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Villa Menafoglio Litta Panza

L’estate del 2020 è stata una estate “di prossimità”: la pandemia di COVID-19 ha costretto tutti i viaggiatori ad un ripensamento dello stile di viaggio e della scelta delle mete. Per me questa estate è anche stata quella alla scoperta di una Provincia di cui mi sono davvero innamorata: la Provincia di Varese.

Grazie alla sua vicinanza con Pavia, ho potuto scoprire con piacere un territorio che non immaginavo avesse così tanto da offrire: sia la città di Varese che i suoi dintorni offrono attrazioni e luoghi adatti a tutte le età e a qualsivoglia interesse. É così che ho scoperto Villa e Parco Toeplitz e l’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro e con questo articolo vi porto a scoprire un altro luogo storico unico: Villa Menafoglio Litta Panza, o semplicemente, Villa Panza.

In occasione della mia visita a Varese durante i primi di giugno del 2020 ho colto l’occasione per visitare Villa e Parco Toeplitz e Villa Panza, sfruttando la riapertura di quest’ultima da parte del FAI dopo il periodo di lockdown.

Storia di Villa Menafoglio Litta Panza

Villa Panza è una villa storica del 1700 situata sul colle di Biumo Superiore, a Varese città. Voluta dal marchese Paolo Antonio Menafoglio, ricco banchiere di Milano, Villa Menafoglio Litta Panza possiede una forma ad U e si apre su uno splendido giardino all’italiana. L’abitazione era stata concepita come una “villa di delizia”, un luogo cioè adatto ad ospitare feste ed eventi mondani e quindi non è pensata come l’abitazione principale.

Nel 1823 i Menafoglio, a causa di gravi problemi economici, decisero di vendere la villa al politico e storico milanese Pompeo Litta Visconti Arese il quale decise di ampliarla dando l’incarico all’architetto Luigi Canonica: è il 1829. I lavori proseguirono fino al 1831 e si ricavarono le nuove scuderie e le rimesse per le carrozze, determinando l’allargamento della piazza di fronte all’ingresso principale del fabbricato, l’odierna Piazza Litta. Sempre Canonica ricavò il “salone impero” e ancora a lui si devono alcuni elementi della sala e gli elementi di raccordo architettonico: la “villa di delizia” si è trasformata in una villa signorile.

La Villa vista dal giardino all'italiana

La Villa vista dal giardino all’italiana

Facendo un salto temporale giungiamo agli ’50 del Novecento: nel 1956 il nuovo proprietario della villa, il conte Giuseppe Panza di Biumo, decise di raccogliere nella villa un’ampia collezione di arte contemporanea essendone lui un grande appassionato. Decise inoltre di invitare alcuni celebri artisti suoi contemporanei a trasformare alcune stanze in altrettante opere d’arte ambientale: ancora oggi si possono ammirare le stanze trasformate in opera d’arte da Dan Flavin, James Turrel e Robert Irwin. La villa venne dunque trasformata in un vero e proprio museo che accoglie tuttora tele monocromatiche e sculture minimaliste di molti artisti tra cui Allan Graham, Lawrence Carroll, Ettore Spalletti, Alfonso Fratteggiani Bianchi e altri ancora.

Dal 1996 la villa entrò a far parte del patrimonio del Fondo Ambiente Italiano (FAI) a seguito della donazione dei proprietari Giuseppe e Rosa Giovanna Panza di Biumo. Il FAI provvide ad effettuare i necessari restauri ed adeguamenti strutturali e, nel 2001, la villa fu aperta al pubblico.

Villa Menafoglio Litta Panza oggi

Villa Menafoglio Litta Panza oggi è un bene del FAI aperto al pubblico e ospita più di 100 opere d’arte magnificamente miscelate e accostate con gli arredamenti storici e lo stile settecentesco della struttura. La collezione Panza si arricchisce costantemente grazie alle opere di Land Art presenti nel parco e alle mostre temporanee che vengono allestite.
La meravigliosa villa è anche dotata di uno splendido parco, oltre al giardino all’italiana, di 33.000 metri quadrati e che ospita opere di Land Art e il Ristorante “Luce”. Il parco permette anche al visitatore di godersi una splendida giornata all’ombra degli alberi secolari o passeggiando e fermandosi ad ammirare il laghetto. Oltre al parco si possono anche notare la serra e il tempietto in cima ad una collinetta costruita appositamente.

