Il Castello Isimbardi di Castello d’Agogna
Oltre a girovagare per l’Oltrepรฒ la vostra Donna Vagabonda ama scoprire ogni angolo della Provincia di Pavia: spesso alcuni luoghi che passano un po’ in sordina nascondono in realtร tesori e bellezze autentici e tipici del nostro grande e variegato territorio. E’ cosรฌ che quasi per caso sono venuta a conoscenza dell’esistenza di un castello (e sapete quanto io ami i castelli, ormai mi conoscete bene), di una delle moltissime rocche disseminate nella Lomellina, terra di acqua e di risaie, zona della Provincia situata ad ovest del capoluogo. Si tratta della Rocca Isimbardi, situata a Castello d’Agogna. Dopo alcuni mesi di chiusura il Castello riapriva le porte ai visitatori offrendo un pic-nic, una visita al suo parco e agli interni. Potevo farmi scappare questa ghiotta occasione? Ovviamente no e cosรฌ, in compagnia di Gabriele, una domenica siamo partiti alla volta di questo piccolo paese lomellino, alla scoperta di Castello Isimbardi.
Come sempre vi anticipo un po’ di storia per inquadrare meglio il paese e il Castello: la loro storia รจ davvero intrecciata quindi parlerรฒ in alternanza di entrambi.
Castello d’Agogna รจ un piccolo paese lomellino di circa 1100 abitanti, situato ad ovest di Pavia, non lontano da Mortara. Il suo nome deriva dalla presenza del torrente Agogna che attraversa il paese dopo un percorso lungo 140 chilometri partito dal Monte Mergazzolo. Le sue origini risalgono probabilmente all’epoca romana quando era denominato “castro aconiano“. Dopo i Romani giunsero i Longobardi che a Pavia stabilirono la loro capitale e fecero della Lomellina uno dei territori piรน importanti del loro regno: ancora oggi la loro impronta รจ ben visibile nei vari paesi e castelli di questa zona. Quando i Longobardi si convertirono al Cristianesimo molti dei loro castelli passarono sotto il dominio della Chiesa e questa sorte toccรฒ anche al Castello di Agogna, oggi Rocca Isimbardi. Dopo il X secolo Castello d’Agogna entrรฒ nel patrimonio dei beni della famiglia Perolfo, feudatari di Mortara. Nel 1164 Federico II Barbarossa acquisรฌ il castello e i territori circostanti ma il suo possesso durรฒ poco: nel 1213 i Della Torre penetrarono a Mortara, la distrussero e acquisirono molti castelli, tra cui quello di Castello d’Agogna. Anche loro furono scalzati e questa volta dalla potentissima Signoria dei Visconti che stabilรฌ il dominio su questo terre e ingaggiรฒ un’aspra contesa con la Chiesa. Presso Mortara si era intanto costruito il convento di Santa Croce in cui risiedevano i monaci Mortariensi: furono loro a progettare l’impianto dei corsi d’acqua rurali che ancora ora sono riconoscibili come il Cavo dei Frati, il Cavo Panizzina e la Roggia Zermagnona. Dopo vari passaggi di proprietร la contea fu acquisita da Ludovico il Moro che divenne anche Duca di Mortara. Alla sua morte la Lomellina e altri feudi caddero nelle mani dei francesi e divennero parte del regno di Luigi XII.
Facendo un salto temporale e giungendo alla fine del 1500 sappiamo che il Castello passรฒ ancora di mano e all’inizio del Settecento del castello rimaneva poco dato che una parte era stata venduta e l’altra era caduta in rovina.
Durante la guerra di secessione di Spagna fu stipulato un trattato in base al quale la Lomellina veniva ceduta alla Casa Savoia, siamo nel 1713. Castello d’Agogna e la sua rocca furono di nuovo al centro di liti e battaglie tra le famiglie lomelline come gli Olevano, i Porro, i Miglio, i Basso e il Marchese Ferrario, tutti in lotta per aggiudicarsi il dominio sulle acque dell’Agogna. Questa si concluse con i Conti Porro, Miglio e il commendator Basso che decisero di vendere il castello e la proprietร alla famiglia Isimbardi, anch’essa originaria della Lomellina.
