Verona – Giorno 2
Eccoci al secondo giorno del Diario di Viaggio di Verona, ansiosi di scoprire la storia e le bellezze di questa cittร che tanto calorosamente ci ha accolto.
Se non avete ancora letto il primo giorno, rimediate cliccando qui!
L’itinerario di questa giornata seguirร alcune tappe principali:
- L’Arena di Verona
- Il Museo di Castelvecchio
- La Basilica di San Zeno Maggiore
- La Basilica di San Lorenzo
- Piazza delle Erbe
- Le Arche scaligere
- La Casa di Romeo
- Torre dei Lamberti
- La Casa di Giulietta
Di buon mattino decidiamo di dirigerci verso il simbolo di Verona: la sua Arena.
L’Arena e i suoi segreti
L’Arena si trova in Piazza Bra, proprio nel centro nevralgico della cittร , in una zona pedonabile, facilmente raggiungibile da ogni angolo della cittadina. L’Arena di Verona รจ un anfiteatro romano tra i piรน perfettamente conservati fino ad oggi. Sulla data di costruzione ci sono ancora delle controversie ma probabilmente fu costruita tra il I ed il II secolo D.C.. L’arena, un tempo come oggi, attira a sรจ numerosi visitatori, ansiosi di vedere i numerosi spettacoli che ancora oggi si tengono al suo interno: se una volta erano i gladiatori a divertire la folla, oggi numerosi cantanti e orchestre si contendono il palco veronese. Ma l’Arena non risplendette sempre di luce propria: le invasioni barbariche e il progessivo declino dell’Impero romano portarono all’abbandono progressivo della cittร e delle sue strutture e, di conseguenza, dell’Arena. Con l’affermazione del Cristianesimo vi fu l’abbandono dei giochi gladiatori, e l’inefficienza degli organismi pubblici nella conservazione del monumento fu un’ulteriore spinta verso il suo abbandono. Molto probabilmente il crollo della facciata o anello esterno รจ dovuto ad una serie di eventi sismici avutisi in Italia Settentrionale dal medioevo fino al terremoto piรน disastroso del 1117. A seguito delle diverse scosse sismiche sono crollate le arcate dell’anello esterno, di cui rimangono integre oggi soltanto le 4 arcate della cosiddetta Ala.
Purtroppo l’Arena era solo parzialmente visibitabile a causa del fatto che stessero allestendo il palco per un imminente concerto ma anche cosรฌ non ha perso il suo fascino. Grazie al pass per blogger dell’Ufficio del Turismo (IAT Verona) siamo entrati gratuitamente per documentare la nostra esperienza con le nostre fotografie e con questo articolo. L’Arena รจ suggestiva e imponente e, anche se la vediamo solo da una prospettiva, risulta comunque molto impressionante. Ciรฒ che mi colpisce di piรน non รจ perรฒ la grandezza in sรจ ma il materiale di costruzione dell’Arena e di gran parte degli edifici della cittร veneta: non รจ difficile scorgere tra le gradinate o sulla pavimentazione della cittร delle belle e conservate ammoniti. Giร , avete capito bene, ammoniti, cefalopodi marini oggi estinti. Il materiale che รจ stato utilizzato รจ una pietra da taglio dove il Rosso Ammonitico risalta: la cavatura dei monti circostanti che ancora oggi si opera ha dato vita a materiali lapidei ricchi di fossili, in particolare, appunto ammoniti. Dunque se vedete i gusci di questi organismi su qualche parete o su di un marciapiede non stupitevi!Dopo aver scattato qualche fotografia, siamo pronti per dirigerci verso la prossima meta, promettendoci che un giorno torneremo all’Arena per vedere un bel concerto!
Prossima tappa? Naturalmente Castelvecchio!
Castelvecchio e la sua storia
Castelvecchio รจ un castello attualmente adibito ad ospitare il museo civico. Le sue dimensioni e la sua imponenza ne fanno il monumento militare piรน importante della dinastia degli Scaligeri. Lo avevo giร visitato la prima volta che ero venuta a Verona, cosรฌ come l’Arena, ma avevo proprio voglia di rivederlo con occhi nuovi! Del resto, quando si cambia prospettiva, le cose ci appaiono piรน belle, no?