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La mia visita a Villa Menafoglio Litta Panza

Ho visitato questa splendida villa durante la mia gita fuori porta in quel di Varese, a giugno 2020: l’intento originale era di visitare il Sacro Monte ma a causa dell’impossibilità di raggiungerlo (sembrava che tutta Italia avesse parcheggiato alle sue pendici) io e Gabriele abbiamo adottato un bel piano B che prevedeva la visita a Parco Topelitz e appunto alla Villa Panza.

Lasciata l’auto all’interno del parcheggio privato della villa (che in quella occasione era accezionalmente gratuito), Gabri ed io abbiamo iniziato la visita agli interni: non era una visita guidata ma libera e questo ci ha permesso di osservare con curiosità le opere d’arte esposte. Ammetto di non essere un’appassionata di arte contemporanea e ammetto anche di non aver compreso a pieno tutte le installazioni artistiche presenti ma comunque non mi è dispiaciuto addentrarmi in un mondo a me praticamente sconosciuto. Forse una guida ci avrebbe aiutato a comprendere meglio le opere ma va bene così, sono comunque molto soddisfatta.

Ciò che ho apprezzato di più comunque è l’accostamento azzeccato tra lo stile architettonico della villa (tipico del periodo neoclassico e dell’ottocento) e la presenza delle opere contemporanee che hanno reso un luogo già di per sé meraviglioso in un luogo unico.

Dopo aver visitato gli interni ci siamo dedicati alla visita al giardino e al parco: che dire, spettacolari! Il giardino all’italiano era davvero ben curato e il parco oltremodo accogliente: ho visto molte famiglie stendere dei teli per fare un pic-nic liberamente e questo mi è piaciuto molto perchè permette di valorizzare un’immenso spazio verde che forse non sarebbe così ben sfruttato dal visitatore. La presenza di opere d’arte anche all’esterno ha dato continuità alla visita mostrando quindi un museo a 360 gradi, sia interno che esterno.

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Mi ha colpito molto anche lo spazio dei rustici adibito sempre a luogo di cultura: in questa occasione io e Gab abbiamo potuto osservare delle fotografie di Wim Wenders scattate durante l’11 settembre 2001. L’enorme formato a pannello ci ha permesso di vivere un’esperienza immersiva all’interni delle opere, riportando alla mente quei terribili momenti indelebili nella storia dell’umanità.

Devo dire che la visita a Villa Panza mi è piaciuta parecchio e grazie ancora una volta al FAI ho scoperto un luogo di cui non conoscevo l’esistenza: grazie a queste giornate di apertura il FAI permette a grandi e piccini di vivere esperienze di visita non scontate e mai banali.

Consiglio a tutti di visitare Villa Menafoglio Litta Panza, magari in una bella giornata primaverile o estiva per godere a pieno anche del parco e per non perdere l’opportunità di vedere le opere d’arte installate all’esterno!

Orgogliosa di aver visitato Villa Panza

Informazioni utili per la visita

Villa Menafoglio Litta Panza si trova in Piazza Litta 1 – Varese.

La villa è aperta da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 e dispone di un parcheggio interno per auto a pagamento.

Il presso d’ingresso è il seguente:

– Biglietto intero: € 12

– Biglietto solo parco: € 5

– Biglietto ridotto (6 – 18 anni): € 5

– Biglietto famiglia (2 adulti + 2 bambini): € 30

– Biglietto gratuito: Iscritti FAI

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Commenti

  • Lisa Trevaligie Travelblog
    13 Novembre 2020

    A me questo turismo di prossimità inizia davvero a piacermi. Ho esplorato posti della mia regione che non avevo mai sentito nominare prima, e li ho trovati di una bellezza disarmante. Quindi capisco il tuo stato d’animo, e questi palazzi storici poi sono la ciliegina sulla torta di queste gite fuori porta.

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  • 14 Novembre 2020

    Ci siamo adeguati anche noi al turismo di prossimità e devo dire che stiamo scoprendo dei luoghi bellissimi. Quesat villa è bellissima, ne abbiamo visitata anche noi una qualche settimana fa in Valpolicella, stiamo inoltre scoprendo i beni Fai, per fortuna esistono questi enti che valorizzano i nostri beni.