Dopo il 1870 gli Isimbardi cedettero il castello alla famiglia Gregotti.
Procedendo verso il ‘900 si giunge alla Seconda Guerra Mondiale: il castello fu occupato dai tedeschi che qui stabilirono un posto di comando e gli abitanti del castello cosรฌ come del paese non ebbero vita facile. I nazisti oridinarono la costruzione di trincee e il coprifuoco dopo le 21, pena la fucilazione. Il 30 aprile 1945, grazie allโazione concertata dei partigiani di Mortara, Robbio, Ceretto e Olevano, il Comando tedesco viene sconfitto e il castello liberato.
Oggi il Castello รจ di proprietร della fondazione Vera Coghi, che prende il nome dall’ultima erede dei Gregotti. Una parte รจ stata adibita ad abitazione privata di piรน famiglie (era stata parcellizzata a suo tempo) mentre della fondazione rimangono il parco e la restante parte con le stanze storiche oggi ristrutturate e riammodernate. La struttura e il Paese fanno parte dell’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino. Assolutamente degno di pregio รจ l’archivio del castello che raccoglie circa 40.000 documenti e carte redatte e ricevute dai feudatari e nobili residenti nel castello di Castello dโAgogna tra cui spiccano delle interessanti mappe e cartografie della zona e di Castello d’Agogna che abbiamo avuto modo di poter visionare in quanto esposte all’interno delle sale.
Il minuzioso lavoro di Luigi Pagetti ha permesso il riordino dell’archivio che รจ stato anche digitalizzato. Io e Gabriele abbiamo avuto il piacere di incontrarlo ed รจ proprio lui che ci ha accompagnato nella nostra visita guidata alla scoperta della storia del castello. Grazie a lui e alla sua piacevole guida abbiamo appreso come la famiglia Sforza avviรฒ in Lomellina per la prima volta nel 1600 la coltivazione del riso e come la coltivazione dello stesso fu proibita nel 1700 perchรจ portatrice di malaria e ancora come gli Isimbardi rimasero senza eredi e dei passaggi di proprietร di questo meraviglioso castello. La visita, durata circa un’ora, ci ha proprio permesso di entrare in contatto con la storia della Lomellina e delle sue trasformazioni da terra boschiva e paludosa a fertile territorio adatto alla coltivazione del riso e non solo. Giร ero innamorata della Lomellina, con questa visita lo sono ancora di piรน, non posso negarlo!
La visita si conclude con le fotografie scattate ad una macchina agricola davvero straordinaria: una micropila in legno del 1930 che riproduce il processo di lavorazione del riso (sbramatura del risone, separazione della lolla, sbiancatura del riso sbramato). La nostra visita non si poteva concludere meglio di cosรฌ!
Davvero galvanizzata e felice per tutto ciรฒ che ho visto e fotografato mi appresto a fotografare le ultime parti del parco ed รจ qui che incontro la gentile Laura Mazzini, organizzatrice dell’evento di riapertura e di altri eventi del Castello: con lei mi confronto sulla situazione della Rocca, del turismo pavese e di quello lomellino mentre mi accompagna a vedere le scuderie riammodernate e trasformate in una sala per eventi. Rimango davvero colpita anche da questa struttura, molto ampia ed elegante, ideale anche per cerimonie e matrimoni. Chissร , magari potrei tenerla in considerazione quando Gabriele mi farร al fatidica proposta! In ogni caso potrei organizzare in queste sale una bella mostra fotografica, magari proprio sulla Lomellina! Le idee sono tante e tutte molto interessanti, con Laura ci siamo davvero trovate.
Consiglio vivamente di venire a visitare Castello d’Agogna e la sua Rocca Isimbardi, magari in occasione di un bel pic-nic o con la presenza dei rievocatori medioevali, del resto la location si presta molto e cosรฌ potrete passare una divertente giornata in compagnia anche dei vostri bambini!
Ringrazio vivamente il Signor Luigi Pagetti per l’interessante visita guidata e la Signora Laura Mazzini per avermi permesso di realizzare questo bell’articolo e per la sua fantastica compagnia!
Per saperne di piรน sul castello vi lascio il link al sito ufficiale.