Dunque eccoci qua pronti ad una bella full-immertion dell’arte medioevale e rinascimentale: giร , perchรจ la collezione del museo รจ davvero ragguardevole!
Il Castello nasce come avamposto difensivo indissolubilmente collegato al fiume, tant’รจ che il ponte costruito serviva proprio come via di fuga esclusiva nel caso di un attacco. Le vicende che avvolgono la sua costruzione sono lunghe e complesse: dopo una prima costruzione avvenuta ad opera di Alberto I della Scala, nel 1298, l’intervento definitivo voluto da Cangrande II della Scala, riconducibile al 1354, configura un vero e proprio castello urbano. Il complesso fortificatorio fu portato a compimento nel 1376 da Antonio e Bartolomeo della Scala, con la costruzione del Mastio. Durante la signoria viscontea e la costruzione di Castel San Pietro, la funzione difensiva di Castel Vecchio diminuรฌ sensibilmente. In epoca veneta il Castello venne adibito a residenza del castellano e del cappellano, nonchรจ a caserma, arsenale, armeria, magazzino per le riserve alimentari e polveriera. Una parte del Mastio venne adibita a carcere. Nel 1759 Castelvecchio divenne sede del Veneto Militar Collegio, istituito per la formazione di ingegneri da inquadrare in un corpo tecnico militare. Con l’arrivo di Napoleone il Castello tornรฒ ad essere un arsenale e molti fabbricati della corte vennero smantellati. Sotto gli Asburgo, di nuovo, il Castello si riconvertรฌ e divenne una caserma, destinazione mantenuta anche dal Regno d’Italia.
Il Museo di Castelvecchio venne allestito tra il 1958 e il 1974 da Carlo Scarpa e oggi ospita le seguenti aree: scultura, pittura italiana e straniera, armi antiche, ceramiche, oreficerie, miniature e le antiche campane cittadine. La visita al Museo ci occupa buona parte della mattinata, dato che la collezione ha meritato davvero un’occhio di riguardo: tra i grandi artisti non mancano maestri come Pisanello (con la celebre Madonna della Quaglia), Altichiero, Giovanni Bellini con la sua Madonna col Bambino in piedi su un parapetto, Filippo Lippi con il suo Cristo in pietร e la Sacra Famiglia e un Santa di Andrea Mantegna (che ormai viene eletto dalla sottoscritta “Pittore dell’anno” dopo averlo apprezzato a Mantova (leggi qui il mio articolo a riguardo). Non vi approfondisco di piรน la visita dato che scriverรฒ un articolo solo sul Museo. Ciรฒ che forse appreziamo di piรน รจ proprio la location di questo bellissimo Museo, degna di un grande Museo internazionale: dal camminatoio del Castello si possono raggiungere inoltre un piccolo cortile interno pensile e una strettoia che conduce ad un torione da cui si gode una bellissima vista sull’Adige e sul Ponte di Castel Vecchio: il sole e la sua luce rendono le fotografie favolose. Se venite a Verona non potete non visitare Castel Vecchio, anche solo per questo panorama (se proprio non vi piace l’arte!).
Se volete saperne di piรน sul Museo, leggete il mio articolo a riguardo clicando qui!
E’ ormai l’una e lo stomaco inizia a stringersi: per pranzo decidiamo di mangiare qualcosa al volo, senza fermarci per troppo tempo in un luogo e la nostra attenzione (nonchรจ il nostro palato) vengono attirati da una piccola panineria: Mordimi Verona! Questa perรฒ non รจ solo una panineria, ma una panuozzeria! Infatti, vengono serviti squisiti panuozzi preparati al momento: l’atmosfera รจ quasi quella di una salumeria e la varietร di ingredienti di sicuro vi accontenterร (i panuozzi possono subire anche delle variazioni quindi non rimarrete di sicuro a stomaco vuoto).
