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Osservazione dei cetacei con Whale Watch Liguria

L’estate del 2021 si è dimostrata davvero ricca di emozioni e di meraviglie da scoprire: il viaggio in Spagna, le numerose escursioni in giornata e gite fuori porta, il viaggio a Genova che mi ha portato, insieme al Pirata, alla (ri)scoperta della bellezza del mare e della città. É proprio durante questo viaggio a Genova che io e il Pirata abbiamo partecipato a un’escursione di whale watching, ovvero l’osservazione dei cetacei in mare, con Whale Watch Liguria.

Whale Watching: un’osservazione sostenibile

Il whale watching, ovvero “osservazione dei cetacei”, è un metodo di osservazione e di studio dei cetacei svolto mediante un’imbarcazione, di solito di piccole dimensioni, all’interno di aree protette o di zone di mare aperto dove vivono delfini, balene, orche e altri cetacei. L’osservazione, effettuata tramite binocoli e a occhio nudo, è volta sia allo studio di questi animali, sia come attività di turismo sostenibile: il whale watching infatti nasce come strumento di studio da parte di naturalisti e biologi marini di questi splendidi esseri viventi. Tale attività si è poi evoluta in modo da sensibilizzare anche l’opinione pubblica sulla loro protezione.

I cetacei sono infatti animali difficili da osservare se non con un’imbarcazione o con delle riprese subacquee e il whale watching è uno dei metodi non invasivi per il loro studio (sempre se condotto nel pieno rispetto della fauna marina).

Breve introduzione sui cetacei

I cetacei sono mammiferi marini che vivono in acque salate (a parte alcune eccezioni) e comprendono delfini, balene, balenottere, orca, capodoglio e altre specie. Si dividono in due gradi famiglie: i misticeti e gli odontoceti.

I misticeti possiedono una dentatura particolare composta dai fanoni, lamine presenti all’interno della bocca al posto dei denti, in grado di filtrare l’acqua per trattenere piccoli animali come plancton e krilI: fanno parte di questo sottordine alcuni dei più grandi mammiferi marini come la balenottera comune (Balaenoptera physalus), la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) e la megattera (Megaptera novaeangliae). I misticeti sono una minoranza rispetto al sottordine degli odontoceti, cioè i cetacei muniti di veri e propri denti e con un unico orifizio nasale: sono quasi tutti marini e comprendono il delfino dal naso a bottiglia, o tursiope, (Tursiops truncatus), le stenelle come la stenella striata (Stenella coeruleoalba), l’orca (Orcinus orca), il capodoglio (Physeter macrocephalus), lo zifio (Ziphius cavirostris), il globicefalo (Globicephala melas) e altre specie.

Stenella striata in salto

Pelagos: il Santuario dei mammiferi marini

Su iniziativa d’Italia, Principato di Monaco e Francia è nato il Santuario Pelagos, un’area marina protetta di 87.500 chilometri quadrati che comprende il Mar Ligure, la Corsica e altre zone del Tirreno. Si tratta di un vero e proprio “ecosistema di grandi dimensioni” che presenta un incredibile interesse scientifico, socio-economico, educativo e culturale. Si stima che all’interno del Santuario vivano più di 8500 specie di animali microscopici che rappresentano tra il 4% e il 18% delle specie mondiali e proprio queste si pongono alla base della catena alimentare dell’ecosistema marino di queste zone. L’area di protezione ospita un buon numero di mammiferi marini quali la balenottera comune, il capodoglio, il delfino comune, il tursiope, la stenella striata, il globicefalo, il grampo, lo zifio, la balenottera minore, lo steno, l’orca e la pseudorca (le ultime 4 specie sono considerate rare).

Il santuario Pelagos – dal sito ufficiale di Pelagos

Nonostante l’istituzione di questa zona protetta il numero degli individui dei cetacei presenti è in calo a causa del disturbo creato dai traghetti in transito e dalla presenza di una sovrabbondanza di batteri fecali, dannosi per questi animali (report Greenpeace “Balene a perdere” del 2009). É quindi di vitale importanza sensibilizzare l’opinione pubblica sulla protezione di questa area marina e dei suoi abitanti: è chiaro che ci vuole un’inversione di rotta per quanto riguarda il traffico marittimo dato il continuo e sovrastante disturbo di esso sugli animali marini. Ci si aspetta dunque un intervento deciso da parte dei tre Paesi coinvolti verso la riduzione o lo spostamento delle rotte del trasporto marino.

