Madagascar – Giorno 10
Siamo quasi alla fine di questo meraviglioso viaggio, ma le avventure non sono di certo concluse! Di buon mattino, ci dirigiamo verso l’aereoporto, direzione Tolagnaro, o se volete, Fort – Dauphin.
I controlli sono severi, anche per i voli interni, e non mancano anche scene divertenti: vi ricordate i minerali che avevo acquistato a Fianarantsoa? (Se non ve li ricordate, vi rimando all’articolo dedicato, clliccate qui).ย Ecco, i miei minerali sono stati accuratamente avvolti dentro un sacchetto della biancheria intima. A chi capita il controllo casuale della valigia? Ovviamente a me, quindi ho dovuto aprire il valigione e tirare fuori ogni cosa, pure il sacchetto della biancheria e i miei minerali, probabilmente tra uno spostamento e l’altro, sono finiti dentro ad un paio di mutandine (pulite eh!): le hanno tirate fuori e li hanno visti. Pure loro, le guardie, si sono messe a ridere. La scena รจ stata oltremodo imbarazzante, e ha smorzato un po’ di tensione, nonostante avessi tutti i documenti in regola.
Dopo il bizzarro controllo saliamo sull’aereo e arriviamo a Tolagnaro: non la visiteremo oggi, perchรจ alloggeremo all’interno di una riserva privata non lontano dalla cittร , Nahampoana.
Dopo tanta ariditร vista a Toliara, รจ bello ritornare nella lussureggiante foresta. La riserva privata consta di 50 ettari di pura natura, dove ovviamente non mancano i bellissimi lemuri. Quando arriviamo, il tempo non รจ dei migliori e dal caldo asfissiante siamo tornati a temperature tutt’altro che amichevoli: felpa pesante, camicia, pantaloni lunghi… Insomma, ancora l’inverno, e ancora la pioggia. Dopo aver sistemato i bagagli nel piccolo lodge, dove dormiamo in grosse camerate da 5-6 persone, ci dirigiamo a pranzo prima dell’escursione. Il cibo รจ molto buono, e non mancano alcuni ospiti curiosi in cerca di qualcosa da mangiare: tre lemuri dal collare (Eulemur collaris) si avvicinano senza indugi in cerca di qualcosa da sgranocchiare. Il responsabile della riserva ci raggiunge e ci dice che questi lemuri sono molto amichevoli e si aspettano sempre qualcosa, cosรฌ ci dร della frutta e noi gliela posiamo in un piatto: la curiositร e la golositร hanno il sopravvento, cosรฌ abbiamo tre nuovi compagni per il pranzo.

L’allegro trio si gusta il pranzo.
Dopo il nostro desinare, siamo pronti a visitare la riserva: questa escursione sarร una delle piรน emozionanti, in quanto i lemuri del parco sono abituati al contatto umano e non si spaventano facilmente. Dopo pochi istanti, incontriamo i catta, che, appena vedono la guida, scendono dagli alberi incuriositi: notiamo con grande meraviglia che alcune femmine stringono i piccoli al corpo: รจ la prima volta che vediamo i cuccioli di lemure! La guida ci dice che hanno una settimana, e quindi sono ancora totalmente dipendenti dalla madre: il loro musino dolce e curioso mi porta a scattare una quantitativo indecifrabile di fotografie.

Mamma e piccolo.
La nostra guida ci fornisce inoltre della frutta essiccata, da dare ai lemuri, e in poco tempo mi ritrovo accerchiata da queste buffe palle di pelo. Dopo circa un’ora insieme ai catta, proseguiamo, fino ad incontrare i miei lemuri preferiti: i sifaka di Verraux (Propithecus verreauxi). I lemuri ballerini, come li chiamano qui, sono semplicemente unici, proprio come li immaginavo: sono piรน grossi rispetto a tutti gli altri che abbiamo visto, e sono subito riconoscibili grazie al loro colore bianco e marrone. La cosa piรน straordinaria รจ vederli saltellare: anche loro sono subito incuriositi dalla nostra presenza e si avvicinano, sapendo che abbiamo il cibo. La guida, che li conosce molto bene, li chiama con alcuni vocalizzi e questi iniziano a saltellare verso di lui. E’ una delle scene piรน belle che abbia mai visto.

Questi lemuri adorano dondolare sui rami.
Anche tra i sifaka vediamo i cuccioli, un po’ piรน grandi rispetto a quelli dei catta. Sono al settimo cielo, che emozione stare insieme a questi animali!

Mamma e piccolo sifaka.
L’escursione prosegue per quasi tutta la giornata, ma non troviamo altri lemuri, quindi ci godiamo la vegetazione davvero unica di questa riserva.
E’ quasi sera, e ci riposiamo al lodge, dato che inizia anche a piovere. Prima che la giornata finisca, aspettiamo che faccia buio per l’escursione in notturna: dopo un’ora di incessante pioggia finalmente siamo pronti ad uscire nuovamente alla scoperta degli animali notturni. Sentiamo numerosi rumori, e rimaniamo in attesa. Dopo 10 minuti scorgiamo, guardingo, un microcebo: รจ piccolissimo, sembra un topolino con due occhioni grandi grandi che ci scrutano. Rimane immobile, giusto il tempo di qualche scatto, e poi si dilegua tra i cespugli. Riusciamo a vedere solo lui durante il piccolo trekking, ma siamo comunque soddisfatti.

Il microcebo.
Ritorniamo al lodge e ceniamo. Si conclude qui, un’altra giornata meravigliosa.
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