Con un panuozzo ai pomodori secchi, funghi e speck e con uno con il crudo, รจ ora di rimetterci in marcia verso la nuova meta! Direzione? La Basilica di San Zeno Maggiore!
Tra religione e venerazione: la Basilica di San Zeno
Grazie alla deliziosa passeggiata sull’Adige e alla brezza delicata che ci accompagna, riusciamo a smaltire il lauto pranzo semplicemente camminando verso una delle zone della cittร che preferisco: il quartiere di San Zeno. Questo quartiere non รจ cosรฌ turistico ma si dimostra comunque molto accogliente grazie alle numerose osterie e alla presenza della Basilica, in posizione forse un po’ defilata rispetto al cuore del centro storico, ma non per questo tralasciabile.
La Basilica di San Zeno รจ uno dei capolavori del romanico in Italia, nonchรจ una delle Chiese piรน importanti della cittร insieme a Sant’Anastasia, San Fermo ed il Duomo. Ospita capolavori inestimabili come la pala di San Zeno del nostro ormai beniamino Andrea Mantegna. Giร la Chiesa originale, eretta da Teodorico il Grande, venne dedicata al santo, che morรฌ nel 380 d.C., ma questa venne distrutta nel IX secolo. Venne costruita una seconda Chiesa distrutta poi dagli Ungari durante il X secolo. Di nuovo, la Chiesa venne ricostruita e le spoglie del Santo vennero riportate qui dai santi eremiti Benigno e Caro, considerati a quel temo gli unici degni di toccare il corpo del Santo. La chiesa prende l’attuale forma e struttura sotto il vescovo Raterio nel 967. Il terremoto del 1117 che danneggiรฒ anche l’Arena, non risparmiรฒ San Zeno che perรฒ non venne rasa al suolo. Il restauro arrivata ai giorni nostri รจ frutto degli architetti Giovanni e Nicolรฒ da Ferrara che si occuparono anche dei rifacimenti del soffitto e dell’abside in stile gotico (siamo ormai nel 1398).
San Zeno รจ indubbiamente una delle Chiese piรน imponenti e alte della cittร : il suo interno รจ diviso in tre navate ed il soffitto รจ davvero alto, ma non come il campanile che raggiunge i 72 metri. Ciรฒ che probabilmente attira di piรน i visitatori รจ la Pala di San Zeno del Mantegna: si rappresenta una sacra conversazione con la Madonna col Bambino al centro, contornata da angeli musici e cantori, e quattro santi su ciascuno dei lati. La Vergine si trova su un alto scranno, decorato da bassorilievi marmorei che sbalzano con forza sulla superficie dipinta. Ai suoi piedi si trova un tappeto, vero lusso esotico per l’epoca. Nel 1797, durante le soppressioni napoleoniche, la pala venne requisita e inviata a Parigi nel Museo Napoleone, futuro Louvre. Degno di nota รจ anche l’enorme portone decorato con 24 formelle bronzee, ora chiuso per motivi di sicurezza.
Dopo San Zeno ci siamo diretti di nuovo verso il centro, passando per l’Arsenale Franz Joseph I e per la piccola e nascosta, ma non meno suggestiva, Basilica di San Lorenzo.
Verso il centro
Attraversando la Porta dei Borsari, giungiamo in Piazza delle Erbe e alle Arche scaligere.
Piazza delle Erbe รจ la piazza piรน antica di Verona e sorge sopra l’area del foro romano: nell’antichitร era il centro della vita politica ed economica. Il monumenro piรน antico della piazza รจ la fontana Madonna Verona, simbolo della Piazza stessa insieme al Leone di San Marco. La fontana รจ stata costruita con materiali di epoca romana e fu voluta da Cansignorio della Scala. La statua รจ ornata di cartiglio tra le mani e reca impresso il vecchio motto del Comune che cosรฌ recita โa questa cittร portatrice di giustizia e amante di lodeโ. Altro monumento storico รจ il capitello, detto Tribuna. Viene datato intorno al XIII secolo, periodo in cui venne utilizzato per varie cerimonie: in particolare sotto di esso sedevano i podestร per la cerimonia dell’insediamento e lร prestavano giuramento i pretori.
