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L’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro

Il 2020 è stato l’anno del turismo di prossimità e dei viaggi brevi: pochissimi viaggiatori abituali sono riusciti a compiere lunghe percorrenze, ancora meno al di fuori dell’Italia. Questo in fondo non è dispiaciuto, almeno non a me.

Grazie alla situazione di emergenza sanitaria ho potuto scoprire luoghi vicini (e meno vicini) che forse non avrei mai considerato a breve o, addirittura, mai conosciuto. É capitato con la Lomellina (e i suoi castelli, come quello di Valeggio e quello d’Agogna) ed è capitato con la Provincia di Varese ad esempio (come per Parco Toeplitz). É proprio in questa provincia che vi porto, alla scoperta di uno dei suoi luoghi più iconici: l’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro a Leggiuno, sul Lago Maggiore.

Durante una non caldissima giornata di giugno io e Gabriele ci siamo diretti a questo Eremo situato a picco sul Lago Maggiore, intrigati dalle numerose fotografie che avevamo trovato in rete. Situato a circa 1 ora e mezza da Pavia, lo abbiamo raggiunto con la nostra automibile “La Puffa”.

Storia dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro

L’origine della sua costruzione risale al XII secolo quando un mercante e usuraio, Alberto Besozzi, scampando ad un terribile naufragio mentre attraversava il lago, fece voto a Santa Caterina d’Alessandria di ritirarsi per il resto della sua vita in preghiera e in solitudine in una grotta situata proprio sul Lago Maggiore. Lì avrebbe costruito una cappella dedicata alla Santa, ancora oggi presente sul fondo della chiesa. In seguito a questo gesto fu proclamato beato e fu tumulato proprio all’interno della Chiesa che oggi qui sorge.

Il complesso monastico sorse intorno al XIV secolo con la costruzione di altre due chiese dedicate a San Nicolao e a Santa Maria Nova: questo fu retto inizialmente per un breve periodo dai Domenicani ai quali succedettero, dal 1314 al 1645, i frati dell’Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus. A partire dal 1670 vi si sarebbero insediati i Carmelitani che abvrebbero mantenuto il monastero per un secolo, fino alla soppressione avvenuta nel 1770.

L’Eremo di Santa Caterina

Dal 1914 è considerato monumento nazionale e passò di proprietà dal Beneficio parrocchiale di Leggiuno all’Ammistrazione provinciale di Varese nel 1970. Da quel periodo il complesso fu restaurato in modo massiccio fino agli inizi degli anni ’80, quando potè finalmente riaprire. Attualmente è retto da alcuni Oblati benedettini.

L’Eremo di Santa Caterina del Sasso, seppur mai direttamente nominato, compare nelle riprese del film di Dino Risi La stanza del vescovo; fu inoltre utilizzato dallo sceneggiato televisivo di Salvatore Nocita I promessi sposi come convento di Fra Cristoforo, pur non avendo in realtà alcun legame reale con il romanzo manzoniano.

Il complesso monastico

Entrando nell’eremo si incontrano dapprima il Convento meridionale, risalente al XIV-XVII secolo, che ospita interessanti affreschi nella sala del camino, poi il Conventino del XIII secolo decorato da una lunga affrescatura seicentesca con una Danza Macabra. Infine sorge la Chiesa che ingloba completamente l’originaria cappella di Santa Caterina. La Chiesa è dominata da una Torre Campanaria dedicata a San Nicolao, decisamente uno dei simboli di questi luoghi, risalente al XIV secolo e alta 12 metri.

Per giungere alla Chiesa si passa sotto un sottoportico in cui è presente un ciclo di affreschi del Cinquecento raffiguranti Santa Lucia, Santa Maddalena e Santa Caterina oltre ad altri Santi.

La facciata della chiesa possiede oggi un bel porticato rinascimentale con quattro archi a tutto sesto, in cui sono conservati i resti di un ciclo di affreschi attribuito ad uno dei figli di Bernardino Luini. L’edificio ha una struttura davvero unica, derivata dalla fusione di tre cappelle originariamente separate e di epoca differente. Numerosi sono i cicli pittorici presenti all’esterno e all’interno che coprono un periodo che va dal XIV al XIX secolo.

