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Il Monastero di Torba

Ormai sapete come il turismo di prossimità sia per me un vero marchio di fabbrica: adoro infatti partire verso luoghi non lontani da casa dal sapore autentico e dalla storia avvincente. Se poi si è in compagnia di Uomo Moribondo e del nostro comune amico Vagabondo Alessio il viaggio è ancora più divertente! É stata proprio questa un’occasione per visitare nuovamente alcuni luoghi del Varesotto, territorio che personalmente amo moltissimo: è qui che vi porto per scoprire il Monastero di Torba, a Gornate Olona. Andiamo?

Dove: Via Stazione 2, Gornate Olona (Va)

Storia del Monastero di Torba

Il Monastero di Torba è un complesso archeologico situato a Gornate Olona località Torba, in Provincia di Varese, ed è un bene del FAI facente parte del Parco Archeologico di Castelseprio. Data l’importanza del luogo storico e il suo eccellente stato di conservazione questa località fa parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO sotto il sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere“.

Le sue origini sono assai antiche e il primo nucleo risale al IV-V secolo d.C quando i Romani costruirono proprio qui un avamposto militare a scopo difensivo contro le popolazioni barbare che provenivano da Nord. Grazie alla vicinanza dell’Olona la zona era considerata come strategica per l’approvvigionamento dell’acqua e doveva essere ben difesa dalle incursioni delle popolazioni germaniche che si facevano sempre più frequenti.

Il complesso del Monastero di Torba

Il complesso del Monastero di Torba

Di qui poi passarono in molti come goti, bizantini, longobardi: è proprio sotto la dominazione di questi ultimi che il Monastero di Torba (o meglio, la struttura antecedente a esso) perse la sua funzione militare e si convertì in luogo civile grazie all’insediamento nel VIII secolo di un gruppo di monache benedettine che fecero rapidamente costruire il Monastero. Intorno a questo sito si sviluppò un’autentica comunità contadina e il Monastero di Torba ne divenne il fulcro.

Sempre a causa della centralità e della sua posizione questo territorio divenne terra di scontri tra varie famiglie come quella dei Della Torre e i Visconti.

Nel 1482 le monache si trasferirono a Tradate e il luogo venne riconvertito ad attività agricola nonostante fosse già iniziato il suo periodo buio: scoppiò infatti un incendio e le strutture divennero via via più fatiscenti. Con l’epoca napoleonica tutti gli ordini religiosi vennero soppressi e Torba perse il suo status di Monastero. Fu quindi definitiva la conversione del complesso in cascina: la chiesa venne quindi trasformata in un magazzino e gli affreschi vennero coperti da un intonaco.

Il cortile del Monastero di Torba

Il cortile del Monastero di Torba

Dopo numerosi passaggi di mani e proprietà e un altro periodo di importante abbandono il complesso venne acquistato nel 1977 da Giulia Maria Mozzoni Crespi che lo donò al Fondo Ambiente Italiano, il quale lo ristrutturò e lo aprì al pubblico.

Oggi il Monastero di Torba è tornato agli antichi fasti ed è una meta molto apprezzata da viaggiatori e pellegrini dato che è situata lungo la Via Francisca del Lucomagno.

Struttura del Monastero di Torba

Il complesso del Monastero di Torba comprende alcune strutture come:

  • La Chiesa di Santa Maria
  • Il corpo del Monastero
  • La Torre
  • Ambienti agricoli
  • Ambienti recenti per l’accoglienza dei visitatori

Con il biglietto d’ingresso potrete visitare tutti gli ambienti liberamente o, se siete in gruppo, optare per la visita guidata su prenotazione.

La mia visita al Monastero

Ho avuto il piacere di visitare il Monastero di Torba insieme a Uomo Moribondo e ad Alessio durante un sabato di inizio marzo, quando le ultime morse dell’inverno si facevano sentire: nonostante la temperatura un pochino bassa quella giornata era soleggiata e non si poteva sperare di meglio per visitare il Varesotto e le sue meraviglie!

