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Lubiana e Bled – Giorno 1

Come sapete, quando posso “scappo” per un weekend lungo a visitare qualche città a me non famigliare. Questa è la volta di Lubiana, visitata dal 6 al 9 settembre del 2017.

Vi chiederete perché Lubiana? A dire la verità non c’è un motivo preciso: cercavo una città non troppo lontana, ad est (dopo aver toccato l’ovest con la Camargue, il nord con Stoccarda ed Heidelberg) e che fosse interessante sia per i risvolti storici che culturali. Amo molto la Slovenia, l’avevo già visitata due volte ma sempre con viaggi naturalistici e mai alla scoperta delle città. Quindi computer alla mano, guida nello zaino e via! Partenza verso una nuova meta: Lubiana e le sue bellezze mi attendono!

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Amore a Lubiana…

Prima, come di consueto, un po’ di storia.

Lubiana ha origini molto antiche, infatti già dal 2000 a.C. la zona in cui attualmente sorge questa capitale fu colonizzata da uomini che vivevano su palafitte. Il territorio poi fu colonizzato da varie tribù, come i Veneti, gli Iapodi ed i Taurisci. Siamo nel III secolo a.C..

Successivamente arrivarono i Romani che edificarono il castrum di Aemona. Dopo il passaggio degli Sloveni e dei Franchi, la città viene prima conquistata da Ottone II di Boemia e poi fu inglobata nei feudi di Rodolfo I d’Asburgo: Lubiana rimarrà asburgica fino al 1809.

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Il fiume Ljubljanica

Con la Prima Guerra Mondiale, la Slovenia diventa parte del Regno di Jugoslavia e con la Seconda Guerra Mondiale viene occupata ed annessa al Regno d’Italia. Nel 1945 gli eserciti dell’Asse si arrendono alle forze di Tito.

Dopo essere stata a lungo sotto il governo jugoslavo, la Slovenia diventa indipendente nel 1991 e nel 2004 lo Stato entra a far parte dell’Unione Europea.

Arrivata a Lubiana, dopo circa 6 ore di automobile, lascio i miei bagagli presso l’Hotel Asteria, a soli 15 minuti a piedi dal centro. Il sole splende sulla bellissima città mitteleuropea e quindi mi immergo subito nella sua atmosfera davvero magica: Lubiana è la città dei draghi e delle favole. Già, perché anche il simbolo di questo centro multietnico è un drago, che in origine proteggeva gli abitanti dalla cima del castello che sovrasta tutta Lubiana.

Arrivata in centro noto come tutto sia a misura di pedone: le vie sono chiuse al traffico e davvero comode per chi si sposta in bici, in carrozzina o semplicemente a piedi. Lubiana dunque si dimostra anche attenta alle esigenze dei suoi cittadini e all’impatto ambientale, tagliando l’inquinamento fuori da tutto il centro nevralgico.

Il suono delle fisarmoniche dei musicisti di strada mi proietta in un’epoca romantica, quasi settecentesca, con questi alti palazzi bianchi che incorniciano la suggestiva Piazza Civica, con la famosa Fontana del Robba, uno dei simboli della barocca Lubiana.

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Piazza Civica con la Fontana del Robba

Svoltando a destra, si incontra subito il punto nevralgico di questa città antica ma estremamente giovane nel suo aspetto: il Triplo Ponte. In sloveno chiamato Tromostovje, è in realtà un gruppo di tre ponti sul Ljubljanica. Questo “ponte” storico collega il centro storico di Lubiana con la parte moderna. Il ponte centrale è costruito in pietra glinica mentre le altre parti sono in calcestruzzo. Il bianco è davvero sfolgorante e stando sul ponte mi sembra di essere proprio nell’ombelico della città.

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Il Ponte Triplo e la Chiesa francescana dell’Annunciazione

Continuando il tour si arriva alla centralissima Piazza Prešeren, il cuore di Lubiana, dove si trova la famosa Chiesa francescana dell’Annunciazione di colore rosso vivo. La chiesa è piccola ma è estremamente bella dal punto di vista architettonico, con il Barocco che la fa da padrone, ancora una volta.

