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Verona – Giorno 3

Cari amici e amiche, siamo giunti quasi al termine del viaggio a Verona, un viaggio ricco di emozioni, dove siamo riusciti a gustarci la leggendaria ospitalitร  veneta e dove il divertimento non รจ certo mancato.

Se non avete ancora letto il primo giorno, rimediate cliccando qui e non perdetevi il secondo giorno cliccando qui! Se invece siete interessati alla pianificazione di questo viaggio, leggete l’articolo cliccando qui!

L’itinerario di questa giornata seguirร  alcune tappe principali:

  • La Basilica di Sant’Anastasia
  • Il Duomo
  • Il Ponte di Pietra
  • Castel San Pietro
  • Il Teatro Romano
  • Giardino Giusti
  • Il Museo di Storia Naturale

Due pilastri della cristianitร : Santa Anastasia e il Duomo

Ancora una volta la sveglia suona presto (non esiste che in vacanza si dorma, per buona pace di Gabriele) e dopo una bella colazione ci si mette subito in cammino verso la Basilica di Sant’Anastasia, che si trova poco distante dalla nostra base di partenza. Una volta entrati e mostrato il pass (anche qui non senza un’opportuna verifica della sua veridicitร ), rimaniamo subito estasiati dalla grandezza e dalla maestositร  di questo luogo sacro. Verona sembra la cittร  delle grandi Chiese ed รจ proprio cosรฌ: in nessuna cittร  che ho mai visitato ho visto tanta grandiositร  (eccetto Roma).

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la Chiesa รจ in realtร  intitolata al santo domenicano Pietro Martire, tuttavia รจ conosciuta con il nome di Sant’Anastasia dato che in questo luogo si trovava un antico edificio di culto ariano dedicato ad Anastasia di Sirmio martire sotto le persecuzione di Diocleziano.

La costruzione dell’edificio che oggi possiamo vedere ebbe inizio nel 1260 ad opera di Manfredo Roberti, vescovo di Verona, su richiesta dei frati domenicani che ancora non avevano un proprio luogo di culto. Il cantiere ebbe inizio nel 1290 e fin da subito beneficiรฒ di numerose donazioni e lasciti testamentari, come quelli degli appartenenti ai Della Scala. Caduta la signoria scaligera i lavori ebbero dei rallentamenti ma con la ritrovata stabilitร  politica successiva alla dedizione a Venezia ripresero alacremente. La chiesa venne consacrata solennemente il 22 ottobre 1471 dal cardinale e vescovo di Verona Giovanni Michiel, tuttavia i lavori continuarono per oltre due secoli non arrivando mai a completare la facciata.

All’interno della chiesa si possono ammirare tele e affreschi di noti maestri della pittura veronese e non, quali: Pisanello, Altichiero, Liberale da Verona, Stefano da Zevio, Nicolรฒ Giolfino, e tanti altri.

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Forse il motivo di tante visite รจ proprio l’affresco di Pisanello di San Giorgio e la Principessa, che si trova sopra l’arco della cappella Pellegrini: questa รจ una delle opere piรน famose del tardo gotico. Si tratta di un’affresco esterno alla cappella solo parzialmente conservato, di datazione incerta (tra il 1433 e il 1438 o tra il 1444 e il 1446). A causa delle numerose infiltrazioni di acqua provenienti dal tetto della chiesa, l’affresco รจ solo parzialmente osservabile e il restauro sarebbe davvero complicato da operare.

La Chiesa รจ impressionante per la sua bellezza e per la sua grandezza: il soffitto รจ alto e crea un’atmosfera ariosa e molto suggestiva.

Dopo aver visitato la Basilica di Sant’Anastasia, ci dirigiamo verso il Duomo, la chiesa forse piรน importante di Verona (anche se รจ una dura lotta tra San Zeno, San Fermo, Sant’Anastasia).

Purtroppo anche il Duomo ci ha presentato una sgradevole sorpresa: dopo aver verificato la veridicitร  del nostro documento, ci hanno dato i bigleitti senza l’audioguida gratuita (che veniva data a tutti i visitatori). Non abbiamo fatto rimostranze e siamo entrati perchรจ non ci sembrava il caso, anche se forse, con il senno di poi, sarebbe stato meglio far valere i nostri diritti.