Le Arche Scaligere costituiscono un complesso funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri che ospita le tombe di Cangrande a cui Dante dedica il Paradiso, Cansignorio e Mastino II. Le Arche possono essere viste solo da fuori ma rimangono comunque un monumento molto importante da non perdere.
Proprio affianco delle Arche Scaligere sorge la Casa di Romeo: purtroppo non si puรฒ visitare quindi ciรฒ che possiamo ammirare รจ semplicemente un portone in legno. Beh, non si puรฒ avere tutto dalla vita!
Prima di dirigerci verso la Casa di Giulietta e il suo celebre balcone, decidiamo di salire sulla Torre dei Lamberti: qui siamo protagonisti di un episodio un poco spiacevole, in quanto l’addetta alla vendita dei biglietti ha avuto non poche rimostranze rispetto al nostro pass e la sua scenata, perchรจ รจ stata proprio una scenata, ha infastidito ed imbarazzato non solo noi, ma anche gli altri visitatori e i colleghi. Peccato davvero perchรจ fino ad adesso tutti i dipendenti dei musei e dei luoghi visitati erano stati molto gentili e disponibili. Con un po’ di amarezza riusciamo comunque a salire sulla Torre e il nostro cattivo umore viene spazzato completamente via dallavista di cui si gode: tutta la cittร รจ ai nostri piedi letteralmente e possiamo distinguere bene Castel Vecchio e la Basilica di San Zeno, tra i monumenti che abbiamo visitato. Con i suoi 84 metri di altezza รจ l’edificio piรน alto della cittร . La costruzione iniziรฒ nel 1172 per volere della famiglia nobile dei Lamberti, di cui si hanno poche notizie.
La Torre, che al tempo era alta solo 37 metri, venne integrata nel Palazzo del Consiglio, sorto in seguito allโistituzione del Libero Comune. Dotata nel 1295 di due campane il Rengo e la Marangona venne denominata โTorre delle Campaneโ. Purtroppo, nel 1403, un fulmine abbattรจ la cima e solo nel 1448 iniziarono i lavori di restauro che si conclusero 16 anni piรน tardi. Nel 1779 la Torre venne dotata dell’orologio e dal 1972 รจ aperta al pubblico. La Torre dei Lamberti รจ di sicuro un luogo molto suggestivo: se siete amanti dei panorami non potete perdervela. Non fatevi spaventare dai 368 scalini: potete evitarli quasi in toto grazie all’ascensore! Quindi il primo piano รจ raggiungibile pressochรจ da tutti.โMa tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei piรน segreti pensieri?โ
Siamo quasi al compimento del nostro itinerario previsto per oggi: magari non vi sembrerร che abbiamo visto molto, ma davvero, piรน di cosรฌ non potevamo vedere! Cosa manca? Beh, il luogo piรน iconico di Verona: la casa di Giulietta.
Se girottate per il centro e, ad un certo punto, notate una calca terribile, bene, siete arrivati alla Casa di Giulietta. Tutti, ma proprio tutti vogliono vedere il famoso balcone da cui Giulietta si era affacciata per il incontrare il suo amato Romeo nella celebre tragedia shakespeariana. Simbolo di amore, fedeltร e dolcezza, il balcone puรฒ essere visitato entrando nella Casa della nobildonna. La tragedia del drammaturgo inglese ha mescolato elementi fantasiosi con altri realistici e la casa di Giulietta rientra nella seconda categoria che vi ho menzionato: sono esistite effettivamente due famiglie di nome Montecchi e Capuleti (il nome esatto รจ perรฒ Cappelletti): dei Cappelletti si ha conoscenza della loro presenza fino agli anni della permanenza di Dante a Verona, proprio presso questa casa, dove la loro presenza รจ testimoniata dallo stemma del cappello sulla chiave di volta dell’arco di entrata al cortile della casa. I Montecchi, importanti mercanti ghibellini veronesi, furono veramente coinvolti in lotte sanguinose per il controllo del potere a Verona, in particolare con la famiglia guelfa dei Sambonifacio, ma non si hanno notizie di rivalitร con i Cappelletti.