L’escursione con Whale Watch Liguria

Il Consorzio Liguria Via Mare nasce dall’unione dei due principali operatori di Genova e della Riviera di Ponente: Alimar e Battellieri del Porto di Genova. Oltre a numerose escursioni proposte come “Genova dal mare“, il consorzio si dedica all’attività di whale watching e di ricerca sui cetacei con staff altamente qualificato e con imbarcazioni con diversa capienza: per evitare il disturbo da parte di esse ogni volta che si esce in mare si decide una rotta diversa e si evitano particolari zone sensibili come quelle di riproduzione.

La Lanterna vista dal mare

Questo fa sì che gli animali incontrati siano diversi e si riduce sensibilmente il disturbo delle imbarcazioni sulla fauna. Ho scelto di partecipare alla loro escursione sia per la comodità dell’imbarco, situato proprio di fronte alla biglietteria dell’Acquario di Genova, presso il Porto Antico, sia per la loro attenzione e rispetto verso i cetacei e il loro ambiente, animali davvero spettacolari ma estremamente fragili. La loro collaborazione con gli Istituti di ricerca e con le Università mi ha poi confermato di aver scelto la compagnia giusta per questa speciale esperienza.

Whale Watch Liguria: la mia esperienza

Era da tanto tempo che dicevo al Pirata che dovevamo partecipare a una bella escursione di whale watching: la mia passione per la natura, il mio interesse smodato per i cetacei (il quale mi ha anche portato a scegliere di studiare la bioacustica all’Università), la curiosità mista a timore del Pirata verso il mare e le sue creature di grosse dimensioni mi hanno di fatto portato a prenotare, finalmente, l’escursione.

Volevo portare il Pirata a Genova nuovamente per mostrargli le bellezze di questa città, vista sempre di fretta e di sfuggita nelle precedenti occasioni, e perché non approfittarne con una bella escursione di questo tipo che ci avrebbe anche fatto ammirare la città dal mare? E così fu detto e fatto.

Dopo aver visitato il Galata – Museo del Mare (vi parlo della mostra Magica Liguria in questo articolo) e aver divorato letteralmente una buona focaccia ci siamo apprestati a mostrare il biglietto presso il banco dell’accettazione e ci siamo messi in fila per salire: armata di teleobiettivo e di tanta pazienza mista a emozione ho puntato subito l’ultima fila di posti in poppa dove potevo godere di una buona visuale e potevo soprattutto muovermi più liberamente per scattare.

Insieme al Pirata ci siamo goduti lo spettacolo di Genova vista dal mare: splendida è dir poco per una città a cui sono estremamente affezionata. Non sò esattamente cosa mi piaccia di più di questa metropoli, ma una volta all’anno spero sempre di poterci tornare per rimanere ancora una volta affascinata dalla sua bellezza.

Per una buona metà dell’escursione il mare piatto e calmo non ci ha regalato nessun avvistamento: le onde createsi con il passaggio delle imbarcazioni all’uscita dal porto hanno lasciato spazio a una tranquillità quasi spiazzante. Di certo se fossimo stati esploratori del 17esimo secolo avremmo maledetto quella “tavola blu”, ma per noi era un’altra cosa: trovarci in pieno mare, al largo, sopra il Canyon di Genova che raggiunge e supera i 1000 metri di profondità, è stato davvero magico.

Nonostante l’apparente calma sulla barca si percepiva parecchio vento a causa del nostro spostamento, quindi è bene tenerne conto quando si sceglie dove sedersi durante le escursioni di questo tipo: non trascurate anche l’impiego di una buona crema solare, anche se il sole non vi sembrerà così caldo è meglio non sfidare le temperature che può raggiungere mascherate dal vento stesso.

A un certo punto, verso le 17:30, notiamo una certa agitazione da parte delle osservatrici che con il loro binocolo scrutano anche le più piccole e insignificanti increspature dell’acqua: finalmente dopo tanto sperare e attendere arriva la notizia che volevamo sentire – è stato osservato un gruppo di stenelle striate! Subito ci precipitiamo a cercarle con i nostri occhi e non passa nemmeno un istante che le vediamo proprio accanto alla nostra imbarcazione saltare e fare piroette, felici della nostra presenza. Le stenelle, al contrario di altri cetacei, mostrano interesse e curiosità nei confronti delle imbarcazioni e spesso si avvicinano seguendo le onde create dalle eliche dei motori. É anche per questo motivo che sono tra i mammiferi marini più facilmente osservabili in queste acque.