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La facciata posteriore del Duomo con la scultura dell’Angelo

In ogni caso la bellezza del Duomo รจ indiscutibile e di sicuro siamo rimasti estasiati anche da questo luogo. Passiamo ora alla descrizione consueta: la struttura attuale sorge nel luogo in cui venne edificata, nel IV secolo, la prima chiesa cristiana della cittร , probabilmente ad opera di San Zeno. La struttura primordiale venne rasa al suolo dal terremoto del 1117. La costruzione della nuova cattedrale fu iniziata tre anni dopo e terminรฒ nel 1187. Risale al cinquecento l’attuale sistemazione della facciata mentre il campanile, costruito su un precedente campanile romanico, venne rialzato fino a 30 metri da Michele Sanmicheli e solo nel primo Novecento venne portato all’altezza attuale (circa 75 metri): nonostante tutto, il campanile non รจ stato ancora terminato dato che manca la cuspide. Una leggenda vuole che questo sia dovuto al fatto che nessun edificio potesse superare in altezza la Torre dei Lamberti ma la realtร  ci dice che รจ per mancanza di fondi che non venne completato (ma la leggenda rimane comunque molto suggestiva!).

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L’interno della Chiesa รจ diviso in tre navate da pilastri molto alti in marmo rosso di Verona che sostengono le arcate gotiche. Le prime tre cappelle di ogni lato presentano un aspetto unitario. La navata centrale รจ conclusa dalla cappella maggiore ed รจ stata realizzata dall’architetto Michele Sanmicheli. Le cappelle laterali sono arricchite da numerose sculture ed opere pittoriche, per lo piรน rinascimentali, la piรน famosa รจ quella con il dipinto dell’Assunzione della Vergine (1535) opera di Tiziano, mentre tra gli altri figurano molti artisti veronesi.

I veri protagonisti della storia veronese: i Romani

Dopo queste due bellissime chiese, ci dirigiamo verso il Ponte di Pietra e il Teatro romano, decidendo di visitare questo ultimo monumento prima del pranzo. A dire il vero, nella mia immensa ignoranza, non pensavo ci fosse un Teatro romano a Verona (dato che l’Arena si prende tanti meriti) e quindi quando l’ho scoperto sono rimasta un po’ sbigottita, ma non delusa affatto: se da una parte l’Arena ci testimonia una presenza romana importante, non sono nemmeno da sottovalutare la bellezza e l’importanza di questo luogo. Il Teatro romano รจ un teatro costruito all’aperto nel I secono a.C. presso il colle di San Pietro, all’interno delle mura romane e sulla sponda sinistra del fiume Adige. Il Teatro romano fa parte del Museo archeologico cittadino e viene adoperato come spazio teatrale durante l’estate: proprio qui viene ospitata l’Estate teatrale veronese sin dal 1948. Quest’ultimo รจ anche uno dei piรน grandi e antichi dell’Italia settentrionale.

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Ciรฒ che possiamo osservare oggi sono i resti del Teatro originale dato che la primitiva struttura fu scossa da numerosi danni dovuti al tempo, agli eventi naturali e derivati dalla sepoltura al di sotto di edifici fatiscenti. Nel 1834 un ricco commerciante, Andrea Monga, acquistรฒ i terreni dove un tempo sorgeva il Teatro e condusse degli scavi: la meraviglia fu tanta quando scoprรฌ i resti. Non riuscรฌ perรฒ a vedere compiuti i lavoro di demolizione e di scavo ma la sua opera non rimase incompiuta dato che il comune di Verona, nel 1904, acquistรฒ la zona e li proseguรฌ. Oggi possiamo vedere la cavea e la gradinata, molte arcate delle loggie e alcuni importanti resti della scena, oltre che i muri portanti dell’edificio scenico. Se si risale verso la sommitร  del colle si possono vedere anche i resti del tempio che coronava la struttura originale. Il Teatro era solo parzialmente visitabile a causa degli allestimenti che si stavano adoperando in vista degli spettacoli estivi, ma รจ stato comunque molto suggestivo vedere ancora una volta una traccia della magnificenza dell’epoca romana. Oltre al Teatro abbiamo visitato anche il Museo archeologico di Verona, istituito proprio qui nel 1924: non voglio anticiparvi nulla, perchรจ scriverรฒ un articolo a riguardo, quindi vi racconto solo che il Museo รจ un importante luogo che custodisce numerosi reperti romani con circa 600 opere esposte nelle sale e con 150 altre opere esposte nella zona del chiostro esterno della Chiesa dell’ex convento qui costruito dalla congregazione dei Gesuati di San Girolamo sul colle di San Pietro.