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  • 16 Novembre 2020

    Come ti ho già scritto altrove, sono stata qualche volta a Varese a trovare un ramo della famiglia di mia cognata, ma mi dispiace non aver mai visitato nulla. Vedendo un po’ l’ambiente un po’ grigio della periferia, mai avrei immaginato l’esistenza di ville così belle!

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  • 17 Novembre 2020

    Questa è una di quelle ville in cui mi trasferirei molto volentieri! Ha uno stile molto elegante e molto sobrio, e quei giardini fanno pensare a sonnellini pomeridiani all’ombra e a passeggiate serali. Poi il fatto che sia presente anche un ristorante la rende proprio il posto che fa per me!

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  • 17 Novembre 2020

    L’ho vista anche io questa villa, è davvero molto bella! I giardini mi avevano colpito pechè davvero non c’era un rametto fuori posto.

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  • antomaio65
    17 Novembre 2020

    Sto scoprendo anche io i cosiddetti villini di delizia che la nobiltà milanese amava farsi costruire vicino ai laghi. Sono luoghi stupendi con giardini meravigliosi come quello di Villa Panza e spesso interni ben curati che diventano la perfetta ambientazione di collezioni incredibili e di opere d’arte sconosciute. E grazie al Fai che le protegge e a te che ce le racconti!

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  • 17 Novembre 2020

    Mi piacciono molto le ville storiche. Visitandole si scoprono sempre un sacco di notizie interessanti sul passato del posto. Ottimo piano B. Quest’estate ho notato anch’io molte persone che non l’avevano mai fatto prima dedicarsi alle attività all’aria aperta.

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  • 17 Novembre 2020

    La conferma che prossimità non è sinonimo di ripiego 😉 Ancora una volta ci hai fatto conoscere un sito d’arte ricco di storia che ha tanto da raccontare ai visitatori.

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  • 17 Novembre 2020

    Una storia bellissima quella di Villa panza. Da normale dimora accessibile solo ai ricchi a bene fai accessibile a tutti!
    Ironia della fortunata sorte!

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  • 17 Novembre 2020

    Hai ragione questo è l’anno del turismo di prossimità e dopo tutto è stata una bella occasione per scoprire i luoghi a noi circostanti. Non conoscevo questa villa e conosco poco anche la provincia di Varese, ne terrò conto!

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  • 18 Novembre 2020

    Anche se quest’anno non mi sono mossa spesso, ho approfittato per stilare una lista sulle cose da vedere nella mia regione. Luoghi che non avevo mai sentito nominare prima, ma che hanno del potenziale. Anche il turismo di prossimità andrebbe approfondito e questa villa è una prova che le cose belle ci sono anche a pochi kilometri di distanza da noi.

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  • 20 Novembre 2020

    Grazie al turismo di prossimità ho rivalutato questa zona e ho scoperto che Varese ha tanto da offrire. Non a caso è chiamata città-giardino. Purtroppo Villa Panza non sono riuscita a vederla, spero di poterci andare presto.

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  • 21 Novembre 2020

    Adoro le ville con delle collezioni d’arte private, questi nobili ne sapevano una più del diavolo! Comunque non conosco per niente la provincia di Varese, ma inserirò questa tappa nel mio itinerario quando potrò programmare un viaggio in quella zona

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  • 21 Novembre 2020

    Grazie al FAI si scoprono e si riescono a visitare dei veri gioielli. Io ne approfitto sempre e ogni volta non me ne pento.

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  • 21 Novembre 2020

    Abito a Milano e se dovessi stilare un elenco di bellezze da vedere nei dintorni, non mi basterebbero sei mesi di weekend super organizzati. Questa villa non la conoscevo e sono rimastra sorpresa da quante meraviglie nasconde leggendo il tuo post. Il Fai fa un lavoro meraviglioso: dobbiamo sostenerlo.

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  • 25 Novembre 2020

    Mi vergogno a dirlo ma, nonostante sia Varesotta, non ci sono mai stata a Villa Panza. E’ nella mia lista e appena potrò spostarmi con tranquillità per la Lombardia (maledetto lockdown) è uno dei primi posti dove vorrei andare 🙂

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  • 27 Novembre 2020

    Per una appassionata come me di residenze antiche, questo è un luogo davvero affascinante. Anche se, devo essere sincera, non sempre trovo riuscito l’accostamento tra arte moderna e antica. Non è infatti facile trovare il giusto equilibrio, ma a quanto pare sembra che qui ci siano riusciti. 👍

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  • 24 Maggio 2021
    Rispondi

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