La Certosa di Pavia
Pavia ha proprio tante bellezze architettoniche e la sua provincia nasconde tesori tutti da scoprire. E’ il caso del monumento, forse, più conosciuto del suo territorio: la Certosa di Pavia.

La facciata della Chiesa
La Certosa di Pavia è un complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario, situato nel comune ominimo, a circa otto chilometri da Pavia.
Il complesso è stato edificato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, ed assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale.
Dal 1866 il complesso è stato dichiarato monumento nazionale e, ad oggi, è proprietà del demanio dello Stato italiano, anche se qui vi risiedono ancora alcuni monaci cistercensi, che si occupano della manutenzione e della gestione.
L’accesso avviene attraverso un grande portone che conduce direttamente nel giardino davanti alla Chiesa, composto di piccole aiuole e siepi disposte in modo geometrico. Arrivati alla Chiesa, si rimane davvero senza fiato per il numero incredibile di bassorilievi inseriti sulla facciata, che raffigurano scene mistiche o importanti personaggi del passato.

Uno dei bassorilievi

Un gattino ci spia..
L’interno ha una pianta a croce latina, divisa in tre navate con abside e transetto, coperta da volte a crociera su archi a sesto acuto. La pianta è la stessa di un’altra chiesa molto importante di Pavia, quella di Santa Maria del Carmine, precedente opera di uno degli architetti che qui lavorarono: Bernardo da Venezia.
Nonostante gli orari di apertura, non sempre è visitabile per intero la Chiesa, quindi ci si accontenta spesso di vedere soltanto la prima navata. Un peccato per questo luogo così interessante.

La prima navata
Oltre alla Chiesa, vi sono i musei della Certosa, che ospitano una gipsoteca ed una pinacoteca: la prima ospita i calchi dei bassorilievi della facciata, mentre la seconda, al piano superiore, ospita ritratti dei Signori di Pavia e quadri raffiguranti scene bibliche.
Il monastero si apre su due chiostri, il chiostro piccolo ed il chiostro grande, visitabile soltanto con la visita guidata: ancora oggi, presso il grande, sono ospitate le cellette dei monaci di clausura, che vivono in spazi ristretti, dediti alla preghiera e al lavoro. I monaci presenti ancora oggi, mantengono uno stile di vita semplice e basilare, e si dedicano, come un tempo, alla coltivazione di erbe officinali e medicinali: da qui vengono create le famose “tisane dei monaci” acquistabili nel piccolo shop difronte al museo.
La Certosa è uno dei simboli del territorio di Pavia, un gioiello da visitare e da rispettare, una meraviglia architettonica e storica da conoscere ed appezzare.
L’ingresso alla Certosa è gratuito, così come è quello del museo.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale.
Pingback: Scoprendo Pavia: la Chiesa di Santa Maria del Carmine | Donna vagabonda
Travel Book
Molto interessante!
Prova a leggere il mio articolo in proposito, ho studiato questo argomento e potrebbe piacerti approfondire la storia della Certosa di Pavia!
donnavagabonda
Certamente! Grazie mille 😉
Pingback: GAL Risorsa Lomellina e Orizzonti Rurali: il rilancio della Lomellina | Donna Vagabonda