Dopo un lauto pranzo presso la Trattoria Posteria di Torba, dove ci siamo sentiti coccolati e abbiamo mangiato a sazietà, abbiamo raggiunto il Monastero molto facilmente, posteggiando presso il parcheggio gratuito proprio antistante il complesso. Non appena entrati ci è sembrato di tornare indietro nel tempo: il monastero risulta particolarmente ben ristrutturato mantenendo le caratteristiche medioevali delle architetture e tutti gli ambienti possono essere visitati più volte secondo un percorso non rigido. Noi abbiamo iniziato dalla Chiesa di Santa Maria, costruita in più fasi nel periodo che va dal VIII al XIII secolo: qui si possono ammirare gli interni di questo esempio di romanico lombardo e la cripta di forma rettangolare in un ambiente restaurato e reso oggi accessibile a tutti.

Ciò che più colpisce è la grande e intricata varietà della tessitura muraria esterna dato che la chiesa subì numerosi rimaneggiamenti a causa del cambiamento della sua destinazione d’uso: non dimentichiamoci infatti che l’uso agricolo sconvolse totalmente le architetture originali e le adattò con semplicità allo scopo (nella chiesa ci entravano perfino i carri e la struttura funse anche da deposito!).

La parte che più mi ha colpito è stata la torre: alta ben 18 metri, fu costruita per avvistare i nemici ed è una delle pochissime testimonianze ancora presenti nel nord Italia di architettura romana-difensiva risalente al V-VI secolo: un esempio raro da immortalare e preservare!

É divisa in tre parti: la base è la più antica ed è rinforzata da contrafforti, la parte centrale è databile invece tra il VIII e il IX secolo e possiede alcune finestre ad arco, il sottotetto è stato invece realizzato tra il XIV e il XV secolo.

In epoca longobarda il primo piano della torre fu adibito a sepolcreto delle badesse della comunità: qui infatti si trovano degli affreschi eccezionali che testimoniano tale fatto. Una delle badesse raffigurate riporta un’interessante iscrizione, la parole “Aliberga“, un nome tipico di questa popolazione, mentre un’altra riporta la parola “Casta“.

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Ma le sorprese della torre non finiscono qui visto che al secondo piano si trovano altre testimonianze del carattere sacro dell’edificio: in mezzo a diverse raffigurazioni religiose realizzate tra il VIII e il IX secolo sulla parete est si trova infatti un’eccezionale rarità, un velario dipinto su cui si distingue nettamente la figura di un Cristo Pantocratore seduto sul trono. Sulla parete ovest poi si riconoscono santi e sante martiri, alcune monache in processione, parti di una Vergine con il Bambino e i resti di un Cristo in una vescica piscis (o mandorla nel linguaggio artistico).

Capirete che con un simile patrimonio artistico e architettonico il Monastero di Torba non poteva che essere inserito all’interno dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO: una testimonianza solida della cultura longobarda e del monachesimo dei primi secoli d.C., un bene da preservare e che sono davvero lieta che il FAI abbia acquisito.

Prima di congedarci non può mancare una capatina al negozio/biglietteria: qui infatti ci sono numerosi articoli riguardanti non solo il Monastero di Torba (come guide e opuscoli) ma di molti beni del FAI della Provincia di Varese come Villa Panza e Villa della Porta Bozzolo. Non possono poi mancare prodotti tipici del territorio come il miele prodotto all’interno dello stesso monastero, alcuni liquori, semi per piante amiche delle api e degli insetti impollinatori, e ancora confetture e altri prodotti artigianali provenienti da tutti i beni del Fondo in Italia. Ovviamente non potevo non approfittarne, motivo per cui ho acquistato alcuni piccoli pensieri per amici e parenti che hanno davvero apprezzato!

Il Monastero di Torba è un luogo storico davvero eccezionale, ricco di testimonianze uniche al mondo, accessibile a tutti e perfettamente ristrutturato senza interventi invasivi e fuori luogo: un mix di sacro e profano che è resistito alla tirannia del tempo e che oggi riporta il visitatore a una dimensione mistica, fatta di testimonianze tangibili.

Informazioni utili

Il Monastero di Torba si trova in Via Stazione 2 a Gornate Olona.

É possibile raggiungere il sito con l’automobile e parcheggiare presso il parcheggio gratuito di fronte all’entrata del sito.

Il bene è gestito dal FAI.

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale.

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Commenti

  • 16 Giugno 2023

    I monasteri mi affascinano quasi quanto i castelli, ogni volta che ne visito uno penso a tutte le storie e alle situazioni che si sono svolte al loro interno nei secoli. Questo sembra molto ben conservato e in una location fantastica, non mancherò di programmare una visita!

