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La Chiesa di Santo Stefano

Dopo la Piazza del Nettuno e della sua Fontana, è ora di parlarvi di un altro grande simbolo del capoluogo emiliano: la Basilica di Santo Stefano.

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Piazza Santo Stefano e le sue Chiese

 

Chiamato anche il “Complesso delle 7 Chiese”, questo insieme di strutture architettoniche dà il nome anche alla Piazza su cui si affaccia e a tutto il quartiere, uno dei più rinomati e conosciuti di Bologna.

 

 

 

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Struttura del Complesso. Opera tratta da Wikipedia, License M.Violante. La struttura è così divisa: 1-3. Chiesa del Crocifisso 2. Cripta 4. Basilica del Sepolcro 5. Basilica dei SS. Vitale e Agricola 6. Cortile di Pilato 7. Chiesa della Trinità o del Martyrium con il Presepio più antico 8. Il Chiostro 9-10-11-12. Chiesa della Benda e Museo

 

Secondo la tradizione, fu San Petronio, patrono di Bologna, l’ideatore della basilica, nata per imitare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Le origini sono comunque assai antiche: la chiesa del Crocifisso risale al VIII secolo, mentre quella del Santo Sepolcro al V secolo.

Dalla Piazza Santo Stefano si possono vedere le tre facciate delle chiese del Crocifisso, del sepolcro e dei Santi Vitale e Agricola. Nonostante i vari rifacimenti e le ricostruzioni, il complesso si può inquadrare sotto lo stile romanico.

Ogni Chiesa ha caratteristiche e storia a sè stanti, scopriamole insieme.

Basilica del protomartiri San Vitale e Sant’Agricola

E’ la più antica di tutto il complesso e fin dalla sua costruzione accoglieva le reliquie dei due santi a cui è stata intitolata. All’inizio del XV secolo fu rinvenuto un sepolcro molto antico, di età paleocristiana, che riportava la scritta “Symon” e si era sparsa la voce, priva di fondamento storico, che fosse di San Pietro. Molti pellegrini, così, invece che recarsi a Roma, si recarono a Bologna per venerare il Santo, tanto che Papa Eugenio IV non prese molto bene questo “cambio di rotta” e fece scoperchiare la chiesa per riempirla di terra e lasciarla abbandonata in quello stato per circa 70 anni. Solo con l’interecessione dell’arcivescovo Giuliano Della Rovere la chiesa viene restaurata. L’evento è ricordato da una scritta sulla porta laterale: “JUL. CARD. S. P. AD VINC. RESTITUIT”.

Chiesa del Crociffiso

L’origine della struttura è longobarda e questa è costituita da una sola navata con volta a capriata e presbitero sopraelevato sulla cripta. La cripta è suddivisa in cinque navate con colonne di diverso materiale. Secondo una leggenda, una delle colonne riproduce esattamente l’altezza di Gesù (circa 1 metro e 70). In fondo alla cripta sono conservate le reliquie dei Santi Vitale e Agricola.

 

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L’interno della Chiesa del Crocifisso

 

Chiesa del Santo Sepolcro

La chiesa, dopo essere stata danneggiata pesantemente dalle invasioni degli ungari, è stata ricostruita dai monaci benedettini all’inizio del XI secolo. La base è ottagonale e la cupola è dodecagonale, all’interno ci sono 12 colonne di marmo e laterizio. La porticina del Sepolcro viene aperta soltanto una volta l’anno, in occasione della Pasqua. Prima era possibile sgusciare all’interno per venerare i resti di San Petronio. Un fatto particolare ci dice che le prostitute di Bologna vi si recavano la mattina di Pasqua per pregare segretamente. Oggi le spoglie del Santo sono custodite all’interno dell’omonima Basilica.

Chiesa della Trinità

In origine questa Chiesa doveva essere costruita con 5 navate e un abside antistante il cortile di Pilato, ma Petronio probabilmente finì i fondi e non riuscì a portare a termine l’edificio. Con l’avvento dei Longobardi diventò un Battistero. Con le invasioni ungariche, l’edificio venne pesantemente danneggiato e ancora una volta furono i benedettini a restaurarlo. L’aspetto che vediamo adesso è frutto di ulteriori restauri avvenuti nell’ottocento: attualmente si presenta con 5 navate e la facciata antistante il cortile, con abside rivolta ad est. Lo stile è neoromanico. Da ricordare è il grande gruppo ligneo dell’Adorazione dei Magi, il più antico presepio conosciuto al mondo con statue a tutto tondo, sistemato permanentemente all’interno dell’ultima cappelletta.

La struttura delle 7 Chiese termina con altre piccole cappellette (3 per l’esattezza).

All’interno del complesso si possono ben distinguere il Cortile di Pilato, chiamato così per ricordare il luogo dove Gesù fu condannato a morte, e il chiostro medioevale, di dimensioni maggiori rispetto al Cortile e divisio in due piani: quello inferiore è impostato su aperture ad arco preromaniche, mentre quello superiore è un grandioso colonnato in stile romanico. Sotto i portici del chiostro sono appese molte lapidi che ricordano i nomi di quasi tutti i bolognesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale e di alcuni caduti durante la Seconda. Dal portico si accede anche al piccolo Museo di Santo Stefano che raccoglie alcuni oggetti di varia natura come reliquiari, abiti talari e un bastone pastorale in avorio, oltre che vari dipinti.

 

 

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La Piazza Santo Stefano  è un’interessante luogo d’incontro che ospita numerosi bar e negozi sotto i suoi porticati: la struttura è triangolare e rappresenta in realtà uno slargo della via Santo Stefano. La Piazza non è riportata sullo stradario cittadino, ma è formarlmente riconosciuta dai bolognesi. Una volta al mese è presente il mercatino dell’usato e delle pulci, con la possibilità di acquistare chicche di vario genere, dai mobili alle locandine originali di molti film proiettati a Bologna in anni passati.

 

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Piazza Santo Stefano e le case mercantili

 

Piazza Santo Stefano e le sue Chiese sono un simbolo di Bologna, uno dei luoghi più famosi e riconosciuti di tutta la città, meta turistica ma anche di svago e di cultura, raggiungibile da Via Rizzoli appena a destra delle 2 Torri. L’area è pedonale durante i weekend ed è spesso affollata dai turisti ma anche dai bolognesi.

 

 

 

 

 

 

 

Commenti

  • 3 Marzo 2023

    E’ tra i miei luoghi preferiti di Bologna e quando posso, ci faccio una visita. Me l’ha fatta conoscere un amico che studiava a Bologna e abitava lì vicino: tra i migliori consigli che mi sono stati dati (anche se tutta Bologna è valida!).

    Rispondi

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