Degna di nota è la presenza di un Cristo benedicente in mandorla affiancanto dai quattro simboli degli Evangelisti dominante l’altare della Chiesa, mentre le due vele ai lati sono occupate dai Dottori della Chiesa in trono. Sulle pareti della setssa cappella gli ultimi restauri danno portato alla luce i resti di un ulteriore ciclo pittorico databile al trecento dove spicca un frammento di una Crocifissione. Nei tre sottarchi sono invece dipinti il Re Davide con la cetra e il cartiglio, sul lato a monte, un angelo che sveglia il profeta Elia, sul lato interno, e Melchisedech sul trono, sul lato verso il lago.

Il presbitero è in puro stile barocco e risale agli anni 1660-1662 con affreschi che raffigurano il “Matrimonio mistico” di Santa Caterina.

Di interesse rilevante è anche il sacello che costituisce il nucleo più antico del complesso (1195): al di sopra della finestra si trovano alcune immagini della traslazione del corpo della Santa al Monte Sinai. All’interno della volta si trovano le reliquie del beato Alberto Besozzi che qui riposa dal 1535.

Come arrivare all’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro

L’eremo è raggiungibile in tre modi: via lago, a piedi e tramite l’ascensore.

Via lago è raggiungibile tramite servizio battello della società Navigazione Laghi con collegamento diretto da Stresa o da Laveno.

A piedi è raggiungibile tramite una scalinata che lo mette in comunicazione da un lato con la corte del Quicchio, piccolo agglomerato di case dotato di posteggio per le auto e di un punto di ristoro.

Dal 2010 è attivo un ascensore, realizzato nella roccia, sempre raggiungibile dall’Ufficio del turismo del Quicchio.

Limitatamente ai sabati e alle domeniche del periodo estivo, è inoltre attivo un collegamento diretto con Laveno, gestito con autobus.

La mia esperienza all’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro

Attirata dalle fotografie viste nel feed di Instagram, ho deciso di dirigermi verso questo luogo cogliendo l’occasione di visitarlo durante la settimana e quindi senza eventuale calca… Ed è stato così! Infatti quando io e Gabriele siamo giunti a Santa Caterina non abbiamo trovato altri visitatori oltre a noi: un’occasione ghiotta per scattare le fotografie!

La posizione a picco sul lago dona a questo Eremo un fascino unico: sembra infatti che sorga direttamente dal costone roccioso e che si stagli sul lago come luogo a protezione di tutti i marinai e di tutti coloro che navigano il Maggiore, proprio come Alberto Besozzi, il suo fondatore. Inoltre, la sua struttura permette di avere una finestra deliziosa sul lago, come poche altre (mi è venuta in mente Villa del Balbianello, sul Lago di Como).

Il complesso è indubbiamente ricco di storia e le costruzioni risalenti a diversi periodi storici mettono in evidenza correnti artistiche diverse che naturalmente riescono ad intrecciarsi creando molta suggestività.

Meraviglia ed emozione

Io e Gabri abbiamo raggiunto l’Eremo con l’automobile e questa l’abbiamo parcheggiata presso il parcheggio gratuito dell’Eremo. Dopo qualche minuto di passeggiata seguendo la strada e le indicazioni giungiamo all’Ufficio delle informazioni turistiche dove acquistiamo il biglietto per l’ascensore (l’ingresso all’Eremo era gratuito alla sua riapertura): purtroppo il sentiero ci era precluso a causa dell’impossibilità di mantenere le distanze con altri visitatori e quindi abbiamo utilizzato questo pratico mezzo che in pochi istanti ci ha portati all’Eremo.

Pace e senso di spiritualità ci hanno totalmente permeati e ci siamo sentiti davvero rinfrancati: aldilà della fede di ognuno di noi, il silenzio, l’arte così meravigliosa e la storia di questo luogo ci hanno permesso di raggiungere una notevole serenità.

Consiglio vivamente a tutti di visitare questo luogo di indubbia valenza storica e artistica e di farvi trasportare dalla sua misticità come abbiamo fatto noi.

Da Varese a Santa Caterina: la Provincia di Varese è ricchissima di luoghi storici davvero suggestivi. Se partite da Varese non perdetevi i meravigliosi Parco Toeplitz e Villa Panza. Passate poi dal Sacro Monte e continuate verso Rocca d’Angera. Se costeggiate il lago non perdetevi le piccole cittadine come Gavirate, non ve ne pentirete!

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