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  • 17 Giugno 2023

    I monasteri rimangono una preziosa testimonianza dell’antica civiltà bucolica. Sono sempre stati fulcro della vita sociale e riferimento per il popolo. Non conoscevo questo monastero di Torba e non vedo l’ora di vedere con i miei occhi i suoi peculiari dettagli.

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  • 17 Giugno 2023

    Monasteri, castelli, musei, borghi e turismo di prossimità: ma sai che amiamo le medesime cose? Che bello!!! Il Monastero di Torba, dalla storia e da ciò che hai condiviso in questo articolo, merita sicuramente una visita! Ci andrò …

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  • Bru
    18 Giugno 2023

    Certo che è davvero una fortuna avere tutti queste bellezze vicino a casa, io ho solo vulcani, risaie, isole e isolette, quanta sana invidia mi fate care blogger italiane

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  • Libera
    19 Giugno 2023

    Quello che mi ha colpito è l’ottimo stato del Monastero di Torba. Hanno fatto davvero degli ottimi lavori di riqualificazione, ciò vuol dire tanto nel promuovere una costruzione storica.

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  • 19 Giugno 2023

    Meno male che esistono progetti come questo dove anche gli affreschi sono stati salvati, per quanto possibile, così che potessero arrivare fino a noi. Una bellissima visita la tua.

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  • 20 Giugno 2023

    E’ davvero affascinante pensare come nell’arco dei secoli una struttura possa nascere come avamposto militare per poi essere convertito in luogo di culto, ed infine trasformarsi in cascina oggi visitabile pubblicamente, soprattutto se i segni distintivi dei vari passaggi sono stati conservati. Non conoscevo il Castello di Torba e ti ringrazio per avermelo presentato così bene 🙂

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  • 20 Giugno 2023

    I lavori di recupero lo hanno riportato probabilmente all’antica gloria e ne vale decisamente la pena. Mi affascinano gli edifici di questo tipo perché hanno una storia antichissima e sono più che semplici strutture per il ruolo che hanno svolto nel passato e per quello che ancora svolgono nel presente.

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  • antomaio65
    20 Giugno 2023

    Mi affascinano molto questi luoghi sepolti dagli avvenimenti e che riaffiorano raccontando la loro storia. Un grande merito al Fai che si occupa da tempo di preservare le memorie e anche a te che le racconti soprattutto nei tuoi itinerari di prossimità

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  • 20 Giugno 2023

    Luogo interessante e soprattutto affascinante, adoro leggere i tuoi articoli sempre appassionati e che mi fanno scoprire sempre luoghi nuovi da visitare.

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  • Erika Vitamintrip
    21 Giugno 2023

    Non conoscevo questo posto anche se ne avevo sentito parlare, e devo dire che è davvero affascinante! Apprezzo sempre quando vengono fatti dei lavori di restauro che non modernizzano troppo i luoghi, ma li esaltano nel loro essere antichi! Veramente una bella scoperta!

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  • 21 Giugno 2023

    Grazie per il tuo reportage, interessante ed emozionante, mi affascinano moltissimo questi luoghi fuori dal tempo e sono sempre felice di sapere che il FAI lavori assiduamente per renderli noti al grande pubblico. Hai scelto, a mio parere, un momento perfetto per effettuare la tua visita, con quei colori che rendono il tutto ancora più magico.

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  • Alessandra
    23 Giugno 2023

    Mi piace molto visitare luoghi come questo perché mi sembra di tornare indietro nel tempo. Bello che ci sia anche la possibilità di acquistare prodotti locali. Buona idea per una gita fuori porta! Grazie

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  • Zeldina
    28 Giugno 2023

    Le tue foto rispecchiano pace e serenità, sarebbe davvero bello potervi fare una visita. L’idea di acquistare i prodotti locali mi intriga moltissimo.

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  • Marina
    1 Luglio 2023

    Come volontaria di lunga data del FA,I non posso che essere orgogliosa che un luogo del genere sia stato salvato e recuperato proprio grazie alla sua fondatrice, la grandissima Giulia Crespi.

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  • Sara Bontempi
    22 Luglio 2023

    Ho abitato per anni nella provincia di Varese e non ho mai visitato il Monastero di Torba, incredibile!

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