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Dal chiostro si gode anche di una splendida veduta di Verona e in particolare del suo Ponte Pietra: il ponte รจ l’unico rimasto costruito nell’epoca romana ed รจ lungo 92,8 metri e larco 7,2 metri. Costituito da 5 arcate, di cui due sono di epoca romana insieme alla spalla sinistra, fu rimaneggiato dagli Scaligeri che costruirono la spalla destra con la soprastante torre e l’arco adiacenteย  e ancora dai venziani che costruirono le due arcate rimanenti con il grande tondo.

Pausa Focaccia e poi su fino a Castel San Pietro!

Se Verona continua a stupirci per quanto riguarda la sua ricchezza culturale, non puรฒ che fare lo stesso con il suo cibo e i suoi chioschetti: ancora una volta Moreno colpisce nel segno dato che ci ha consigliato un posticino davvero favoloso per mangiare una…Focaccia! La Focacceria Ponte Pietra si trova infatti a pochi passi dal Ponte Pietra e offre focacce di tutti i gusti e di tutte le misure! Assaporarla e gustarla davanti al Ponte Pietra o sulle rive dell’Adige รจ sicuramente una rilassante esperienza!

Con la pancia piena e un po’ accaldati ci rigiamo verso Castel San Pietro: decidiamo di raggiungerlo tramite la funicolare, dove troviamo un’addetta all’accoglienza molto simpatica e premurosa! Io poi adoro le funicolari e di solito non me ne faccio sfuggire nemmeno una durante i miei viaggi: sono stata in quella di Bergamo e in quella di Lione, ad esempio. La funicolare ci porta dunque al colle San Pietro dove รจ situato l’omonimo edificio militare: si tratta di una caserma asburgica costruita su un precedente fortificato, oggi perรฒ inutilizzata. L’interno รจ diventato un parco pubblico e il piazzale merdionale, dove arriva proprio la funciolare, รจ la meta preferita per chi vuole ammirare Verona dall’alto. In effetti lo spettacolo della cittร  da questa prospettiva รจ sensazionale e di sicuro vale la pena salire fino a qui per vedere i tetti della bella cittร  veneta.

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Per scendere decidiamo di non usufruire della funicolare ma di proseguire a piedi lungo la stradina stretta che ci riporta al Ponte di Pietra: a scenderla รจ un conto, a salirla…Beh le mi anche avrebbero qualcosa di ridire (niente in realtร  di cosรฌ eccezionale eh, in unaย  buona mezz’ora a passo lento si sale, ma purtroppo ho a che fare con due anche giร  compromesse quindi meglio non sforzarle piรน di tanto!).

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Verona in tutto il suo splendore

Tra cipressi e glicini: il Giardino Giusti e il suo Palazzo

Scesi soddisfatti, decidiamo di visitare la penultima tappa prefissata della giornata: il Giardino Giusti e il suo Palazzo.

Palazzo e Giardino Giusti non rientrano all’interno del nostro Pass dato che si tratta di beni privati ma di certo non รจ stato questo a farci desistere, anzi!

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Il Palazzo รจ stato costruito nel XVI secolo insieme all’omonimo giardino, considerato dagli esperti e non solo uno dei piรน belli esempi di giardino all’italiana. Durante la sua vita, il giardino fu modificato piรน volte e grande attenzione gli fu riservata dopo la Seconda Guerra Mondiale dato che molte piante furono stroncate dai massicci bombardamenti e dalle vicende belliche. L’aspetto della struttura che oggi possiamo ammirare รจ quello che gli ha donato Agostino Giusti, Cavaliere della Repubblica Veneta e Gentiluomo del Granduca di Toscana. Nel 1583 sempre Agostino insieme alla moglie Alda Malaspina trasferirono presso il Palazzo la loro residenza. Oggi sono visitabili sia l’Appartamento 900, in cui vissero i due coniugi, e il Giardino: la famiglia Giusti vi abitรฒ fino al 1944, quando fu reso inagibile dai bombardamenti. La parte restante del Palazzo venne requisita come comando della Luftwaffe fin dal 1943. Lโ€™appartamento venne restaurato nel 1954 da Alberto e Mary Farina, che lo presero in affitto vitalizio dai Giusti e che vi abitarono dal 1954 al 1984.