Cosa vedere e fotografare: Castello d’Agogna e Rocca Isimbardi si inseriscono all’interno del circuito dell’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino di cui fanno parte numerose altre cittร e luoghi storici. A poca distanza da qui troverete la cittadina di Mortara, con le sue belle chiese e l’Abbazia di Sant’Albino, e ancora quella di Sartirana con il suo meraviglioso castello. Se avete a disposizione una giornata potrete anche far tappa verso Breme per visitare l’Abbazia o ancora verso Vigevano per godervi un bel pomeriggio in Piazza Ducale.
francesca
Grazie mille dell’escursus storico: รจ sempre utile contestualizzare un luogo, si comprende e si ama di piรน!
Donna Vagabonda
Per me รจ fondamentale, ogni mio articolo contiene la parte storica ๐
Ilenia
Ma che bello! Adoro visitare i castelli, hanno sempre quel fascino romantico. Penso che lโopportunitร di un pic-nic in giardino o di una rievocazione storica regali quel qualcosa in piรน che rende una visita unica
Donna Vagabonda
E pensa che anche domani verrร riproposto, un’occasione in piรน per vedere questo Castello ๐
Federica Assirelli
Molto bello questo castello in una zona che non conosco per niente. Devo dire che i privati che ce l’hanno come abitazione sono davvero fortunati!
Donna Vagabonda
Molti castelli pavesi sono stati venduti o parcellizzati, beati i proprietari davvero!
Valentina
Io amo andar per castelli e scoprire le loro affascinanti storie! Mi hai dato una nuova ispirazione di viaggio, in una zona ancora a me sconosciuta!
Donna Vagabonda
La Lomellina allora รจ la tua terra! ร chiamata la “Loira pavese” perchรฉ รจ ricchissima di rocche e castelli, ti piacerร tantissimo scoprirla!
Valeria Mente in Viaggio
Cosรฌ vicino a casa mia eppure non ne sapevo nulla! Ho anche sempre un po’ snobbato Castello D’Agogna!!!
Donna Vagabonda
Ogni sabato adesso organizzano un bel pic nic per rilanciare il Castello e la sua immagine! Cerca su Facebook Castello d’Agogna e se prenoti dรฌ loro che ti mando io ๐
Lisa Trevaligie Travelblog
Storie di castelli… quanto le adoro. Non conoscevo questi luoghi sinceramente, ma credo che valga la pena farci un salto. Tra l’altro anche mia figlia ama questo tipo di visite, perchรจ la fanno sentire sempre un pรฒ principessa in visita di cortesia.
Donna Vagabonda
Allora qui in Lombardia e in Provincia di Pavia vi divertirete! Venite al Castello Isimbardi e a visitare gli altri castelli, non ve ne pentirete ๐
Lorenza Cesaratto
Mi piacciono i Castelli e ho in mente una gita in Lombardia a breve, cercherรฒ di includere l’Oltrepo pavese e Agogna nei miei itinerari…
Donna Vagabonda
Se hai bisogno di qualche dritta o info per l’itinerario chiedi pure, ci abito ๐
Lorenza Cesaratto
Grazie, spero di riuscire a venire questa primavera… ma quest’anno tutto diventa complicato ๐
Helene
Amo i castelli ma devo ammettere che questo proprio non lo conoscevo. Lo segno immediatamente nella mia lista. Grazie delle belle indicazioni
Donna Vagabonda
Se hai bisogno di qualche informazione in piรน sulla visita ti metto in contatto con la responsabile. Grazie a te di aver letto l’articolo ๐
Ilaria Fenato
Mi piace leggere di castelli ma soprattutto della loro storia! Molto interessante! Non lo conoscevo quindi รจ stato molto intrigante leggerne ๐
Donna Vagabonda
Sono contenta che ti sia piaciuto l’articolo, io amo andar per Castelli e questo merita davvero ๐
claudiaemattia
Che bello! Amiamo visitare i castelli, ogni volta รจ come fare un viaggio nel tempo. Questo non lo conoscevo, ma l’ho segnato sulla mia cartina cosรฌ mi rimane memorizzato.
Donna Vagabonda
Se sei curiosa di scoprire altri Castelli del pavese non hai che da chiedere ๐
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