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Ritornando in piazza Prešeren, che deve il suo nome al poeta romantico sloveno France Prešeren, continuo il mio giretto tra le viuzze del centro, senza una meta precisa, ma solo per scoprire le bellezze di questa capitale.

Arrivo dunque al Ponte dei Draghi, con 4 statue di Dragoni poste alle due entrate in entrambi i sensi. Una foto qui non può mancare.

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Uno dei quattro draghi

Ciò che mi trasmette questa città è pace, tranquillità ma anche voglia di vivere e spensieratezza. Mi perdo letteralmente tra i suoi alti palazzi che mi ricordano Vienna e osservo gli sloveni che si godono un bel pomeriggio di fine estate, così allegri come la loro capitale.

Tra le vie noto negozi e botteghe di ogni genere e colore, alcune davvero bizzarre, e delle scarpe appese sui cavi che collegano le case: è tradizione che gli studenti stranieri prima di andarsene lancino un paio di scarpe su uno dei fili, per ricordare che sono stati qui (tradizione osservata anche in alcune città tedesche).

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Le caratteristiche scarpe appese

Decido ora di ripercorrere il centro in senso opposto, seguendo il lungofiume, sprizzante e multicolore grazie ai numerosi bar e localetti. Qui si può degustare la birra locale o un fresco cocktail osservando i numerosi battelli che trasportano i visitatori in un tour romantico sul placido fiume.

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Il Ponte Triplo e la Chiesa di San Francesco

Anche io mi fermo su una delle numerose panchine e mi godo qualche momento di relax.

Dopo poco, continuo sul lato sinistro del Triplo Ponte, dove le vie diventano grandi e ricche di negozi di grandi marchi. Arrivo fino alla Piazza del Congresso, dove si affacciano numerosi es interessanti monumenti, come l’Università, la Chiesa delle Orsoline della Santissima Trinità, l’Ancora e l’Orchestra Filarmonica Slovena.

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Il pomeriggio è quasi terminato ed io ho proprio bisogno di riposarmi dopo una giornata intensa e meravigliosa. È giunto il momento di tornare in hotel, e di cenare nel ristorante affianco all’albergo, il ristorante Das Ist Valter, un vero faro della cucina slovena.

Il primo giorno è terminato, e non vedo l’ora di continuare ad assaporare lo spirito autentico della Slovenia.

Per leggere gli altri articolo sul Diario di Viaggio, cliccate di seguito

Giorno 2

Giorno 3

Commenti

  • 6 Luglio 2020

    Non siamo mai stati in Slovenia, è un posto del mondo che non ho mai preso in considerazione.
    Però ultimamente ne sento parlare spesso e mi sta venendo voglia di farci un salto.

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  • 7 Settembre 2020

    Ho visitato anch’io Lubiana durante un weekend pasquale nella zona del Lago di Bled e mi è piaciuta molto con il suo insieme di tranquillità ma anche voglia di divertirsi!

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  • 29 Settembre 2020

    Adoro la Slovenia, e Lubiana è una città bellissima. Peccato che le due volte che ci sono stata ho trovato un freddo terribile, malgrado fosse ormai la fine di aprile. Ho giurato a me stessa che la prossima volta ci voglio andare ad agosto!

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  • 23 Ottobre 2020

    Che bella Lubiana, la cosa che mi ha colpito di più di questo tuo diaro è il ponte dei Draghi, molto particolare.

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  • Lisa Trevaligie Travelblog
    6 Novembre 2020

    Mi hanno sempre consigliato una visita a Lubiana, considerata una delle più belle città da vedere in Slovenia. Non ho mai preso in considerazione seriamente una visita però. Leggendo il tuo articolo mi sono convinta ad organizzare almeno un week end a Lubiana, appena Si potrà.

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  • 26 Marzo 2021

    Articolo molto completo ed interessante. Personalmente ho amato molto Lubiana ed ho dei ricordi dolcissimi sulle sponde del Lago di Bled. Non vedo l’ora di leggere altro!

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  • 11 Maggio 2021

    Lubiana è un piccolo gioiellino, mi è piaciuta di più di quello che immaginavo, una vera scoperta.

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