I Montecchi e i Cappelletti vengono citati anche da Dante nella Divina Commedia, esattamente nel canto VI del Purgatorio. Questo luogo divenne nel XIV un hospitium a Capello, e la nuova famiglia Capello che vi risiedeva risulta aver esercitato il mestiere di speciari (cioรจ farmacisti) ancora alla fine del XV secolo. Dal XVII al XIX secolo divenne uno stallo con albergo. L’aspetto della casa รจ stato modellato fra il 1937 e 1940 da Antonio Avena tramite una serie di fantasiosi restauri voluti per ricreare l’antica scenografia rinascimentale, ispirandosi, indirettamente, anche al dipinto di Hayez Il bacio(la mia opera italiana preferita). Anche il balcone (prima c’era la ringhiera di una casa popolare) รจ risultato dall’assemblaggio di resti marmorei del XIV secolo.
La Casa puรฒ essere visitata acquistando il biglietto e al suo interno si puรฒ vedere la Statua originale di Giulietta (quella del cortile รจ una copia) realizzata nel 1969 dallo sculture Nereo Costantini: l’originale si trova all’interno a causa dell’usura che stava riportando per un’usanza che i turisti hanno, cioรจ quella di toccare il seno destro della nobildonna. Si dice che porti fortuna! Sarร vero? Non siamo superstiziosi ma io e Gabriele una toccatina l’abbiamo data!
La casa รจ disposta su piรน piani ed ospita alcuni oggetti dell’epoca Rinascimentale, come abiti e ceramiche e un letto utilizzato nel film Romeo e Giulietta di Zeffirelli. Una piccola parte interattiva permette di scrivere una lettera a Giulietta: un’iniziativa carina per i bimbi. Ciรฒ che perรฒ spinge molti visitatori ad acquistare il biglietto (non cosรฌ tanti perรฒ rispetto a quelli che si riversano nel cortile) รจ scattare una foto dal balcone di Giulietta: anche noi ci stringiamo su questo simbolico manufatto e ci guardiamo languidi negli occhi. Eh va beh! Sono melensa ogni tanto anche io, e poi scusatemi ma siamo nella cittร dell’Amore!
Stanchi, affamati e con tanta voglia di riposare, decidiamo di risparmiare le ultime forze e di dirgerci presso un ristorante che ci aveva colpito durante la prima sera, quando abbiamo passeggiato per qualche minuto in Piazza Erbe: si tratta de Tรจta de Giulieta, trattoria tipica veronese che propone piatti della tradizione e pizze dal cornicione alto. In molti non si fermano presso questo bel ristorante per paura che offra un menรน troppo turistico ma non รจ cosรฌ! La simpatia del proprietario e la gentilezza dei camerieri ci hanno fatto subito sentire a casa e non รจ stato per niente difficile godersi una bella cena a base di pesce e pizza: ultima chicca di una giornata davvero meravigliosa.
Per leggere l’articolo sulla pianificazione del viaggio, cliccate qui.
Per leggere l’articolo riaguardo all’arrivo ed il primo giorno a Verona, cliccate qui.
Per leggere l’articolo sul terzo giorno a Verona, cliccate qui.
Ringrazio sentitamente lo IAT di Verona – Ufficio del Turismo per l’aiuto e l’itinerario fornitomi.
Per ulteriori informazioni e riferimenti:
IAT Verona – Ufficio del Turismo
Riferimenti: #visitverona, #visitveneto, #veronatouristoffice, #IatVerona, #Verona e @veronatouristoffice.
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Babi | Wanderlust in Travel
Sai che l’Arena รจ un posto che mi ha impressionato fin da subito? Ero appena arrivata in Italia quando lho vista รจ mi ha sorpreso vedere un luogo cosรฌ magico. Il mio sogno รจ vedere l’Aida lรฌ, secondo me รจ qualcosa di fantastico ๐
Donna Vagabonda
Anche io sogno di vedere l’Aida, deve essere uno spettacolo emozionante! L’Arena poi รจ straordinaria!