Stenella striata in tutta la sua bellezza

Il gruppo, di almeno una quindicina d’individui, si diverte a saltare a destra e a sinistra della barca e a seguire la scia di onde create dalla barca stessa: il capitano infatti non fa fermare il mezzo se non per pochi secondi e, a velocità ridotta, cerca di far muovere la nave senza disturbare gli animali che anzi si dimostrano divertiti e curiosi. Questo gruppetto dinamico e burlone si concede per numerosi scatti anche se scattare con un teleobiettivo in uno spazio ristretto e in movimento perenne è tutt’altro che facile, credetemi!

Tutti noi siamo in chiaro visibilio a osservare queste splendide creature, così delicate e leggiadre: i bambini a bordo sono euforici e anche gli adulti non nascondono la loro evidente felicità. Colgo uno sguardo d’intesa anche tra le biologhe osservatrici, felici d’incontrare queste splendide stenelle, ancora una volta.

Dopo aver osservato e tentato di immortalare le stenelle in tutti i modi possibili ci allontaniamo alla ricerca di altri cetacei: dopo circa quindici minuti scorgiamo un altro piccolo branco, composto da tre individui, sempre di stenelle striate, le quali però non sembra essere particolarmente propenso ad avvicinarsi e a giocare come il precedente. Il comandante sa bene che non deve forzare alcun comportamento e quindi decide di allontanare l’imbarcazione da esse, per evitare di disturbarle. Dopo pochi minuti in lontananza avvistiamo anche un uccello marino, una berta minore (Puffinus yelkouan), un uccello protetto e vulnerabile a causa della predazione dei piccoli da parte del ratto nero e dall’ingerimento di ami usati dai palamiti. Non è facile avvistarla e non è nemmeno una specie che si lascia avvicinare facilmente quindi manteniamo le distanze e osserviamo quel puntino grigio e bianco nuotare tra le onde del mare. É la prima volta che ne vedo una in natura e anche se non ho potuto osservarla accuratamente sono felice di averla avvistata.

Dopo circa 45 minuti, quando ormai siamo sulla via del ritorno, soddisfatti e appagati della giornata, ecco la sorpresa: un intero branco di circa 30 individui di stenelle striate si sta avvicinando all’imbarcazione, quasi a volerci salutare. Anche questo gruppo, come il primo, si dimostra incuriosito e socievole e si lascia andare a piroette e a salti spettacolari! Sono tantissime e sono ovunque, a prua, a poppa, sui lati, tanto che bisogna ridurre ulteriormente la velocità: siamo letteralmente circondati da questi delfinidi che vogliono a tutti costi mettersi in risalto grazie alle loro acrobazie. Tutti siamo emozionati e quasi sopraffatti dall’entusiasmo: i bambini non sanno letteralmente dove guardare e gli adulti li seguono. Anche io e il Pirata continuiamo a spostarci da una parte all’altra della barca per poterle osservare meglio, ricolmi di gioia e di emozione.

Rimaniamo in compagnia di questo branco per almeno 30 minuti, ritardando anche il rientro ma per una giusta causa: non è facile incontrare dei gruppi così numerosi e così socievoli quindi non si può sprecare questa occasione così ghiotta! La mia macchina fotografica è letteralmente impazzita e fa fin fatica ad elaborare le fotografie scattate per qualche secondo: non potevo però farmi scappare la possibilità di immortalare questi momenti magici ed unici. Il cuore mi batte forte e forse una lacrima è scesa dai miei occhi: mi commuovo, mi commuovo davvero molto quando vedo la natura così selvaggia, così imponente e quando penso che la nostra specie in realtà è solo una rispetto alle migliaia di altre presenti sul nostro splendido Pianeta.

Sono le 19:30 e la barca rientra nel porto di Genova durante una Golden Hour pazzesca che mi rimarrà impressa per mesi: Genova si mostra in tutta la sua bellezza celata con le luci del tramonto, un tramonto che avviene fin troppo presto se ripenso a quelli spagnoli vissuti nemmeno un mese prima.

Genova e Golden Hour

L’escursione di whale watching è stata proficua e divertente, emozionante e commovente. Dopo anni ho potuto rivedere questi splendidi animali saltare, giocare, tuffarsi, divertirsi e subito i ricordi riafforano: Madagascar 2016 quando a mostrarsi ai miei occhi increduli furono le megattere.

Whale watching in tutta sicurezza: le escursioni di whale watching sono esperienze uniche in cui si possono osservare animali difficilmente osservabili in altri modi e sono adatte ad adulti e piccini. Ci sono però delle precauzioni e delle buone pratiche da rispettare:

Whale watch Liguria si è dimostrata attenta alle esigenze dei propri clienti:

Per ulteriori informazioni sulle escursioni di Whale watching e su altre attività organizzate da Consorzio Liguria via Mare visitate il sito ufficiale.

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