vedere un piccolo corpicino imbalsamato e alla mercé di tutti. Non me la sentirei.

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  • 20 Marzo 2024

    Mi piacciono molto questi borghi così immobili nel tempo dove però la vita continua anche al giorno d’oggi. Certo che la storia del piccolo Francesco è proprio triste!

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  • 22 Marzo 2024

    La salma imbalsamata non è che mi attiri moltissimo, lo ammetto, ma per il resto Fumone sembra davvero un borgo incantevole e dalla lunga e interessante storia. Il tuo blog resta una miniera di luoghi interessanti da scoprire!

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  • 26 Marzo 2024

    Appena ho letto il nome del paese, mi è suonato familiare, ma solo leggendo il resto dell’articolo ho ricollegato la sua storia con quella del papa del gran rifiuto. Sembra essere un borgo molto interessante!

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  • 29 Marzo 2024

    Questa storia è quasi peggio di quella di Azzurrina di Montebello e della sua scomparsa in una notte di temporale! Mi hai fatto venire i brividi, anche se poi la paura mi attira così come questi luoghi antichi e pregni di storie terribili. Mi segno questo posto, adesso ci voglio andare anche io!

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