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Non voglio raccontarvi di piรน di questo luogo storico, anche perchรจ, come per il Teatro Romano, vorrei dedicargli un articolo a sรจ: non me ne vogliate ma questi sono luoghi talmente belli e ricchi di storia che vorrei proprio venissero approfonditi sul blog, cosรฌ come per il Museo di Storia Naturale, di cui leggerete qualche informazione a breve.

Il Giardino รจ davvero meraviglioso e ben curato, sebbene richieda una manutenzione continua: la pulizia e l’ordine devono essere sempre mantenuti e il visitatore deve trovare questo luogo sempre accogliente e a misura d’uomo. Numerose sono le aree dove possiamo sederci e rilassarci, lontani dal caos della vita ferenetica o anche solo dal traffico cittadino: i glicini profumati rendono il muro di confine una dolcezza per gli occhi e i cipressi sembrano traghettarci verso la Toscana. La vista dal belvedere, sul cosiddetto “Mascherone” per via del volto grottesco qui scolpito, mostra il giardino in tutta la sua bellezza, e non solo quello: da questa terrazza si presta anche Verona a dare il suo spettacolo di bellezza, ancora una volta.

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Non puรฒ mancare il Museo di Storia Naturale

Dopo esserci riposati all’ombra, cullati da una piacevole brezza, decidiamo, anche se con un po’ di stanchezza, di dirigerci verso l’ultima tappa di questo penultimo giorno a Verona: Il Museo di Storia Naturale di Verona. Il Museo non puรฒ mancare assolutamente: durante la mia visita a Verona del 2016 non ero riuscita a visitarlo per mancanza di tempo ma questa volta non me lo sono fatta sfuggire. Tra l’altro, Gabriele adora i musei di Storia Naturale e quello di Verona vale sicuramente una visita!

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Il Museo รจ ospitato presso Palazzo Pompei, uno degli edifici piรน importanti dal punto di vista architettonico e storico di Verona e si compone di sedici sale espositive, della biblioteca e degli uffici museali. Le sezioni toccano le piรน importanti scienze: la zoologia, la geologia, la paleontologia, la mineralogia. Le collezioni del museo sono incrementateย  dalle numerose campagne di ricerca (floristiche, faunistiche, paleontologiche e preistoriche) svolte nel territorio veronese, in Italia e nelle missioni all’estero, da donazioni e acquisti. Il Museo ospita e conserva un patrimonio naturalistico che ha oggi una consistenza di oltre 3.000.000 di esemplari. Ovviamente non tutto il patrimonio รจ esposto, ma se volete apprezzarlo davvero a pieno, dovete assolutamente dedicarvi almeno due ore del vostro tempo.

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Usciti da questo fantastico museo dove siamo rimasti a bocca a parte soprattutto per la grande mole di fossili provenienti da Bolca e dal Veronese (leggete qui il mio articolo a riguardo) decidiamo di rientrare in B&B per una doccia e per un attimo di riposo: alla sera ci attende una buona cena presso il Ristorante Pizzeria Torre 5 che mi avevano consigliato e che non ci ha affatto delusi.

Con un po’ di malinconia ci apprestiamo a rientrare in camera dopo una bella passeggiata rilassante al chiaro di luna, allietati ancora una volta dalla vista dell’Arena e dai vicoli che ci riportano verso il nostro Bed and Breakfast.

Ringrazio ancora una volta lo IAT Verona – Ufficio del Turismo per la grande opportunitร  che ci ha riservato.

Per ulteriori informazioni e riferimenti:

IAT Verona – Ufficio del Turismo

Basilica di Sant’Anastasia

Duomo di Verona

Museo Archeologico al Teatro Romano

Giardino Giusti

Museo di Storia Naturale

Riferimenti: #visitverona, #visitveneto, #veronatouristoffice, #IatVerona, #Verona e @veronatouristoffice.

Commenti

  • 9 Settembre 2022

    Con questo tuo racconto, hai toccato una buona parte dei miei punti preferiti di Verona: la Chiesa di Santa Anastasia, il Teatro Romano e il Giardino Giusti col suo piano nobile.

    A Verona ci ho studiato ma mi fa sempre piacere ritornarci da turista. Proprio lo scorso luglio ho visitato per la quarta volta il Giardino Giusti. Mentre la Chiesa di Santa Anastasia, ho fatto per la seconda volta il biglietto dell’itinerario delle quattro chiese storiche.

    L’itinerario che hai raccontato in questo post รจ quello che consiglio sempre io a chi mi chiede di visitare Verona oltre al solito centro storico, oramai molto affollato dai turisti!

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